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Renault turbo, 40 anni di motori sovralimentati

Renault festeggia 40 anni della prima vittoria in Formula 1 di un motore turbo nel Gp di Francia, con una carrellata di auto storiche del marchio che hanno fatto la storia della sovralimentazione

Renault festeggia i 40 anni della vittoria in Formula 1 del primo motore turbocompresso, attraverso una selezione di veicoli a motore turbo, tra quelli più iconici, da competizione ed i modelli di serie.

Siamo andati in Francia grazie all’evento Turbo Saga per rivivere le sensazioni che queste vetture erano in grado di regalare e capire come nel Motorsport e nella Formula 1 in particolare, si sperimentano le future tecnologie per le auto di serie. Schierate sul Circuit Automobile LFG, nella categoria dedicata alle vetture da gara erano presenti: la Renault F1 RS 10 – 1979, la Renault 5 Turbo Europa Cup, la Renault 5 Turbo Tour de Corse, la Renault 20 Paris-Dakar e la Renault Maxi 5 Turbo del funambolico pilota Jean Ragnotti.

Renault Turbo Saga
Renault Turbo Saga

Fra le auto turbo di serie: la Renault 18 Turbo – 1980, la Renault 5 Turbo – 1981, la Renault 5 Alpine Turbo1981, la Renault Fuego Turbo – 1983, la Renault 11 Turbo – 1984, la Renault 9 Turbo – 1985, la Renault 5 GT Turbo – 1985, Renault 21 2l Turbo – 1987, Renault Safrane Biturbo – 1993, la Renault Megane R.S. Trophy – 2018 e la Mégane R.S. Trophy R – 2019.

Renault F1 RS10 con Jabuille e figlio
Renault F1 RS10 con Jabuille e figlio

A distanza di 40 anni da quella storica vittoria in F1 il pilota Jean-Pierre Jabouille, classe 1942, era presente con il figlio e ha rimesso in pista la sua vettura RS10 esibendosi per qualche giro dimostrativo, per la gioia di tutti noi.

Ha partecipato all’evento anche l’alfiere Renault Jean Ragnotti, 73 anni, che purtroppo non guida per colpa della schiena dolorante ma cattura l’attenzione come solo lui sa fare. Lo vedi aggirarsi per i paddox con semplici scarpe da velista ai piedi e casco indossato al contrario.

Alla fine si concede anche ad una sessione di domande per i giornalisti, dove confida che la R5 Maxi Turbo era la migliore auto a trazione posteriore ma all’epoca ricevette le lusinghe di Peugeot che lo voleva con se sulla 205 T16, ma non se la sentì di tradire la Regie.

Il suo celebre passaggio in testacoda compiendo un 360° sul traguardo, gli venne in mente per la prima volta nel 1979 a bordo di una Alpine.
Da allora viene soprannominato lo “showman”.

Marco Paternostro con Jean Ragnotti e R5 Maxi turbo
Marco Paternostro con Jean Ragnotti e R5 Maxi turbo

Renault motore turbo, il primo in F1

Complice l’esperienza maturata con il turbo in quegli anni, nel 1977 la Renault debutta anche in F1, presentandosi al via con il motore 1.5 litri V6 turbo introdotto sulla monoposto Renault RS01, il primo motore di questo tipo usato nella storia della Formula 1.

Ma occorrono due anni di perfezionamenti, volti a migliorare l’affidabilità, per ottenere la prima vittoria in F1 il 1° luglio del 1979 con Pierre Jabouille al volante di una RS10, vincendo così il Gp di Francia seguito da René Arnoux che riuscì a battere la Ferrari 312T di Villeneuve in un’incredibile lotta per il podio, ormai passata alla storia!

Per la prima volta un motore turbo 1.5 litri vinse davanti ai classici aspirati 3.0 litri. Questa vittoria al Gran Premio di Francia del 1979 sarà la prima di una lunga serie per Renault in Formula 1 che, a oggi, tra telai e motori conta ben 177 vittorie e 507 piazzamenti sul podio nella categoria.

L’eredità di questa grande innovazione che ha rivoluzionato la Formula 1 persiste tuttora, come dimostra il ritorno dei motori V6 turbo ibridi nella disciplina dal 2014.

Renault F1 RS10 con Jabuille alla guida
Renault F1 RS10 con Jabuille alla guida

La storia Renault dei motori turbo

Migliorare il rendimento del motore ottimizzando la quantità d’aria che va a riempire i cilindri non è una novità dei giorni nostri.
Louis Renault credeva che i motori dovessero essere leggeri. Con questo in mente ha inventato un sistema noto come sovralimentazione che ha reso i motori più potenti senza la necessità di ingrandirli. Il sistema fu registrato con il numero di brevetto 327.452 il 17 dicembre 1902.

Inizialmente il turbocompressore è stato testato sugli aeroplani, dove la sua funzione era quella di “fornire più aria” ai motori in alta quota quando l’aria diventava meno ricca di ossigeno. Nel 1918 il turbocompressore Rateau (dal nome dell’ingegnere che lo sviluppò) fu adattato per funzionare con il motore V12 Fe da 320 CV nell’aereo da ricognizione Breguet XIV A2.

Dopo la seconda guerra mondiale, il compressore e soprattutto il turbocompressore, la cui affidabilità era stata migliorata, vengono utilizzati abitualmente nei grossi motori Diesel delle locomotive e degli automezzi pesanti. Ma è solo agli inizi degli anni Settanta che il turbocompressore appare per la prima volta nei motori Renault da competizione.

Dopo gli anni ’60, quando Alpine dominava i circuiti di rally, la Renault decise di investire più risorse nello sport automobilistico. Gli sviluppatori di motori del nuovissimo stabilimento Renault-Gordini di Viry-Châtillo lanciarono il V6 da 2 litri, un motore aspirato compatto, progettato per equipaggiare le Alpine per le gare endurance. Fu montato sulla A441, con notevoli risultati nelle categorie Prototipi da 2 litri e Formula 2, ma il nuovo motore non aveva ancora abbastanza potenza per affrontare l’evento più difficile, la gara di 24 ore di Le Mans. Fu Jean Terramorsi, il nuovo capo di Viry-Châtillon, a trovare la soluzione: ripristinare il turbocompressore!

Turbine Renualt F1 1979
Turbine Renualt F1 1979

Nel 1972 sarà un’Alpine A110 1600S proto Gruppo 5 a essere dotata di motore turbo 1.6 arrivando così a 200 CV a 7.000 g/m. Nonostante il tempo di risposta enorme (turbolag di circa 3 secondi) che rendeva l’auto molto difficile da guidare, quello stesso anno Jean-Luc Thérier (scomparso il 31 luglio 2019) la porterà alla vittoria nel rally Critérium des Cévennes.

Quella vittoria diede il via ad una serie di ricerce più approfondite sul turbo tant’è che è su pista che si comincia a fare sul serio a partire dal 1975 con l’introduzione della Alpine A441T, prototipo per le gare endurance, seguìto dalle evoluzioni A442, A442B e A443. La A442B si aggiudicherà la vittoria con il team di piloti Jean-Pierre Jaussaud e Didier Pironi nella 24 Ore di Le Mans del 1978.

 Renault 5 Turbo 1981
Renault 5 Turbo 1981

Il Turbo sulle auto stradali Renault

A partire dal 1980 con la R18 Turbo, la Renault fu la prima a sdoganare il fenomeno Turbo su vetture stradali alla portata di tutti e via via su tutta la gamma. Inizialmente furono solo Bmw con la 2002 Turbo, Porsche con la 930 Turbo e Saab con la 93 Turbo, introdussero la tecnologia della sovralimentazione ma solamente su vetture di nicchia o prettamente sportive.

Renault negli anni ’80 invece si dedicò alle auto di tutti i giorni, conquistando così il cuore di molti appassionati fieri delle vistose grafiche Turbo sulle fiancate delle proprie auto. Indimenticabili le varie compatte R5 Turbo, le coupè 11 e Fuego passando per le più moderne berline 21, 25 e Safrane. Negli anni 2000 la tecnologia turbo benzina ritornerà sulle piccole sportive di casa Renault con la Mègane RS II 225 e successivamente con la Clio RS IV 1.6 turbo.

Renault 5 Turbo e F1 RS10
Renault 5 Turbo e F1 RS10

Il turbo nei motori moderni Renault

Oggi il turbocompressore viene utilizzato nella maggior parte dei modelli di serie della gamma Renault, con una tendenza al downsizing e al rightsizing: l’introduzione del turbocompressore consente di diminuire o mantenere la cilindrata del motore aumentando contemporaneamente la potenza e limitando i consumi di carburante e lo scarico di emissioni inquinanti.

Renault Mégane R.S. Trophy-R 2019
Renault Mégane R.S. Trophy-R 2019

Renault F1 RS10 – 1979

La RS10 è stata progettata e sviluppata da François Castaing, Michel Tétu e Marcel Hubert che partirono dalla precedente RS01. La RS01 non era altro che un muletto di sviluppo per il motore turbo da 1,5 litri, e si guadagnò il soprannome di “Teiera gialla” poiché la sua corsa terminava spesso con la macchina gialla che fumava e parcheggiava. Tuttavia, non sarebbe passato molto tempo prima che le battute e le risate in griglia si trasformarono in panico per gli avversari.

La RS10 fu finalmente costruita nel 1979 e differiva dalla RS01, per i due turbocompressori, una trasmissione a 6 velocità e un telaio con effetto suolo. Al volante della RS10 il francese Jean-Pierre Jabouille si impone nel Gran Premio di Francia del 1979 sul circuito di Digione.

È la prima vittoria conseguita da una motorizzazione turbo nella disciplina con il motore Renault-Gordini EF1. Il propulsore è un 1,5 litri Turbo, V6 a 90°, con una cilindrata di 1.492 cm3, 4 valvole per cilindro sovralimentato con un singolo turbo ma, a partire dal 1979, tramite due turbocompressori per migliorare il tempo di risposta.

Il peso del motore si aggira sui 180 Kg con starter, frizione e sistema di sovralimentazione. Il massimo regime di rotazione è di circa 12.000 g/m.

Renault F1 RS10 1979
Renault F1 RS10 1979

Renault Maxi 5 Turbo

La Renault 5 Turbo era una vera e propria bomba, grazie ai 160 cv ed il motore centrale. La versione “Maxi” del 1983 è l’ultima evoluzione per il nuovo “Gruppo B”. Sulla Maxi viene rivista l’aerodinamica della carrozzeria squadrata, modificando deflettori e prese d’aria e ricorrendo al carbonio, più leggero.

Con una carrozzeria più rigida e sospensioni riviste, anche la meccanica si fa i muscoli. Risultato: 350 cv per quella che diventerà la due ruote motrici più veloce dei rally.

Renault R5 Maxi turbo interni 1985
Renault R5 Maxi turbo interni 1985

Impressioni da passeggero: la prima cosa viene da dire è che la vettura è veramente molto rumorosa…sia dentro che fuori l’abitacolo, non oso immaginare come doveva essere affrontare un rally all’epoca con tutto quel frastuono. Una volta sistemate le cinture a 4 punti partiamo subito a tutto gas, sgommando dai box.

L’asfalto è umido e in uscita dalla pitlane c’è una stretta svolta a sinistra. Il pilota non accenna a frenare e temo che finiremo fuoristrada. Invece colpo di scena, la R5 Turbo Maxi non fa una piega e affronta quella curva come se fosse sui binari! Con una precisione d’inserimento che non avrei creduto possibile. Lo stupore prosegue durante il giro, dove il pilota scatena i 350 cavalli di questa piccola bestiolina.

Nonostante la notevole potenza per un motore così piccolo l’erogazione è piuttosto lineare e sembra anche ben gestibile sul dritto. Da fuori si vedono le fiamme uscire dallo scarico posto proprio all’altezza della portiera lato passeggero. C’è da dire però che in curva il pilota non si azzarda ad accelerare e affronta le svolte più strette a gas costante, con il motore che rantola in attesa di essere “liberato” al prossimo rettifilo.

Renault 5 Maxi Turbo
Renault 5 Maxi Turbo

Renault 18 Turbo – 1980

Il turbo è stato adattato anche usato sulle auto di serie, ad inziare dalla Renault 18 Turbo del 1980, che era dotata di un motore da 1565 cm3 in alluminio 4 cilindri, con una potenza massima di 81 kW (110 cv DIN) a 5000 giri/min. Il turbocompressore Garrett si trovava a monte del carburatore.

La pressione di sovralimentazione si aggirava sui 0,6 bar. Il propulsore di Renault 18 Turbo aveva la caratteristica di essere sovralimentato da un turbo a carburatore soffiato, alimentato da aria raffreddata. Inoltre era dotato anche di sensore di detonazione e centralina di accensione.

Renault 18 Turbo 1980
Renault 18 Turbo 1980

Renault 5 Alpine Turbo – 1981

Prima dell’avvento di Renault 5 Turbo, la versione più sportiva della gamma era Renault 5 Alpine (1976). Nel 1981 diventa Renault 5 Alpine Turbo con l’introduzione di un aggiornamento che consiste nell’innestare un turbo nel gruppo motopropulsore da 1397 cm3. A causa della mancanza di spazio nel cofano diventa impossibile installare uno scambiatore di calore. La volontà di mantenere il prezzo di vendita a livelli ragionevoli impedisce di prevedere un’accensione asservita al limite di detonazione.

Renault 5 Alpine Turbo 1981
Renault 5 Alpine Turbo 1981

Renault 5 Turbo – 1981

Renault 5 Turbo 1981 è il risultato finale della gamma Renault 5, nata nel 1972 e già disponibile in 10 versioni. Questa versione sportiva è dotata di motore da 1397 cm3 con una potenza massima di 116 kW (160 cv DIN) a 6400 giri/min, derivato dal propulsore di Renault 5 Alpine.

Il turbocompressore Garrett T3 ha una pressione di sovralimentazione massima pari a 860 g/cm².  Nei rally la Renault 5 Turbo, guidata dal pilota Jean Ragnotti, ha vinto parecchie gare tra cui il 49° Rally di Montecarlo nel 1981.

Marco Paternostro su Renault R5 turbo2
Marco Paternostro su Renault R5 turbo2

Impressioni di guida: a differenza della sorella con schema FWD questa R5 Turbo a trazione anteriore è profondamente diversa e si guida decisamente meglio. La pesantezza di sterzo diminuisce in favore di una maggiore precisione e piacevolezza.

Qua il cambio a cinque marce è ben spaziato e preciso negli innesti. Più rumorosa della sorella per via del motore in abitacolo, posto in posizione centrale dietro i sedili anteriori, quando si passano i 3.000 giri la spinta del turbo si fa sentire e diventa musica per le orecchie di chi guida. Passo corto e leggerezza la rendono agile tra le curve e non mi stupisco di come potesse andare così forte con la versione da Maxi da rally.

Renault R5 turbo2 1983
Renault R5 Turbo 2 1983

Renault Fuego Turbo – 1983

Forte dell’esperienza acquisita nelle gare e della competenza industriale su larga scala delle applicazioni del turbocompressore, Renault decide di mettere in produzione una versione ad alta performance della sua coupé Fuego del 1980. Nasce così Renault Fuego Turbo benzina, una versione Turbo D che fa già parte della gamma. Presenta caratteristiche di grande sportività, tra cui un’aerodinamica molto curata. È dotata di motore turbo da 1565 cm3, derivato da quello che è montato su Renault 18 Turbo.

Il gruppo motopropulsore di Renault Fuego Turbo è alimentato da un turbocompressore Garrett T3, con carburatore “soffiato” 32 DIS, pompa della benzina elettrica e regolatore di pressione della benzina. La potenza massima di Renault Fuego Turbo è di 97 kW (132 cv DIN). La velocità massima è di 200 km/h, mentre lo scatto da 0 a 100 km/h avviene in 9,5 secondi.  

Renault Fuego Turbo interni 1983
Renault Fuego Turbo interni 1983

Impressioni di guida: la Fuego Turbo è degna del nome che porta perché viaggia davvero veloce. A differenza della piccola R5 è più facile da guidare. Nonostante sia morbida di assetto, il rollio è marcato, la tenuta di strada è molto buona. Su questa Fuego la spinta della turbina si fa prepotente ma ben gestibile in ogni situazione.

Renault Fuego Turbo 1983
Renault Fuego Turbo 1983

Renault 11 Turbo – 1984

Nel 1984 Renault inserisce un turbocompressore Garrett T2 nel motore da 1.400 cm3 “Cléon-fonte” che equipaggia la maggior parte delle versioni di Renault 11. Renault 11 Turbo si attesta al top di gamma diventando la prima sportiva compatta della marca Renault: 105 cv DIN a 5500 giri/min, 157 Nm di coppia a 2500 giri/min e da 0 a 100 km/h in soli 9 secondi. R11 Turbo raggiunge una velocità di punta pari a 186 km/h e si distingue per il notevole design esterno: stripping laterali con scritta “Turbo”, fendinebbia, labbro dello spoiler integrato nel paraurti anteriore, ecc.
All’interno viene impreziosita con il volante sportivo a 4 razze, gli strumenti e i famosi manometri di pressione dell’olio e pressione del turbo caratteristici dei modelli Renault turbo. 

Inizialmente disponibile solo a 3 porte, Renault 11 Turbo viene proposta in Francia nella versione a 5 porte dal 1985. Nei rally ha conquistato vittorie nel Gruppo N nel Rally di Corsica e di Montecarlo e nel 1987 nel motore aggiunge 10 cavalli, arrivando ad un totale di 115.

Renault 11 Turbo 1984
Renault 11 Turbo 1984

Impressioni da passeggero: scendo dalla mitica R5 Turbo Maxi, e salgo sulla più tranquilla R11 turbo Gruppo A del 1987, che è già un restyling.
I 150 cavalli del motore 1.419 turbo si fanno sentire ma quello che stupisce è l’incredibile agilità in curva e la rigidità dell’assetto. In un attimo con un colpetto di freno a mano siamo di traverso e completiamo tutta la curva in una spazzolata perfetta. Ogni svolta prosegue così con una facilità disarmante.

Non a caso questa vettura con alla guida Ragnotti collezionò diverse vittorie arrivando a sfiorare il primo posto al rally del Portogallo, dietro la Lancia Delta 4×4 di Alen.

Renault R11 turbo rallye 1987
Renault R11 turbo rallye 1987

Renault 5 GT Turbo – 1985 

La Renault 5 GT Turbo del 1985 è la naturale evoluzione della R5 Alpine Turbo. Il motore appartiene alla famiglia “Cléon-fonte” di tipo C montati sulle gamme Renault 5, 9 e 11. Ha lo stesso turbocompressore Garrett T2 della Renault 11 Turbo, ma il resto degli elementi è differente: anelli raschiaolio, pompa dell’olio, circuito di alimentazione dell’olio del turbocompressore e guarnizione della testata specifici, collettore di aspirazione con circolazione d’acqua e albero a camme più spinto.

La regolazione del turbo specifica di questo modello, consente di ottenere una pressione di sovralimentazione leggermente crescente con il regime, favorendo così la potenza che si attesta a 85 kW (115 cv DIN) a 5.750 g/m. La velocità massima di Renault 5 GT Turbo è di 200 km/h. Nei rally ha vinto due titoli di Campione del Mondo nella categoria Gruppo N.

Renault 5 GT Turbo Interni 1985
Renault 5 GT Turbo Interni

Impressioni di guida: malgrado siano passati solo quattro anni dalla presentazione della prima R5 Alpine Turbo, questa Super5 Turbo del 1985 sembra una vettura più moderna e molto simile ai giorni nostri. Alla guida ricorda una Clio ed è tranquillamente utilizzabile pure come vettura di tutti i giorni anche grazie ai freni che finalmente danno il loro contributo.

Il turbolag è minimo, lo sterzo piuttosto leggero e non affatica, il cambio è facile da manovrare. La tenuta di strada molto buona, per essere una piccola trazione anteriore, consente facilmente di guidarla in maniera sportiva.
Viste tutte le qualità non è difficile capire perché ottenne così tanto successo.

Renault 5 GT Turbo 1985
Renault 5 GT Turbo 1985

Renault Safrane Biturbo – 1993

La Safrane Biturbo è una berlina sportiva con motore V6 PRV da 3 litri, la cui base è simile a quella dell’Alpine A610, ma appositamente ottimizzata dal preparatore tedesco Hartge.
Lo specialista Irmscher, invece, si è occupato del telaio.

Il propulsore, sovralimentato da 2 nuovi turbo KKK di tipo K04 gestiti elettronicamente, eroga 193 kW (268 cv DIN) a 5.500 g/m. La coppia motrice massima è di 365 Nm a 2.500 g/m con il 97% di questo valore, ossia 354 Nm, disponibile tra 2.300 e 5.000 g/m. La velocità di punta è di 250 km/h e scatta da 0 a 100 Km/h in 7 secondi.

Renault Safrane biturbo interni 1993
Renault Safrane biturbo interni 1993

Impressioni di guida: in questo caso il turbo è sinonimo di lusso e amplifica la sensazione di comfort. Non si tratta di una sportiva, ma di un’ammiraglia che fa della tecnologia il suo punto di forza: trazione integrale, sospensioni a gestione elettronica e doppia sovralimentazione.

A bordo tutto ha un tasto dedicato, a cominciare dalla sfilza di regolazioni elettriche degli spaziosi sedili in pelle. La seduta è alta ma molto comoda, tutto è votato al comfort, in netto contrasto con la antenata R5. Lo sterzo è fin troppo morbido e impreciso in curva; il servosterzo la fa da padrone, ma secondo il gusto dell’epoca era possibile muoverlo persino con un solo dito a scapito però della precisione.

Anche l’erogazione è dolce, ma superati i 2.500 g/m la spinta del turbo si avverte nettamente: peccato non potere tirare dato che si tratta di vetture uscite dalla collezione Renault!

Renault Safrane Biturbo 1993
Renault Safrane Biturbo 1993

FOTO auto storiche Renault Turbo

VIDEO Renault Turbo Saga

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