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L’auto degli astronauti, la Chevrolet Corvette Stingray

La Chevrolet Corvette venne regalata agli astronauti che tornarno dalla luna nel 1969: la versione speciale di Neil Armstrong e la storia del Governo americano che tirò le orecchie alla General Motors...

La Chevrolet Corvette è sempre stata definita l’auto degli astronauti. Perché? Amata per il suo design unico ed inconfondibile ed una potenza fuori dal normale la Corvette, in particolare il modello Stingray, era molto apprezzata dagli avventurieri intergalattici, ma non solo per il fattore estetico ad aver contribuito a rendere popolare quest’auto tra gli astronauti.

Allunaggio, l’uomo sulla luna

Il 20 Luglio ricordiamo e celebriamo l’anniversario del primo sbarco dell’uomo sulla luna. L’allunaggio fa parte della storia, per alcuni forse un mito, ha reso celebre l’avanzata tecnologica del genere umano. La colonizzazione di un simbolo, la luna, oggetto di poesie, opere d’arte e canzoni che, in quel lontano 20 Luglio 1969 l’abbiamo, sentita ‘nostra’ come non mai. Ora grazie al 50° anniversario del primo sbarco lunare vi narrerò una storia che non tutti conoscevano.

“Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità”. Con queste parole Neil Armstrong segnò per sempre le nostre vite. Il 20 Luglio 1969 si concludeva magnificamente, la missione del primo sbarco lunare dell’Apollo 11. Dopo questo evento seguirono migliaia di film, commedie e canzoni che testimoniavano ed onoravano l’evento.

Neil Armstrong con la tuta lunare
Neil Armstrong con la tuta lunare

Quale è l’auto degli astronavi per viaggiare sulla terra?

Ma Neil Armostrong, insieme alla maggior parte dei suoi colleghi una volta tornati dalla luna, che auto guidavano sulla terra? Essendo abituati alle alte velocità ed al pericolo scegliersero una Corvette che di lì a poco divenne nota a tutti come l‘auto degli astronauti!

auto degli astronauti chevrolet corvette
Poster pubblicitario anni ’60 della Chevrolet Corvette

Quest’auto sportiva, era letteralmente amata dagli uomini dell’epoca e chi non ne possedeva una la bramava con tutto se stesso. Se la volevi dovevi essere ricco oppure… un astronauta! Dopo il suo atterraggio dalla celebre missione, Armostrong ricevette in regalo una Chevrolet Corvette Stingray da General Motors per rendere omaggio – in modo patriottico come solo gli americani sanno fare – a questo eroe che aveva contribuito a rendere grande gli U.S.A. nei confronti della rivale Russia, ex Unione Sovietica, in piena Guerra Fredda.

Chevrolet Corvette Stingray, l'auto degli astronauti Neil Armstrong
La Chevrolet Corvette era l’auto di Neil Armstrong

Armstrong però non fu il solo onorato di tale dono. Alan Shepard divenne il primo americano sullo spazio, 1961, che al suo ritorno ricevette una Corvette come meritato premio per la sua avventura. Da quel momento in poi, la Corvette iniziò a divenire l’auto degli astronauti.

Tutti i navigatori spaziali, di ritorno da una missione lunare, ricevevano in dono una Corvette, proprio una bella trovata da parte di GM per implementare una clientela ristretta ma certamente d’élite! Insomma, se i militari di ritorno dal fronte ottenevano come ricompensa fama ed una medaglia, gli astronauti si beccavano una Chevrolet Corvette. Vi sembra giusto?

3 astronauti sulla chevrolet corvette
La Chevrolet Corvette diventa l’auto degli astronauti a partire dagli anni ’60

Il governo americano tira le orecchie a GM per aver regalato la Corvette agli astronauti

La scelta di GM non andò bene al Governo degli Stati Uniti, che considerava gli astronauti come degli impiegati governativi e che come tali, non potevano di certo accettare doni. I piani alti del Governo vietarono alla GM di continuare ad attuare questo piano commerciale. Così, ad un intraprendente venditore della concessionaria Rhatam Chevrolet in Florida, vicino al Kennedy Space Center, venne in mente un’idea geniale: affittare solamente agli astronauti una Corvette ad un dollaro.
La NASA così non poté lamentarsi visto che le auto non erano gratis.

Tutti gli astronauti iniziarono così a volerne una, ed ottennero una vettura bellissima, icona e simbolo dell’America di quel tempo ad un prezzo stracciato. E’ proprio per questo che la Corvette divenne l’auto degli astronauti!

Chevrolet Corvette Stingray di Neil Armstrong

Più venerati delle rockstar, essere astronauta nell’America degli anni ’60 significava essere popolari, ricchi ma soprattutto si poteva ambire a possedere una Chevrolet Corvette. In particolare voglio parlarvi della Corvette Stingray di Neil Armstrong!

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Originale Chevrolet Corvette Stingray di Neil Armstrong

MOTORE V8 DA OLTRE 390 CV Auto accattivante e sportiva, icona e vero status symbol dell’epoca, montava un motore V8 da 390CV, che poi venne modificato a dovere dall’astronauta americano e, oltre a farsi sentire da isolati di distanza non passava inosservata per la sua carrozzerie colore blu metallizzato! Auto unica nel suo genere.

Questa Corvette blu venne poi rivenduta ad un dipendente della NASA che, come racconta l’agenzia stampa, l’avrebbe custodita gelosamente per oltre 40 anni. La vettura ha subito la tirannia degli anni: quando nel 2012 è ricomparsa nel circuito dei collezionisti d’auto americani, l’auto d’epoca aveva dalla sua solo una storia gloriosa e poco altro, perché le condizioni generali erano pessime, come la grande presenza di ruggine sul telaio. Peraltro, il dipendente della NASA aveva anche apportato diverse modifiche, che ne hanno pregiudicato ulteriormente il valore.

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Interni originali della Chevrolet Corvette di Neil Armstrong

Il collezionista Joe Crosby si è messo all’opera per restaurare l’auto dell’astronauta Armstrong, ripristinando le parti originali dopo una ricerca dei pezzi andata avanti per mesi. Ora la Corvette Sting Ray appartenuta a Neil Armstrong è esposta al Kennedy Space Center  Visitor Complex di Cape Canaveral.

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Raffaello Caruso

Mi presento: sono Raffaello Caruso, classe '94 di Catanzaro studente presso l'Università degli Studi "L'Orientale" di Napoli, e da sempre sono un grande appassionato di motori. Coltivo questa grande passione dall'età di 3 anni grazie a mio padre che da sempre mi ha istruito nel "culto dei motori" e, sempre grazie a lui, all'età di 8 anni ho partecipato in maniera agonistica a diverse competizioni di GoKart. Seguo assiduamente ogni competizione motoristica a quattro ruote, soprattutto la F1 di cui sono grande appassionato.
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