Revisione mezzi pesanti, come e quando
La Legge di Bilancio 2019 permette anche alle officine private di effettuare la revisione dei mezzi pesanti
La Legge di Bilancio 2019 ha affidato ai privati anche delle revisioni dei mezzi pesanti (145/2018, comma 1049). La norma rende più elastica l’operazione di revisione, che prima era affidata esclusivamente alla Motorizzazione.
Quest’ultima, a causa della scarsità di personale, limitava le sedute di revisione e costringeva molti professionisti a farsi assistere dalle agenzie di pratiche (cui verrà sottratta una cospicua quota del giro d’affari) per la parte burocratica dell’operazione.
REVISIONE MEZZI PESANTI, QUANDO?
La revisione ai mezzi pesanti con massa non superiore a 35 quintali va effettuata dopo 4 anni dalla prima immatricolazione e successivamente ogni 2 anni. Invece i veicoli destinati al trasporto di persone o cose con numero di posti superiore a nove, adibite a taxi e noleggio con conducente, ambulanze, autobus o mezzi con massa uguale o superiore a 35 quintalisi devono sottoporre a revisione ogni anno.
REVISIONE AUTOCARRI, COSTO?
La revisione ai mezzi pesanti costa 55 euro presso la Motorizzazione Civile e di 90 euro nelle officine autorizzate. I mezzi che non hanno la revisione rischiano una multa da 168 a 674 euro, con raddoppio della sanzione amministrativa in caso di recidività.
REVISIONE MEZZI PESANTI ANFIA, FEDERAUTO E UNRAE
Secondo Anfia, Federauto e Unrae la Legge di Bilancio 2019, di recente approvazione, interviene positivamente sulla materia delle revisioni dei veicoli pesanti che, come noto, hanno un forte impatto sui temi della sicurezza della circolazione e dell’inquinamento.
L’affidamento delle operazioni di revisione ad operatori privati, che peraltro va nella direzione sollecitata più volte da tutti i comparti del settore, potrà garantire, a condizione che le operazioni relative siano definite con cura e controllate severamente, il giusto assetto del controllo tecnico dei veicoli sopra le 3,5 ton, avvicinandolo alla dimensione europea più performante.
Il processo normativo così avviato dovrà ora essere completato con il Decreto ministeriale di attuazione. Questo sarà un passaggio molto importante perché la direzione intrapresa è corretta ma non dovrebbe essere svilita da soluzioni che non siano orientate a garantire, tramite strutture e processi di qualità, un alto standard di esercizio dell’attività di revisione secondo tempi compatibili con le esigenze di lavoro delle imprese di trasporto e con la necessità di individuare con la massima severità i veicoli la cui anzianità può costituire elemento di rischio in termini di sicurezza della circolazione.
Nello stesso tempo Anfia, Federauto e Unrae chiedono al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di aggiornare in tempi e modi adeguati le procedure di verifica dei veicoli destinati al trasporto in regime di ATP e di ADR, particolarmente sensibili ed esclusi dall’affidamento a privati.