Raduno Panda 2025, report da Pandino e com’è andato l’evento
Record al Castello Visconteo di Pandino, che ha ospitato l’edizione 2025 di Panda a Pandino: migliaia di Panda arrivate da tutta Europa, dalla storica Panda 30 alle leggendarie 4x4, fino alla nuova Grande Panda.

La Fiat Panda ha spento 45 candeline, ma la sua energia e la passione che sa generare sembrano appena all’inizio. Lo ha dimostrato il Raduno Panda 2025, andato in scena nel weekend del 21 e 22 giugno a Pandino, in provincia di Cremona. Il piccolo comune lombardo si è trasformato nella capitale europea della Panda, accogliendo ben 1.063 vetture provenienti da tutta Europa. Un vero e proprio record, che conferma ancora una volta il legame profondo tra questa utilitaria e chi la guida, la restaura, la personalizza o semplicemente la ama.
Raduno Panda 2025, report, com’è andata
L’evento, chiamato “Panda a Pandino”, ha radunato ogni versione della Panda; dalla leggendaria Panda 30 con raffreddamento ad aria, alle prime 4×4; dalle edizioni anni ’90 fino all’ultimissima arrivata: la nuova Grande Panda elettrica, esposta ufficialmente nello stand Fiat.
Il raduno è iniziato venerdì sera, con l’arrivo dei primi 200 equipaggi. Atmosfera rilassata e festosa, grazie a musica dal vivo e street food, che hanno dato il benvenuto ai partecipanti.
Sabato mattina si è entrati nel vivo con uno dei momenti più spettacolari: centinaia di Panda si sono schierate per formare il numero “45”, celebrando l’anniversario della vettura in modo scenografico e simbolico, guidati da William Jonathan, volto social e car influencer da sempre legato al mondo Panda.
Il pomeriggio ha visto un piacevole tour panoramico tra le campagne cremasche, con rientro a Pandino per continuare la festa. Domenica mattina, invece, il paese è stato letteralmente invaso da centinaia di Panda in esposizione statica: auto perfettamente restaurate, altre vissute e piene di storia, alcune originali, altre personalizzate in modo creativo ed estremo. C’era persino la Panda più stretta del mondo, larga solo 80 cm, opera di Andrea Marazzi, un progetto diventato virale sul web.
Premi al Raduno Panda 2025
Al Raduno Panda 2025 le premiazioni finali hanno celebrato oltre venti categorie diverse, pensate per dare valore a ogni Panda. C’è stata la Panda meglio conservata, praticamente come uscita dalla fabbrica, affiancata dalla sua opposta, la Panda più ammaccata, portata con orgoglio dai suoi proprietari come simbolo di mille avventure. Non è mancato chi ha saputo stupire con preparazioni tecniche e creative, aggiudicandosi il premio alla 4×4 più elaborata.
Il mondo dei social ha avuto il suo spazio con la Panda più “instagrammata”, riconoscimento diventato ormai un classico tra gli appassionati più giovani. Ma il momento più toccante è stato quello dedicato al premio “Panda Antonio Narducci”, un riconoscimento speciale assegnato in memoria di un giovane appassionato scomparso prematuramente.
Tradizione, comunità al Raduno Panda
Il Raduno Panda 2025 è stato molto più di una semplice manifestazione: un omaggio collettivo a un’icona della mobilità italiana, amata per semplicità e versatilità. Organizzato con cura dall’Associazione Panda a Pandino, con il supporto di William Jonathan e tanti volontari, l’evento ha unito passione, nostalgia e sguardo al futuro. A confermare questo spirito, anche la presenza ufficiale di Fiat con la nuova Grande Panda elettrica.
#MAFRAPANDA al Raduno Panda 2025
Tra i veicoli più attesi del Raduno Panda 2025 c’era la #MAFRAPANDA, prototipo off-road che ha partecipato al Panda Raid 2025, rally non competitivo tra Madrid e Marrakech riservato alle Fiat Panda prodotte prima del 2003.
Il veicolo è stato presentato allo stand MA-FRA, main sponsor dell’evento, insieme al team Omega, che ha preso parte al raid con l’equipaggio formato da Marco Mattioli (MA-FRA) e Mario Pensotti. Esposta nello stesso stato in cui ha concluso il raid – con sabbia e segni d’usura – la #MAFRAPANDA è stata una delle attrazioni tecniche e visive del raduno.
Realizzata su base Panda Van, la #MAFRAPANDA utilizza la meccanica completa di una Suzuki SJ 413 (telaio, trasmissione, ponti e riduttori), con passo accorciato di 22 cm per adattarsi alla carrozzeria. Il motore è un Abarth 1400 Multijet da 160 CV, elaborato per raggiungere i 230 CV, con modifiche a turbina, intercooler e centralina a doppia mappatura.
L’assetto è stato rivisitato con ammortizzatori olio/gas e componenti Range Rover, mentre il sistema di raffreddamento è stato completamente ridisegnato per resistere a sabbia, alte temperature e polvere. Presenti anche soluzioni specifiche per l’off-road come snorkel, cruscotto ribaltabile, prese d’aria supplementari, sistema di gonfiaggio/sgonfiaggio pneumatici integrato, e portapacchi rinforzato con accessori da raid.
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