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Limite velocità 30 km/h in città, lo applicheranno anche alle auto?

Secondo il recente rapporto Mims in città ci sarà sempre meno spazio per l'auto e il disincentivo al suo uso con una progressiva riduzione dei limiti di velocità a 30 km/h e ulteriori blocchi del traffico. Il futuro della mobilità sostenibile sarà tra pedoni, monopattini e biciclette.

Le città italiane avranno nuovi modelli di trasporto. Il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili sta mettendo a punto delle strategie per disincentivare sempre di più l’uso dell’automobile, favorendo il trasporto pubblico, ma anche altre forme di micromobilità. Fra le misure previste c’è anche l’abbassamento del limite di velocità di 30 km/h in città, proprio per creare strade a bassa velocità in modo da generare traffico misto, con pedoni, biciclette e monopattini.

Questa forma di mobilità è stata caldeggiata da più parti anche a livello internazionale; basti pensare che nel 2021 le Nazione Unite, in occasione della settimana mondiale della sicurezza stradale, avevano lanciato la campagna #Love30, destinata ai responsabili politici con l’obiettivo di ridurre il limite di velocità massimo a 30 km/h in città.

Limite velocità 30 km/h in città, dove?

A distanza di un anno quella proposta è stata recepita in parte anche dall’Italia, che nella riforma del Codice della Strada ha individuato delle zone dove il limite di velocità è di 30 km/h. Si è trattato, infatti, del primo passo verso una mobilità cittadina più adatta alle biciclette che alle auto.

Limite velocità 30 km/h
In alcune zone con la riforma del CdS il limite in città è stato abbassato a 30 km/h

Ad esempio sono state individuate le cosiddette “Zone scolastiche”, ovvero aree delimitate da appositi segnali. La riforma ha individuato anche le strade urbane ciclabili, dove il limite di velocità è proprio di 30 km/h.

Strade ciclabili limite velocità 30 km/h

La riforma del Codice della Strada ha istituito le strade ciclabili, dove il limite di velocità è di 30 km/h. Si trovano prevalentemente in città e sono costituite da un’unica carreggiata, con banchine pavimentate e marciapiedi, definita da apposita segnaletica verticale e orizzontale. Qui la circolazione è riservata, oltre che alle biciclette, anche ai monopattini.

Strade ciclabili limite 30 km/h
Sulle strade ciclabili il limite di velocità è stato ridotto a 30 km/h

Ai Comuni spetta l’onere di individuare le strade ciclabili all’interno del proprio territorio e quali strade urbane da trasformare in ciclabili.

Strade ciclabili a doppio senso

Oltre ad individuare le strade da trasformare da urbane a ciclabili (con conseguente abbassamento del limite da 50 a 30 km/h), i Comuni hanno anche la facoltà di decidere se stabilire il doppio senso ciclabile. Ad esempio, su una strada a senso unico il Sindaco, con una delibera ad hoc, può autorizzare il doppio senso alle biciclette e ai monopattini.

Strade ciclabili a doppio senso
Il Comune può destinare alle biciclette anche le corsie preferenziali e imporre il limite di 30 km/h

Il cosiddetto doppio senso di marcia per le biciclette è applicabile anche nelle zone a traffico limitato e sulle strade percorse dai mezzi di trasporto pubblico (preferenziali). In questo caso su questi tratti gli autobus non possono superare i 30 km/h.

Nuovi modelli di mobilità locale

Le strade ciclabili a 30 km/h probabilmente rappresentano il futuro delle città. Il rapporto presentato dal Mims non a caso propone un nuovo modello di mobilità locale sostenibile da realizzare entro il 2030.

Il modello prevede l’aumento di almeno 10 punti percentuali del ricorso a sistemi di mobilità sostenibile e un contestuale calo del tasso di motorizzazione.

Pubblicità contro le auto, proposta di legge
Prepariamoci ad ulteriori campagne di comunicazione che scoraggiano l’uso dell’auto

Le città infatti saranno sempre più off-limits per le automobili. Il modello italiano punta anche all’efficientamento del trasporto pubblico, con la sostituzione totale degli autobus di classe inferiore a Euro 5 con veicoli elettrici ed a idrogeno.

E per stimolare la domanda di mezzi pubblici, il Governo ha già introdotto il bonus sugli abbonamenti, oltre a disincentivare l’uso dell’auto e creare piattaforme digitali per facilitare la pianificazione degli spostamenti e la scelta dei mezzi anche in base alle emissioni inquinanti e climalteranti prodotte.

Fondi PNRR per il trasporto pubblico

Se l’auto sarà sempre più tabù in città, il Ministero dei Trasporti promette investimenti corposi sul trasporto locale. Il PNRR, il Piano Complementare, la Legge di Bilancio 2022 e il Fondo Sviluppo e Coesione 21-27, prevedono infatti investimenti totali per il trasporto rapido di massa pari a 8,7 miliardi di euro.

Autobus elettrico trasporto pubblico TPL
Il piano del Ministero prevede anche la sostituzione totale degli autobus del TPL

Il PNRR e il Piano Complementare stanziano altri 3 miliardi per autobus green urbani ed extraurbani, 600 milioni per nuovi treni TPL, 200 milioni per la costruzione di piste ciclabili nei centri urbani e 40 milioni per le sperimentazioni di Mobility as a Service.

Rischio 30 km/h velocità massima in città?

C’è o non c’è il rischio di dover andare al massimo a 30 km/h con la nostra auto? Quando si parla di disincentivi all’utilizzo del mezzo privato si possono immaginare nuovi limiti a 30 km/h anche per le automobili e un ulteriore inasprimento degli attuali blocchi del traffico, supportati da campagne di comunicazione che scoraggiano l’uso dell’automobile.
Sicuramente questa velocità non stona più di tanto per le auto ibride plug-in ed elettriche, ma indubbiamente andare a 30 km/h allunga i tempi di viaggio sugli stessi percorsi.

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