Auto storiche a Roma, no alla circolazione nella Fascia Verde
ASI e i Registri Storici Alfa Romeo, Fiat e Lancia hanno richiesto l'annullamento dell'ultima ordinanza del Comune di Roma, che vieta la circolazione ai veicoli storici, nonostante le recenti sentenze del Consiglio di Stato e del TAR del Lazio.
A Roma nella nuova Fascia Verde ZTL è vietata dal lunedì al sabato la circolazione alle auto benzina e diesel Pre-Euro 1, Euro 1 ed Euro 2 e diesel Euro 3. In questa categoria rientrano anche le auto storiche, di fatto messe al bando per sempre da Roma, anche se in possesso di regolare Certificazione storica. L’Amministrazione Capitolina, guidata da Roberto Gualtieri, nell’ultima ordinanza n. 115 del 31 ottobre 2023 ha previsto una piccola deroga che permette l’utilizzo solo dei veicoli di interesse storico già muniti di Certificato di Rilevanza Storica dalle ore 20.00 del venerdì alle ore 24.00 del sabato.
Auto storiche Roma ZTL Fascia Verde
Con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento a Roma, il Sindaco Gualtieri ha programmato una serie di divieti all’interno della ZTL Fascia Verde che a novembre 2024 bloccherà i veicoli diesel fino ad Euro 4. Contrariamente a quanto deciso dal Consiglio di Stato e dal TAR del Lazio, la restrizione di circolazione nella Fascia Verde, che comprende gran parte del territorio comunale, coinvolge anche le auto storiche.
L’ordinanza attualmente in vigore dal 1° novembre 2023 al 31 marzo 2024 proibisce l’accesso e la circolazione dei veicoli certificati di interesse storico e collezionistico dal lunedì al sabato, escludendo i festivi.
È prevista una deroga limitata per le auto storiche che consente la circolazione solo dalle ore 20:00 del venerdì alle ore 24:00 del sabato, e questa deroga si applica solo ai veicoli di interesse storico già in possesso del Certificato di Rilevanza Storica al momento dell’entrata in vigore del provvedimento. Non ci sono deroghe per la partecipazione a eventi o per la manutenzione dei veicoli storici.
Divieto ZTL Fascia Verde
La ZTL Fascia Verde vieta l’accesso alle automobili a benzina fino a Euro 2, a gasolio fino a Euro 3 e per le moto fino a Euro 1. L’area individuata dal Comune di Roma confina con l’anello ferroviario e con il Grande Raccordo Anulare a nord est della città, tra via Flaminia e via Salaria, e a sud, tra via Ardeatina e via Appia Nuova.
Secondo i dati MTCT, sul territorio della città metropolitana di Roma i veicoli d’uso quotidiano circolanti sono poco più di 4 milioni (4.040.078) e quelli storici sono poco meno di diecimila (9.945), vale a dire lo 0,25% del totale, che percorre annualmente lo 0,014% dei chilometri percorsi dai veicoli d’uso quotidiano (secondo quanto riportato dal censimento FIVA e dai dati delle compagnie assicurative).
In Italia circolano quasi 57 milioni di veicoli e, di questi, quelli ultraventennali sono circa 16 milioni. Le emissioni di questi veicoli sono minime e l’ordinanza di Roma, oltre a penalizzare i proprietari, rischia di azzerare l’attività di un settore che rappresenta un importantissimo volano, oltre che di cultura e passione, anche di economia (l’indotto nazionale supera i 2.5 miliardi di euro annui).
ASI fa ricorso al TAR
L’ASI, insieme ai Registri Storici delle case automobilistiche Alfa Romeo, Fiat e Lancia, ha presentato un secondo ricorso al TAR in relazione al divieto di circolazione delle auto storiche nella ZTL Fascia Verde. Secondo l’Associazione Italiana per la tutela dei veicoli classici, in tutte le proposte di deroga presentate, non è stata richiesta la libertà assoluta di circolazione per i veicoli storici.
ASI ha sempre e solo richiesto normative dedicate per tali veicoli, qualora fossero in possesso di una specifica certificazione registrata nel libretto di circolazione e quindi tracciabile dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture. Queste proposte non avrebbero consentito l’utilizzo dei veicoli storici come mezzi di uso quotidiano, evitando così la congestione del traffico a Roma Capitale e garantendo il rispetto delle regole antinquinamento.
“Il settore a Roma è in crisi – l’allarme lanciato dal Presidente ASI Alberto Scuro – i veicoli storici non vengono più acquistati da chi abita a Roma ma solo ceduti a chi abita in territori dove il loro utilizzo è normato diversamente, in Italia e all’estero. Un impoverimento non sensato. In questo stato di incertezza la filiera delle attività ad essi collegate è in ginocchio. Si tratta di una misura che non supera nessuno dei motivi di censura promossi nei confronti dei precedenti provvedimenti e che non rispetta la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, nella quale viene ribadita l’indubbia specificità che già la legge riconosce ai veicoli di interesse storico e collezionistico.
Non vi è evidenza, inoltre, che le restrizioni alla circolazione dei veicoli storici impattino concretamente sull’obiettivo della riduzione delle componenti inquinanti: le evidenze vanno semmai in direzione contraria e le misure limitative della circolazione emanate non possono essere certo considerate proporzionali alla realtà. Confidavamo che l’ultimo provvedimento tenesse conto delle inequivocabili statuizioni del TAR ma non è andata così. Dispiace – conclude il Presidente Scuro – che non si riesca a far comprendere al Sindaco e ai Componenti dell’Assemblea Capitolina che le nostre proposte sono equilibrate e frutto del buon senso. Siamo quindi stati costretti, nostro malgrado, a presentare un nuovo ricorso insieme ai Registri Storici Alfa Romeo, Fiat e Lancia.”
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