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Crisi carburante Inghilterra, cause e conseguenze

Dopo la crisi e il panico attraversato nelle ultime settimane l'isola Britannica sta uscendo dalla crisi del carburante. L'aiuto da parte dell'esercito sta riportando la normalità, seppur con ancora qualche disagio per gli automobilisti. Le conseguenze, aumento dei prezzi.

La Gran Bretagna si è vista, nelle settimane scorse, protagonista delle cronache con il problema carburanti, una nazione messa con le spalle al muro o meglio con veicoli fermi, grandi code per via di una grande crisi ovvero problema di reperibilità del carburante, benzina e gasolio. In Inghilterra molti sono accorsi al rifornimento e questo “fuggi fuggi” generale ha accentuato i problemi con una conseguente crisi soprattutto nel settore trasporti e nella mobilità in generale.

Cosa ha causato la crisi del carburante in Inghilterra?

Le cause della crisi sul carburante sono essenzialmente legate alla mancanza di autotrasportatori. Per risolvere il problema il governo è arrivato a concedere fino a 10.500 visti di lavoro temporanei, del tutto contro la scelta post brexit sull’immigrazione nel paese, ma in questo momento è stata una mossa necessaria.

Bisognava aspettarsi che qualcosa andasse storto dopo l’uscita dall’unione europea e quel qualcosa ha fermato, letteralmente, il paese per diversi giorni. Il fenomeno denominato dagli anglosassoni “mistfuelling” si sta evolvendo in meglio. Grazie all’aiuto dell’esercito ora la fermata per il rifornimento alla stazione di servizio è tornato nella normalità.

Crisi carburante in Inghilterra, risolto parzialmente

Il problema ora pare essersi risolto, almeno in parte, tranne qualche distributore sparso nel paese dove il carburante scarseggia ancora. Infatti come pubblica la Petrol Retailers Association il 64% delle stazioni di rifornimento nella regione più colpita dalla crisi hanno ora benzina e gasolio a disposizione.

Questa la situazione, passata, nel paese.

Rassicurazioni sulla crisi del carburante in Inghiterra, soluzioni dal governo inglese

Comunque, George Eustice, segretario all’ambiente, aveva calmato gli animi dei cittadini spiegando che non vi era nessuna carenza di carburante e nessun rischio di un imminente razionamento, rassicurando che le raffinerie stavano operando a pieno regime.

Le cifre di oggi mostrano che la situazione sta migliorando ulteriormente intorno a Londra e nel sud-est del Paese. La crisi nella zona del londinese rimane significativa, anche se ci sono carenze di carburante anche in altre parti del Regno Unito.” Dichiara il direttore esecutivo dell’Associazione, Gordon Balmer.

Quindi per ora solo la grande metropoli, capitale dell’isola è a corto, seppur in parte, della materia prima.

“Le forniture di carburante stanno aumentando nel resto del paese dal momento che l’86% dei siti riferisce di avere entrambi i tipi di carburante grazie alle consegne costanti e alla stabilizzazione della domanda, il 3% ha a disposizione solo un tipo di carburante e l’11% è completamente a secco”. Dichiara sempre Balmer.

Esercito in azione per riportare la normalità nei benzinai.

L’esercito inglese per risolvere il problema dei trasporti

L’aiuto per la crisi del carburante arriva direttamente dalle forze armate britanniche con la mobilitazione di molti soldati riesce è riuscita ad allentare il problema. La mossa dell’esercito è stata quella di portare i propri autotrasportatori alla guida dei veicoli/cisterne commerciali per rifornire gli enormi serbatoi, vuoti, dei benzinai.

A quanto emerge dalle notizie locali, purtroppo seppur gli aiuti dalle forze militari siano stati molti bisognerà prendere al più presto una decisione per far ritornare la calma. Anche per non riportare questa situazione in futuro, che con la Brexit squilibri come questo sono all’ordine del giorno.

Crisi carburante inghilterra le conseguenze

Brian Madderson, presidente della Petrol Retailers Association (PRA) ha avvertito il governo e i media del rapido aumento del prezzo all’ingrosso per la benzina ed il diesel nell’ultima settimana.

Con le scorte del piazzale basse o inesistenti, qualsiasi nuova azione verrà acquistata ai livelli all’ingrosso più elevati che vedranno i prezzi alla pompa aumentare fino a 3ppl. Il PRA sottolinea che tali aumenti non sono “profitto” da parte dei rivenditori durante l’attuale crisi dei carburanti, ma interamente il risultato di fattori globali che convergono allo stesso tempo. Il prezzo del Brent Crude (Brent Crude indica uno dei tre benchmark relativi al petrolio impiegati dai trader che operano su future e altri derivati legati al petrolio stesso) è aumentato di oltre il 50% quest’anno e questo è stato esacerbato dal recente indebolimento della sterlina inglese rispetto agli Stati Uniti. In poco più di 12 mesi, i prezzi alla pompa nel Regno Unito sono aumentati di oltre 25ppl colpendo le tasche dei consumatori a causa dell’aumento dell’inflazione.

Brian Madderson, presidente della Petrol Retailers Association (PRA)

C’è anche da aggiungere che i prezzi del petrolio sono stati pilotati dai principali produttori, tra cui Russia e paesi dell’OPEC con una contestuale riduzione della produzione.

Insomma alla fine avrai capito che oltre al problema di reperibilità anche gli inglesi dovranno fare i conti con l’aumento del prezzo del carburante come già registrato in Italia.

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