Mazda

STORIE DI EFFICIENZA MAZDA

Nel corso della Conferenza Barcellona Challengers, Mazda (costruttore automobilistico) e Thomas Rippel (un agricoltore biologico) hanno presentato al Mazda Space di Barcellona le loro esperienze sulle soluzioni adottate in merito al problema dell’efficienza: in platea studenti e giornalisti. Le loro storie sono piene di esempi concreti su  come si possa raggiungere l’innovazione nei rispettivi campi,  gettando nuova luce su vecchi percorsi e abitudini.

MAZDA CRISI 2007 – Mazda è stato costretta ad un ripensamento dopo aver subito quattro anni consecutivi di perdite a seguito della crisi finanziaria del 2007.
Avendo sia poco tempo che limitate risorse economiche, aveva bisogno di realizzare rapidamente una gamma di veicoli completamente nuovi; modelli accattivanti che hanno rispettato le norme sempre più severe sia in termini di emissioni nocive che per l’efficienza nei consumi. E c’era anche l’urgenza che Mazda tornasse ad essere redditizia di nuovo – un compito non facile in un settore brutalmente competitivo contraddistinto dai  tempi lunghi e da onerosi investimenti di capitale.Jeff-Guyton-presidente-CEO-Mazda

MAZDA OPERAZIONE RILANCIO – Mazda è riuscita a raggiungere l’obiettivo coinvolgendo i suoi ingegneri, i progettisti e gli esperti nella produzione in un confronto che analizzasse cosa stavano facendo gli altri Costruttori e perché. Questa nuova consapevolezza ha portato a scoperte interessanti, permettendo a Mazda di rivoluzionare il metodo consueto nel costruire le auto. Il risultato?
Una gamma di automobili di immenso successo, efficienti ma allo stesso tempo  divertenti da guidare che, non solo ha sostenuto la reputazione di  Mazda come un’azienda che non ha paura di fare le cose in modo diverso, ma ha anche consentito alla Casa automobilistica per due anni consecutivi di realizzare utili operativi record, con un terzo anno record previsto per la chiusura dell’anno fiscale, il prossimo 31 Marzo.

Thomas-RippelTHOMAS RIPPEL – Anche altri, come Thomas Rippel, hanno adottato con successo lo stesso tipo di approccio – il “know-why” – in seguito ad una malattia legata al cibo, il “globetrotter”  ha sviluppato un vivo interesse nei confronti del cibo sano, sostenibile, arrivando  fino al punto di diventare un agricoltore biologico.
La sua particolare attenzione è rivolta ai modi migliori e più efficienti per utilizzare letame di vacca come fertilizzante trasformandolo in “oro nero”. Rippel è convinto che l’allevamento del bestiame (e il consumo di carne bovina) sia sostenibile unicamente se fatto correttamente, e che potrebbe anche contribuire ad alleviare alcuni problemi critici come il cambiamento climatico, la fame e la fertilità del suolo.

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