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Zona a traffico limitato, cos’è e le differenze di città in città

Si chiama zona traffico limitato, o più comunemente detta Ztl. Famosa sì, e anche temuta; ma siamo così sicuri di conoscerla bene? Ecco tutti i suoi segreti...

Alt, da qui non si può passare; pena una multa salata. Sintetizzato in poche parole è questo il messaggio che vuole esprimere ogni zona a traffico limitato, o Ztl se si vuole ridurre all’osso, presente in molti centri urbani. Ovviamente essa è tanto altro ancora, ed è differente per molte città italiane. Negli ultimi anni la presenza delle Ztl nelle metropoli e anche nelle più piccole cittadine d’Italia è aumentata a dismisura.

Un aumento che ha portato numerosi cambiamenti nelle regole della viabilità cittadina e anche nei comportamenti dei motorizzati. Conseguenza: molta confusione! Cerchiamo allora di mettere un po’ di ordine sulla questione.

Cos’è e cosa significa l’espressione “zona a traffico limitato”

In questa situazione, al fine di essere il più precisi possibile, non si può fare altro che affidarsi alle norme contenute nel nostro Codice della Strada. Dunque, il CdS ci dice che una zona traffico limitata non è altro che “un’area in cui l’accesso e la circolazione veicolare sono limitati. Questa limitazione può essere poi di varia natura, o meglio può riferirsi a vari mezzi ai quali è severamente vietato l’accesso oppure a determinati orari.

Tutte queste specifiche, così come la presenza di una Ztl attiva, devono essere categoricamente segnalate da un apposito segnale stradale. Il cartello in questo caso, infatti, è dotato di un pannello integrativo sul quale sono affisse tutte le informazioni del caso; tra limitazioni di tempo e di categoria, le deroghe e le eccezioni.

zona traffico limitato segnale

Inoltre, soprattutto in questi ultimi tempi, all’inizio di una zona a traffico limitato è possibile trovare anche un segnale luminoso a messaggio variabile che ha l’obiettivo di rendere più repentina e semplice l’interpretazione della Ztl da parte dell’automobilista o di qualsiasi altro motorizzato. Inoltre, viene anche segnalata la fine di questa area limitata, con l’apposito cartello stradale di “fine zona traffico limitato”.

Come funziona la circolazione all’interno della Ztl, le regole generali

Anche in questo caso, a proposito della regolamentazione generale della zona traffico limitato, ci pensa ancora una volta il nostro Codice della Strada. Dunque, il CdS stabilisce alcune regole che ogni utente della strada dovrebbe conoscere alla perfezione.

Secondo il Codice della Strada l’accesso all’area della Ztl può avvenire attraverso specifici varchi, i quali possono anche essere dotati di apparecchi elettronici in grado di controllare gli stessi accessi al varco. I Comuni possono subordinare l’accesso e la circolazione nella Ztl anche al pagamento di una somma. In queste aree è sempre consentita la rimozione di un veicolo in sosta vietata. Può essere consentita la circolazione e la sosta di mezzi al servizio di persone disabili, e chi abita nell’area della Ztl può accedervi solamente se l’ordinanza lo prevede.

Infine, caso curioso, tutti i veicoli elettrici o ibridi hanno ingresso libero nelle zone a traffico limitato. Negli ultimi anni la presenza delle Ztl in Italia è aumentata a dismisura soprattutto nei centri delle grandi città e nei luoghi di maggiore affluenza. L’obiettivo principale, oltre a quello di migliorare la viabilità pedonale e la sicurezza stradale di queste zone, era proprio quello di diminuire le emissioni di CO2 delle vetture in circolazione.

ztl

Un obiettivo che ha suscitato non poche critiche da parte dei cittadini, e che al contempo ha dato il via libera alle auto elettriche o hybrid di ogni genere ad entrare proprio nelle Ztl, offrendo anche parcheggi gratuiti nella maggior parte dei casi.

Si tratta di una sorta di incentivo che vuole, o vorrebbe, far avvicinare gli automobilisti italiani alla mobilità green; un’intenzione che però fino a questo momento non ha raccolto molti frutti.

Multe per la Ztl

Dunque, per oltrepassare il varco della Ztl bisogna essere munito di un’auto EV oppure di un permesso specifico rilasciato dal Comune. Chi non possiede questi prerequisiti e si ritrova a varcare questa area ad accesso limitato, potrebbe andare incontro a delle sanzioni anche molto salate.

L’articolo 7 del Codice della Strada sancisce che l’ingresso senza autorizzazione in zona traffico limitato comporta una sanzione amministrativa pecuniaria che può andare da 80 euro fino ad un massimo di 332 euro. Inoltre, a questo importo va aggiunta anche una spesa di circa 14,20 euro di accertamento e notifica.

Alcune città italiane mettono a disposizione degli automobilisti non dotati di autorizzazioni comunali, dei pass giornalieri che permettono il transito e il parcheggio all’interno delle proprie Ztl. Questi pass hanno un costo che può andare generalmente dai 5 euro ai 15 euro.

Da Milano a Napoli e da Roma a Firenze, ecco le Ztl delle città più importanti

Come già sottolineato in precedenza, ogni città, dalla più grande alla più modesta, perlomeno in termini di grandezza, presenta una o più Ztl dalle differenti caratteristiche. Generalmente tutti i grandi centri hanno una zona a traffico limitato che si estende lungo tutto il proprio centro storico, ma in molti casi queste aree sono anche molte di più.

Ecco allora una sorta di mappa delle Ztl italiane delle città più importanti da Nord a Sud. In particolare verranno presi in esame i casi di Milano, Padova, Roma, Firenze, Bologna, Napoli e Palermo.

zona traffico limitato cosa sapere

Le zone a traffico limitato del Nord Italia

Le Ztl di Milano sono suddivise in due grandi aree denominate Area B, la Ztl più grande d’Italia, ed Area C. A queste si aggiungono altre zone traffico limitato più ristrette, molto più ristrette, e magari regolamentate anche da orari predefinitivi ed eccezioni varie del caso. Inoltre, il comune meneghino ha anche annunciato l’apertura di una nuova Ztl, quella delle zona di San Siro.

Rimanendo al Nord, la Ztl del centro di Padova è stata instituita nel lontano 1989. Essa è suddivisa in cinque settori: Piazze, Riviere, Duomo, Businello e Eremitani.

Le città del centro e le loro zone a traffico limitato

Un’altra zona a traffico limitato “antica” è quella della città di Firenze, inaugurata addirittura nel 1990. Questa si estende per 4 kmq sui 48 del centro abitato della città. Anche in questo caso, si tratta di una Ztl divisa in cinque settori (A, B, C, O, F e G).

Nella Capitale sono presenti in tutto tre grandi aree sottoposte a limitazioni di accesso e di circolazione di veicoli. Si tratta di Centro Storico, Anello ferroviario e Fascia verde. La prima area è completata da altre quattro Ztl quali San Lorenzo, Testaccio, Trastevere e Tridente, e relative agli omonimi quartieri del centro. Alcune di queste Ztl sono attive a determinati orari della notte e del giorno.

Per quanto riguarda, invece, la nuova Fascia Verde di Roma, questa zona comprende l’intera area all’interno del Grande Raccordo Anulare (GRA), ad esclusione di Zona A, Zona B, Zona C e Zona D, le cui strade sono aperte alla circolazione. In questa area non possono accedere autoveicoli pre-Euro 1, Euro 1, Euro 2 ed Euro 3. A questi si aggiungono poi moto e ciclomotori benzina e diesel Euro 1 e precedenti.

ztl città

La città di Bologna, invece, divide le sue Ztl in Centro storico, Zona TUniversità e San Francesco-Pratello. Inoltre è presente anche una zona a traffico limitato speciale Moline – Capo di Lucca e la Zona Stadio attiva solamente in occasione di partite ed eventi allo stadio Dall’Ara.

Il Sud e le sue Ztl

Passando invece alla “cronaca stradale” del Sud Italia, bisogna sottolineare le sette diverse Ztl della città di Napoli. Il capoluogo campano, infatti, negli ultimi anni ha aumentato il numero delle sue zone a traffico limitato. Oggi, dunque, la viabilità napoletana è regolamentata dalle Ztl di Tarsia – Pignasecca – Dante, Centro Antico, Belledonne – Martiri – Poerio, Morelli – Filangieri – Mille, Chiaia, Marechiaro e Via Padre Gaetano Errico.

La situazione di Palermo, invece, appare meno intricata. Qui la Ztl infatti copre esclusivamente il centro storico; certo, si tratta di una buona parte del centro storico, ma comunque rimane circoscritta in quell’area, nella quale sono presenti i quattro quartieri storici Kalsa, Albergheria, Monte di Pietà e La Loggia.

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