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Incidente auto, l’assicurazione paga anche se l’auto è vecchia

Le assicurazioni devono rimborsare i danni per la riparazione di un'auto incidentata anche se vecchia e se può sembrare antieconomico perché i danni superano il suo valore. Ora glielo impone un’ordinanza della Cassazione del 2023

Quanto costa riparare un’auto incidentata? Conviene ripararla o demolirla? Ha senso procedere a ripristinare i danni con una riparazione antieconomica? Se sei coinvolto in un incidente con un’auto vecchia ed hai ragione, in passato c’era il rischio di non ottenere il risarcimento dei danni dall’assicurazione, perché le auto più vecchie in certi casi hanno un valore inferiore al costo della riparazione. Le compagnie assicurative in questi casi erano poco disposte a pagare le riparazioni. Scopriamo quali sono gli aggiornamenti e le novità sul risarcimento danni dall’assicurazione che deve pagare anche se l’auto è vecchia e antieconomica per la compagnia assicurativa.

Incidente auto, l’assicurazione paga anche se l’auto è vecchia

L’assicurazione deve rimborsare i danni anche se l’auto è vecchia e questi ultimi superano il valore di mercato dell’auto stessa. Lo dice l’ordinanza della Cassazione (Cass. civ., Sez. III, Ord., (data ud. 23/01/2023) 20/04/2023, n. 10686) che dà ragione agli automobilisti e torto alle Compagnie Assicurative che spingono gli assicurati a rottamare il proprio veicolo danneggiato o incidentato.

Auto incidentate in vendita
In caso di incidente la proposta di risarcimento di un’assicurazione non va oltre il valore di mercato

Da tempo i giudici ritengono lecito risarcire riparazioni il cui costo non supera notevolmente il valore di mercato del veicolo, ma ora la Cassazione ha fatto di più: in un caso dove il danneggiato aveva richiesto “una somma pari quasi al doppio del valore del veicolo” ha infatti chiarito che, pur dovendo “tener conto della necessità di non sacrificare specifiche esigenze del danneggiato a veder ripristinato il proprio mezzo”, il limite per il risarcimento individuato dai Giudici è che non vi sia un aumento di valore del veicolo.

Auto vecchia incidentata, conviene ripararla?

Il costo per la riparazione di un’auto vecchia incidentata spesso supera il reale valore economico del mezzo, tanto da spingere le compagnie assicurative a proporre fino alla sentenza risarcimenti che non vanno oltre il valore di mercato dell’auto stessa, indipendentemente dal preventivo del carrozziere e dal costo effettivo delle riparazione. Questa pratica ha spinto fino ad oggi l’automobilista a rottamare la propria auto, anche se in buono stato solo perché il danno riportato supera il valore di mercato.

La sentenza della Cassazione

Nello specifico la Cassazione con l’ordinanza 10686/23 ha stabilito che “va considerato che il danneggiato può avere serie ed apprezzabili ragioni per preferire la riparazione alla sostituzione del veicolo danneggiato (ad es., perché gli risulta più agevole la guida di un mezzo cui è abituato o perché vi sono difficoltà di reperirne uno con caratteristiche similari sul mercato o perché vuole sottrarsi ai tempi della ricerca di un veicolo equipollente e ai rischi di un usato che potrebbe rivelarsi non affidabile) e che una piena soddisfazione delle sue ragioni risarcitorie può comportare un costo anche notevolmente superiore a quello della sostituzione.”

La sentenza fa riferimento al tema della reintegrazione in forma specifica nell’ambito della responsabilità civile per danni, al criterio che tutela l’obbligato da richieste eccessive, ma che al contempo non sempre tiene adeguatamente conto delle specifiche esigenze del danneggiato, che dovrebbero essere soddisfatte senza però condurre a un arricchimento indebito.

Riparazione antieconomica o rottamazione?

Una “riparazione auto antieconomica” si riferisce a un intervento il cui costo per riparare un veicolo supera significativamente il valore attuale dell’auto stessa o il valore che l’auto avrebbe dopo la riparazione. In altre parole, la spesa per effettuare le riparazioni è così elevata che non ha senso finanziario o logico procedere con tali lavori, poiché il veicolo non varrebbe più di quanto è stato speso per ripararlo.

Ciò può accadere quando un’auto è coinvolta in un incidente grave o subisce danni strutturali significativi. In questi casi, i costi delle riparazioni possono includere parti costose, ore di lavoro intensive o una combinazione di entrambi. Se il valore residuo dell’auto è basso, potrebbe non essere economicamente sensato investire in riparazioni costose soprattutto se la spesa deve essere sostenuta dal proprietario.

Quando un’auto è considerata antieconomica da riparare, i proprietari potrebbero prendere in considerazione altre opzioni come vendere l’auto come rottamazione o per pezzi di ricambio, o semplicemente disfarsene e acquistarne una nuova o usata in migliori condizioni.

La valutazione dell’antieconomicità delle riparazioni dipende dal caso specifico, compresi i costi delle riparazioni, il valore dell’auto, le esigenze personali del proprietario e le alternative disponibili. La decisione finale sarà presa dal proprietario dell’auto, tenendo conto di tutti questi fattori: ma in caso di ragione in un incidente si può decidere di ripararla e l’assicurazione dovrà sostenere tutti i costi anche se per la stessa può risultare antieconomico.

In una nota Federcarrozzieri aveva spiegato che con l’intervento della Cassazione sarà l’automobilista a scegliere tra la riparazione dell’autovettura e la rottamazione.

Auto incidentata, riparazione o rottamazione
La Cassazione stabilisce che spetta all’automobilista scegliere se riparare o rottamare l’auto incidentata

Solo nel 2022 sono state rottamate in Italia 1.051.994 autovetture; per ogni 100 nuove auto immatricolate ben 79 hanno subito una rottamazione, nonostante in molti casi le stesse vetture avrebbero potuto essere riparate e tornare a circolare in tutta sicurezza.

“E’ molto difficile – spiega il presidente di Federcarrozzieri, Davide Galliche una vettura aumenti di valore dopo essere stata riparata, a meno che non sia sostituito il motore o il cambio. La Cassazione, ribadendo il diritto dei proprietari di auto ad ottenere un risarcimento in caso di sinistro anche quando il costo degli interventi di riparazione supera il valore commerciale della vettura, rivoluziona il settore delle autoriparazioni. Fino ad oggi le compagnie di assicurazioni, che peraltro usano listini con valori commerciali dell’usato del tutto errati e sbilanciati al ribasso, hanno spinto gli assicurati a rottamare le proprie auto sostenendo l’antieconomicità delle riparazioni“.

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