Sorpassometro SV3: il nuovo dispositivo che multa i sorpassi vietati. Come funziona
Il "Sorpassometro" SV3 è un nuovo dispositivo di controllo stradale, progettato specificamente per rilevare e sanzionare i sorpassi effettuati dove sono vietati, affiancandosi a Tutor e Autovelox.

Sulle strade italiane arriva il sorpassometro SV3, un dispositivo che rileva e sanziona i sorpassi vietati, una delle infrazioni più comuni e pericolose sulle strade italiane. Spesso è associato agli autovelox, ma è specificamente progettato solo per rilevare i sorpassi sui tratti dove è vietato sorpassare. Lo scopo è aumentare la sicurezza stradale, intervenendo su una delle manovre più pericolose e spesso causa di incidenti frontali gravi.
Come funziona il sorpassometro SV3
I sorpassometri sono dispositivi tecnologici sofisticati, dotati di sensori, telecamere e software avanzati che rilevano i sorpassi vietati: registrano video, sufficienti a documentare l’infrazione in modo inequivocabile. Utilizzano un sistema combinato di sensori posizionati nel manto stradale e telecamere ad alta definizione (HD). Quando i sensori rilevano una manovra di sorpasso in un tratto vietato, le telecamere si attivano e registrano un filmato (solitamente di circa 15 secondi) che documenta l’infrazione. Grazie a questa tecnologia, le multe possono essere notificate anche senza la contestazione immediata, permettendo di sanzionare tutti gli illeciti nei tratti di strada monitorati.
Multe e sanzioni
Un sorpasso vietato può comportare multe da 42 fino a oltre 1.300 euro, con decurtazione di 2-10 punti dalla patente. Su strade extraurbane l’importo può salire fino a 345 euro, mentre manovre pericolose vicino a curve o dossi possono portare a sanzioni fino a 666 euro e sospensione della patente da uno a tre mesi. Nei casi più estremi, come la guida contromano, la multa può superare i 1.300 euro complessivi.
Le infrazioni rilevate dal sorpassometro SV3 sono documentate da video con sensori e telecamere, fornendo prove oggettive. In caso di ricorso, è possibile verificare segnalazione, omologazione e autorizzazione dell’impianto.
Come fare ricorso, attenzione all’omologazione
Per fare ricorso restano validi i termini ordinari: 30 giorni per il Giudice di Pace e 60 per il Prefetto. La loro diffusione sta generando malumori tra gli automobilisti, soprattutto riguardo alla differenza tra apparecchi omologati o solo approvati. L’associazione Altvelox ha presentato un’istanza alle Commissioni Giustizia di Camera e Senato per chiarire la questione, segnalando numerosi ricorsi e controversie giudiziarie.
La Cassazione ritiene necessaria l’omologazione per validare le multe, ma tribunali ordinari si sono espressi in senso opposto, creando un caos normativo. Gli SP3, pur più precisi, sollevano dubbi simili: spesso i verbali indicano dispositivi “omologati” senza certezza formale, rendendo complesso il ricorso.
Dove sono già operativi gli SV3
L’Italia è uno dei primi Paesi a sperimentare questo strumento: il primo sorpassometro è stato attivato il 4 agosto 2025 ad Acquappesa (CS), sulla strada statale SS18, un tratto noto per il traffico intenso e gli illeciti frequenti. Pur apparendo come semplici telecamere, gli SV3 devono essere segnalati e hanno già iniziato a generare le prime multe. Non possono essere installati ovunque. Richiedono l’autorizzazione prefettizia e sono destinati a essere collocati solo in tratti stradali ad elevato rischio di incidenti, come curve cieche, rettilinei con scarsa visibilità o zone già note per manovre pericolose.
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