Halo, protezione pilota F1
Si chiama Halo la protezione per il pilota di Formula 1 realizzata in titanio per migliorare la sicurezza in caso di incidente F1, protezione della testa del pilota FOTO e VIDEO

Tutte le monoposto di F1 dalla stagione 2018 hanno un nuovo sistema di protezione per il pilota che si chiama Halo. Un dispositivo di sicurezza voluto dalla FIA che, dopo essere stato provato nei vari test effettuati dai team a fine stagione 2017, è stato reso obbligatorio non solo in Formula 1 ma anche in Formula 2.
Nella gara di F1 in Gran Bretagna, l’Halo ha contribuito all’incolumità del pilota cinese Guanyu Zhou incappato in un terribile incidente dove sull’Alfa Romeo ha ceduto il roll-bar.

Halo
F1 Halo | CHE COS’È – L’Halo è una struttura di sicurezza (una barra curva con supporti) posta a protezione della testa del pilota sviluppata dalla Ferrari. In particolare, si tratta di un roll-bar in titanio ricoperto di fibra di carbonio installato davanti alla testa del pilota. L’Halo, infatti, è stato pensato e voluto dalla FIA per assicurare una maggiore protezione alla testa del pilota in caso di grandi detriti, come ad esempio una gomma volante.
In teoria questo dispositivo dovrebbe evitare eventi tragici come quello occorso a Jules Bianchi nel 2014 quando perse la vita a Suzuka, dopo che, perdendo il controllo, la sua monoposto impazzita si infilò sotto ad un mezzo di soccorso a bordo pista.
HALO COME E’ REALIZZATO
L’Halo è un elemento molto resistente, realizzato in titanio, in grado di resistere ad un peso di 5.400 kg e ad un impatto di oltre 200 km/h con un pneumatico. La prima versione dell’Halo presentata nel 2016 pesava 6 kg, mentre quello definitivo del 2018 pesava 9 kg.
Per l’installazione si è resa necessaria una modifica importante di rinforzo della scocca (aumento di peso di circa 6 kg), dove sono stati predisposti 3 attacchi con alta resistenza strutturale (12 tonnellate carico verticale per 5 secondi).
L’Halo è realizzato in titanio da tre produttori scelti dalla FIA: CP Autosport (Germania), l’inglese STT e l’italiana VSystem.
Protezione testa F1 perché non piace
L’Halo inizialmente non piaceva quasi a nessuno, né ai protagonisti in pista né al pubblico che segue la Formula 1. E’ unanime il giudizio che questo dispositivo snatura la F1, come se ingabbiasse i piloti limitandone anche la visibilità.
Variante dell’Halo, Shied un cupolino
Nelle prove libere di Silverstone del 2017 Sebastian Vettel sulla sua Ferrari aveva provato una variante dell’Halo, un dispositivo chiamato Shield (fotto sotto), cioè una sorta di robusto cupolino in policarbonato davanti alla testa del pilota. Quest’ultimo dispositivo, però, è stato immediatamente bocciato dal pilota tedesco che ne ha lamentato la scarsa visibilità anteriore (visione distorta e sfuocata) con problemi alla guida.
Tra gli scettici c’era anche Niki Lauda che aveva affermato “questo sistema snatura l’essenza stessa delle vetture da corsa”. Altri ex piloti invece, come Jackie Stewart, avevano ben accolto il sistema paragonandolo all’introduzione a suo tempo delle cinture di sicurezza che avevano suscitato le medesime critiche per poi diventare la norma anche sulle vetture stradali di grande serie.
HALO VISTA ON BOARD F1
Una piccola rivoluzione che molti addetti ai lavori però non hanno subito condiviso; infatti la Federazione Internazionale ha varato l’obbligo nonostante il parere negativo di 9 team su 10. La decisione è stata presa a Ginevra dalla Federazione in occasione dello Strategy Group il 19 luglio 2017.
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