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Lancia Stratos V6 12 valvole: l’abbiamo provata!

La storia, come è fatta ma soprattutto come va Lancia Stratos in una prova in pista della V6 12 valvole appena restaurata

MOTORE
2.5V6
CAVALLI
190
Velocità Max.
230km/h
PESO / POTENZA
5,15Kg/CV


LANCIA STRATOS – Se si pensa ad auto sportive del gruppo Fiat viene in mente subito la Lancia Delta Integrale ma anche la Lancia non ha scherzato con la Stratos di cui a Ginevra ne è stata presentato un tentativo di ricostruzione.
Era il 1970 e la Bertone, per mano di una delle sue migliori menti creative che tutti conosciamo col nome di Marcello Gandini, propose al Salone di Torino il prototipo Stratos Zero: una berlinetta con telaio tubolare e motore Lancia Fulvia longitudinale posteriore, che secondo la leggenda venne recuperato dai rottami abbandonati. Con la Stratos che tutti conosciamo ha poco in comune se non quella linea netta e tagliente, ma servì a Cesare Fiorio e alla Lancia come fonte di ispirazione per creare la loro nuova arma per combattere nei rally ad armi pari con Alpine Renault e Porsche 911.

Lancia Stratos 12 valvole com’è fatta…

Tecnicamente la berlinetta torinese era una vettura nata per correre, forse quasi inutilizzabile su strada.
Aveva un telaio in acciaio con cellula centrale in lamiera, sospensioni a ruote indipendenti, motore posteriore trasversale, gusci anteriore e posteriore in fiberglass completamente sollevabili per un accesso ottimale alla meccanica. Il propulsore Dino V6, sempre di 2,4 litri di cilindrata, erogava nella versione 12 valvole 250 CV di potenza, che salivano ad oltre 280 CV nella versione 24 valvole Gruppo 4. Con 950 kg di peso, era un’auto dalle prestazioni inarrivabili per le avversarie.

La decisione di interrompere l’impiego in gara e lo sviluppo fu preso per ragioni politiche da Cesare Fiorio, visto il calo di interesse nei confronti di un mondiale rally dominato da una vettura che poi, commercialmente, era poco ambita quando invece c’era da lanciare la nuova 131.
Lancia Stratos vista laterale

Si vocifera che la Stratos fosse una macchina un po’ difficile da vendere tanto che molte finirono… in Sicilia! Nell’isola, infatti, si vendevano tantissime A112, al punto che i concessionari Autobianchi Lancia dovevano prendere in carico una Stratos ogni tot A112 ordinate. Questa storia non è confermata ufficialmente, come il fatto che tante di queste vetture rimasero invendute in Sicilia e poi smontate per fare ricambi a chi correva. Ma tutto fa parte di una leggenda inossidabile. Oggi una Stratos vale oltre 300.000 Euro in versione 12 valvole stradale. La 24 valvole costa ancora di più e quelle da corsa non hanno prezzo. Sono macchine rarissime e molto ambite.

Lancia Stratos Scuderia Tricolore

La Lancia Stratos, oggetto del nostro test, è una 12 valvole seguita dallo specialista Ezio Campoli. Si tratta di un esemplare in ottima forma, mantenuto il più possibile originale eccetto alcuni dettagli di ispirazione Gruppo 4, per garantire una maggiore fruibilità nell’utilizzo stradale. A livello di assetto, Campoli ha adottato molle Eibach con carico maggiorato e rivisto completamente le geometrie delle ruote per migliorare l’handling. I cerchi di serie hanno lasciato il posto a quelli da 15” impiegati nel Gruppo 4, categoria dove la Stratos colse i risultati più importanti, con pneumatici anteriori 225/50 e posteriori 285/40. La frizione di serie è stata sostituita con un complessivo rinforzato e alleggerito in materiale sinterizzato, per assicurare una maggiore tenuta. Il tutto è equilibrato con il volano. Il cambio ha subito la sostituzione di tutti i cuscinetti e dei sincronizzatori.

Lancia Stratos meccanica

La leva degli innesti è stata ricostruita e la tiranteria registrata più volte prima di trovare la messa a punto ottimale in grado di garantire una perfetta fruibilità. Il motore è rivisto a livello di banco, con nuove bronzine. I carburatori, 3 doppio corpo Weber, sono stati revisionati e messi a punto: ora impiegano nuovi tromboncini da 60 mm, pozzetti F11, getti max 145, freni aria 180, getti min 50 (in origine getti max 125, pozzetti emulsionatori F16, getti min 50, freni aria 220). Il risultato è un propulsore corposo, che spinge forte da 4.800 fino a 7.200 g/m.
Lancia Stratos vista motore

L’accensione di serie è stata sostituita con una elettronica moderna dotata di sensore magnetico, quasi invisibile per mantenere l’originalità della macchina. Il giorno della prova, prima uscita della vettura in pista, la carburazione è risultata leggermente grassa. Campoli ha deciso di cambiare i getti del massimo da 145 a 140 e quelli del minimo da 50 a 45. Anche il leveraggio del cambio è stato registrato per via di una leggera incertezza nell’inserimento della seconda. Ora, anche grazie al test di Elaborare, la Stratos è perfetta!

LANCIA STRATOS STORIA

Dopo una gestazione difficile, dovuta ad un forte ostracismo di alcuni dirigenti Fiat (a cui, forse, bruciavano ancora le sconfitte patite per mano della Fulvia HF prima dell’acquisizione del marchio Lancia), fu la grande caparbietà di Cesare Fiorio a permettere l’arrivo della Stratos anche grazie ad un insperato aiuto da parte di Enzo Ferrari che, a dispetto di quanto creduto dai vertici di Torino, concesse l’utilizzo del propulsore Dino 2.4. Ferrari era notoriamente restio a fornire i suoi motori, ma fino ad allora, il V6 disegnato da suo figlio aveva vinto ben poco nonostante “l’affaire” Dino Fiat per l’omologazione del propulsore in Formula 2. Così rimasero allo stadio di prototipi la Fiat X1/9 Gruppo 4 e la SE 030 con motore 6 cilindri 3,2 litri di derivazione Fiat 130.
Lancia Stratos vista frontale

LANCIA STRATOS NELLE CORSE

Chissà com’è andata veramente! Fatto sta che la Lancia vinse tre Campionati mondiali costruttori consecutivi, 1974, 1975 e 1976, dominando in modo schiacciante. Nel 1977 la Stratos fu messa da parte, nonostante una competitività nettamente superiore a quella della candidata alla vittoria del Gruppo Fiat: la 131 Abarth. Tuttavia fu utilizzata in gara come supporto anche nel ‘77 permettendo a Munari di vincere il rally di Montecarlo e il primo Campionato mondiale piloti rally, denominato Coppa FISA. Munari si sarebbe poi ritirato, anche se la sua era ancora una carriera in piena ascesa, e la Stratos continuò a correre e vincere fino al 1982, anno in cui scadde la sua omologazione.

LANCIA STRATOS in pista invincibile!

Ho due ricordi indelebili della Lancia Stratos: i modellini della Burago in scala 1/24 e quel giorno in cui andai col babbo in Lancia per ritirare una Thema… credo fosse il 1983. Sapendo chi era e conoscendo la sua malattia per le macchine da corsa, mentre scendevamo nel garage della concessionaria per la consegna, gli mostrarono una Stratos 24 valvole arancio e nera, nuova di stecca. Io ci saltai dentro in un attimo e, mentre accarezzavo il volante e il cambio, capii che gliela stavano offrendo allo stesso prezzo della Thema: 15 milioni di lire. Lui si fece una risata e rispose che ci avrebbe pensato su. Il venditore allora scese a 13 milioni, a patto che gli staccasse subito un altro assegno. Ma mio padre indugiò a lungo e qualcuno la prese prima di lui.

LANCIA STRATOS prezzo

Quanto vale una Lancia Stratos? Oggi avremmo mezzo milione di Euro parcheggiato in garage! Da quel giorno la Stratos m’è rimasta sul gozzo e, quando Ezio Campoli mi ha detto che gli serviva un collaudo per quella di un cliente collezionista, ho letteralmente venduto l’anima a Belzebù per organizzare il tutto in poche ore.

Arriviamo in pista e so già che Igor, il nostro mitico fotografo, quando la vedrà si getterà in ginocchio per baciarle le ruote. Aspetto nervosamente a lungo che finisca le foto statiche, poi tocca a me. Ho una manciata di giri, non devo esagerare, ma mi basta. La posizione di guida è favolosa: sono leggermente di traverso rispetto all’asse longitudinale, ma sterzo, cambio e pedali sono perfettamente al loro posto. Ho una visuale pazzesca su ¾ di macchina e controllo alla perfezione ogni angolo del muso, neanche fossi su una vecchia monoposto.
Lancia Stratos vista posteriore

Metto in moto il V6 Dino che parte sicuro al primo colpo e, dentro la prima, faccio conoscenza con questa bellissima signora. Che delizia lasciarla scorrere in rettilineo, anche senza forzare. Il motore è la versione stradale da circa 190 CV, ma quando affondo il granitico pedale dell’acceleratore per un seconda/terza/quarta, mi attacca al sedile urlando come un forsennato. I freni non sono il suo forte, con le pinze anteriori derivate da quelle della Giulia. Sono un po’ spugnosi e senza servoassistenza, ma poi mi accorgo che non servono veramente: basta darle un colpo di sterzo per inserirla in curva a qualsiasi velocità.

La Stratos si guida col cuore e, per domarla, bisogna chiamarsi Drago! Le cose diventano un po’ più complicate sul veloce, poiché il passo corto la rende più nervosa di quanto si possa immaginare e, a questo punto, capisco perché le versioni utilizzate in pista avevano sempre il passo allungato. Certo, dopo una totale revisione la vettura ha bisogno di qualche aggiustamento, come per il leveraggio del cambio (ottimizzato da un successivo intervento di Ezio Campoli) e per il setting della carburazione, che sembra un po’ grassa. Però, quando finisco di percorrere il mio ultimo giro, un po’ di amarezza mi sale dallo stomaco… “Papà, diamine, la potevi prendere quella Stratos per 13 milioni!”

Lancia Stratos 12 valvole scheda tecnica

Motore: a benzina, centrale trasversale, V6 65°; alesaggio x corsa 92,5 x 60 mm, cilindrata 2.419,2 cc; potenza 190 CV a 7.000 g/m, coppia 226 Nm a 4.300 g/m; doppio albero a camme in testa, 2 valvole per cilindro inclinate di 46°; tre carburatori invertiti doppio corpo Weber 40 IDF; rapporto di compressione 9:1, accensione elettronica con distributore a spinterogeno
Il propulsore usato per le competizioni forniva 243 CV; la successiva versione 4 valvole arrivava a 272 CV; il modello con turbocompressore del 1978 invece sviluppava da 330 a 420 CV.
Trasmissione: trazione posteriore; cambio manuale a 5 marce
Sospensioni: anteriori a ruote indipendenti, quadrilateri deformabili, molle elicoidali, ammortizzatori telescopici e barre antirollio; posteriori a ruote indipendenti, quadrilateri deformabili, molle elicoidali e ammortizzatori telescopici
Ruote: cerchi Campagnolo in lega con pneumatici 205/70VR con Michelin XWX o Pirelli Cinturato CN36
Freni: a disco ventilati Girling sulle 4 ruote; ant. d. 260 mm; post. d. 280 mm
Dimensioni e pesi: lunghezza 3.710 mm; larghezza 1.750 mm; altezza 1.100 mm; massa 980 kg
Prestazioni: velocità max 230 km/h, peso/pot. 5,15 Kg/CV

Lancia Stratos interventi

Spoiler posteriore Gruppo 4
Cerchi in lega da 15” Gruppo 4 15” con pneumatici 225/50 e 285/40
Nuove geometrie ruote
Revisione parziale del motore
Revisione cambio
Nuova accensione elettronica
Messa a punto carburazione

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