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Tasse auto: critiche agli incentivi (bonus) e penalizzazioni (malus)

Il contributo previsto negli incentivi bonus-malus del Governo si va a sommare alle tasse auto che gli automobilisti già devono pagare. L’UNRAE ed il Codacons in difesa degli automobilisti tartassati

TASSE AUTO CRITICHE INCENTIVI BONUS-MALUS – Gli automobilisti italiani sono fra i più tartassati d’Europa. Anche l’attuale Governo si sta rivelando poco amico: nell’emendamento sugli incentivi auto 2019 per le auto elettriche è stata inserita una “tassa” per disincentivare l’acquisto di auto più inquinanti, cioè tutte quelle con motore endotermico benzina e diesel.

Non bastava già il bollo e il superbollo, che insieme alle accise sui carburanti turbano i sogni in Italiadi chi  utilizza o possiede un’automobile. Questo nuovo si pagherà al momento dell’acquisto di un’auto nuova che supera una certa soglia di emissioni di CO2, riportate sul libretto di Circolazione. Il valore di riferimento è di 90 g/km sotto il quale si ricevono bonus e viceversa sopra si dovrà pagare un contributo.

Automobilisti tartassati, l’UNRAE: “Incentivi bonus-malus non funzionale al rinnovo del parco auto

Automobilisti tartassati, i protagonisti dell’automotive gridano all’allarme nel commentare l’emendamento sugli incentivi bonus-malus, soprattutto alla luce di un mercato auto in affanno, come evidenziato anche dagli ultimi risultati di novembre. Di seguito vi riportiamo la posizione espressa dall’UNRAE (Unione Nazionale dei Rappresentanti Veicoli Esteri) contro gli incentivi bonus-malus.

Michele Crisci Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estereLa misura c.d. bonus-malus sulle emissioni di CO2 delle nuove autovetture rappresenta sicuramente un segnale interessante ed apprezzabile nell’intento, ma l’impostazione del provvedimento non è funzionale agli obiettivi che si dovrebbero raggiungere e cioè il miglioramento della qualità dell’aria ed il rinnovo del parco circolante, come noto, tra i più vecchi d’Europa.
Spiace che il Governo non abbia deciso di aprire una sia pur breve interlocuzione premissiva con gli operatori del settore perché si sarebbero potuti approfondire molti dettagli legati al mercato e al comportamento dei consumatori e, quindi, affinare al meglio la proposta approvata: allo stato attuale, per esempio, da un punto di vista applicativo, non è chiaro con quale tipo di procedure omologative vengano calcolati i valori di CO2, considerate le diverse norme esistenti in materia (NEDC, NEDC correlato, WLTP) e gli sviluppi che avranno nel 2019.

Apprezziamo sicuramente il tema della pluriennalità e il rispetto del paradigma della neutralità tecnologica, ma riteniamo inaccettabile colpire così duramente gli automobilisti italiani con una nuova tassazione sui veicoli di ultima generazione. Più della metà dei veicoli immatricolati sarà vessato da un nuovo tributo: su alcuni di questi, non di lusso, il costo dell’imposizione varrà circa il 10% del costo del veicolo, senza considerare il paradosso di iper-tassare un veicolo nuovo mentre in Italia potranno continuare a circolare liberamente, senza l’imposizione di alcun tributo, veicoli di oltre 15 anni.
Inoltre, non è prevista la rottamazione di veicoli obsoleti che riteniamo assolutamente prioritaria perché è fondamentale svecchiare il nostro parco.
Infine, a livello di risorse, si rischia di investire inadeguatamente un ammontare di risorse pubbliche molto significativo (circa 300 mln di euro all’anno) perché si va ad incentivare un numero di autovetture minore rispetto a quelle che già si vendono.

Chiediamo, quindi, a tutte le Istituzioni competenti l’apertura di un confronto immediato per migliorare insieme a tutti gli stakeholder un impianto normativo che merita adeguato approfondimento per non sprecare un’occasione molto importante per rinnovare il nostro parco circolante e ridurre i livelli di emissioni complessive di CO2, ma soprattutto i livelli di emissioni inquinanti (ad esempio NOx e Pm10) che non sono tenute in alcuna considerazione nell’attuale formulazione del provvedimento.Scarico doppio Ateca Cupra

Tasse auto, Codacons critiche agli incentivi auto bonus-malus

Contro le continue tasse sull’auto il Codacons è stato sempre al fianco degli automobilisti, e lo è anche questa volta protestando sull’impostazione degli incentivi auto 2019 “bonus-malus”. L’Associazione dei Consumatori è sul piede di guerra annunciando una battaglia legale contro la stangata nei confronti di chi acquista auto a benzina e diesel.

Carlo Rienzi Codacons“Non è possibile colpire ancora una volta gli automobilisti, che rappresentano la categoria di utenti più tartassata d’Italia – afferma il presidente Carlo Rienzi – i governi che si sono succeduti negli ultimi anni hanno utilizzato gli automobilisti come “bancomat”, inserendo tasse a loro carico e aumentando le accise ogni volta che serviva reperire risorse economiche e trovare coperture finanziarie, e ancora una volta siamo in presenza di un emendamento teso a colpire unicamente tale categoria di cittadini”.

“In tal senso la tassa sulle auto sarebbe incostituzionale perché introdurrebbe discriminazioni a danno di una sola tipologia di contribuenti e rappresenterebbe esclusivamente un sistema per fare cassa – prosegue Rienzi – l’unica possibilità per il Governo per introdurre un balzello di tale tipo è quella di adottare un pacchetto completo di misure finalizzato a migliorare l’ambiente nelle città, limitare la circolazione delle auto private e potenziare il trasporto pubblico nelle aree a maggiore criticità come Roma, dove i mezzi pubblici sono al collasso. Solo dopo aver fatto questo, sarà possibile prevedere tassazioni sull’acquisto delle auto”.Ricarica Volkswagen_e-up

Incentivi auto 2019, come contattare il Codacons

Tutti gli automobilisti che vogliono protestare sull’impostazione degli incentivi auto 2019, ovvero contro la nuova tassa sulle auto, possono contattare il Codacons con una mail all’indirizzo info@codacons.it. Successivamente gli automobilisti saranno informati sulle iniziative dell’associazione, la quale ha già avviato una convenzione con l’Aci- Automobile Club d’Italia per offrire sempre più tutele alla categoria.

Critiche incentivi bonus-malus dalla mobilità sostenibile Motus-E

Non si placano le polemiche intorno agli incentivi bonus-malus inseriti in un emendamento della Legge Finanziaria. Forti critiche arrivano anche dai promotori della mobilità sostenibile Motus-E, di seguito la loro nota:

In qualità di promotori della mobilità sostenibile, l’organo direttivo di MOTUS-E ha suggerito più volte al Governo modalità equilibrate per ridurre le emissioni e i livelli di inquinamento locale che sono stati accolti con favore da più parti nelle fasi di presentazione.

Tuttavia ora assistiamo ad una deformazione della norma in Aula e, pur sostenendo con vigore il fatto che vada incentivato l’acquisto di auto a basse emissioni, siamo però contrari ad un aggravio di costi per chi acquista auto di dotazione tradizionale. Accettiamo con favore le dichiarazioni del Ministro Di Maio che ha scritto sui social di voler convocare un tavolo tecnico al Ministero dello Sviluppo Economico, per migliorare gli incentivi per la mobilità sostenibile, con i costruttori e con le associazioni.

L’emendamento governativo colpisce le nuove immatricolazioni. Una previsione che non aiuta il rinnovamento di un parco auto, quale quello italiano, che conta circa il 40% di mezzi appartenenti a classi uguali o inferiori all’Euro 3. Questa è la vera esigenza sociale, non colpire in maniera indiscriminata auto nuove che hanno un’impronta ambientale sensibilmente migliore rispetto all’attuale media del parco circolante. Tassare le vendite di un settore già in difficoltà non è sicuramente la strategia più efficace per supportare la filiera nazionale.

Oltre alla CO2, inoltre, ciò che preoccupa sono le prestazioni ambientali intese in senso ampio: le emissioni di ossidi di azoto e di polveri sottili (Pm10, Pm2,5), gli stessi inquinanti che appesantiscono l’aria delle nostre città. Crediamo dunque sia utile incentivare la sostituzione dei mezzi inquinanti attualmente circolanti con mezzi a zero o basse emissioni (<60gr CO2/km WLTP) ovvero finanziare forme di mobilità sostenibile alternative (voucher mobilità per car sharing o bike sharing).

Secondo i nostri calcoli, sarebbe sufficiente alzare di 5 euro il bollo per le auto di classe inferiore o uguale all’Euro 2 e di 8 e 10 euro rispettivamente per fasce di emissioni tra i 110 e i 150 gr/CO2 e sopra i 150 gr/CO2 (considerando cautelativamente una quota del 30% di evasione) per compensare l’incentivo relativo alle fasce 0-20 e 20-70 (auto elettriche e plug-in). 

Il meccanismo del “bonus-malus” è la strada giusta. È necessario però partire con un obiettivo base: il rinnovo dell’attuale parco circolante, rinnovo che non potrà certamente arrivare dalla sovratassazione del nuovo, quanto semmai dal disincentivo alla circolazione dei mezzi più inquinanti.  C’è poi bisogno di una visione d’insieme del fenomeno, una visione di sistema. Le auto elettriche non sopravvivono da sole se non sono inserite in un contesto infrastrutturale pienamente sviluppato che possa consentire spostamenti e la percorrenza di distanze adeguate. Per questo, è indispensabile guardare anche al dato infrastrutturale, non limitandosi al solo veicolo. La conversione industriale deve poi essere supportata da ricerca e sviluppo, senza i quali il divario tra il nostro Paese e quelli tecnologicamente più avanzati continuerà ad allargarsi inesorabilmente.

Il grido di allarme è stato già lanciato in queste ore da diversi attori industriali, da organismi intermedi e associazioni. Noi aggiungiamo la piena e totale disponibilità a sederci al tavolo, per costruire assieme un piano strategico che possa, al contempo, migliorare l’aria delle nostre città e rappresentare un fattore determinante per accrescere la competitività del sistema Paese.

INCENTIVI AUTO TABELLA BONUS-MALUS

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