Vendite auto in Europa aprile 2025, dati di mercato aggiornati e analisi
Ad aprile, il mercato auto europeo è tornato a calare rispetto al 2024, con una flessione ancora più marcata rispetto ai livelli pre-Covid. Ecco tutti i dati, con la Renault Clio al primo posto tra le auto più vendute nel Vecchio Continente.

Nel mese di aprile 2025, in Europa Occidentale sono state immatricolate oltre 1 milione di auto, registrando un calo dello 0,3% rispetto ad aprile 2024. Nei primi quattro mesi dell’anno le immatricolazioni sono state 4.459.087, in lieve flessione dello 0,4% sullo stesso periodo del 2024.
Auto vendute in Europa aprile 2025
Ad aprile 2025 nel mercato auto le immatricolazioni dell’area UE+EFTA+UK si sono fermate a 1.077.186 unità, in calo dello 0,3% rispetto allo stesso mese del 2024. Nel primo quadrimestre il totale è di 4,46 milioni di veicoli, con una flessione dello 0,4% su base annua. Ma il confronto più allarmante è con il periodo pre-Covid: rispetto ai primi quattro mesi del 2019, il calo è del 18,8%.
Ad aprile 2025, le immatricolazioni in Europa hanno rallentato, spinte al ribasso dal Regno Unito che, dopo il boom di marzo, ha registrato un calo del 10,4%, annullando il +1,3% dell’area UE. È diminuita anche l’EFTA (-3,7%). Tra i grandi mercati UE ha brillato la Spagna (+12,2%), mentre Germania (-0,2%) e Francia (-5,6%) hanno subito flessioni. L’Italia ha segnato un +2,7%.
Nel primo quadrimestre, il Regno Unito è salito del 3,1% e l’EFTA del 4,6%, ma la UE è arretrata dell’1,2%, penalizzata dai cali di Francia (-7,3%), Germania (-3,3%) e Italia (-0,6%), che hanno annullato l’effetto positivo della Spagna (+12,2%).

Il confronto con il 2019 ha evidenziato un mercato ancora lontano dalla normalità: Francia (-26%) e Germania (-23,8%) hanno guidato il calo rispetto al pre-Covid, seguite da Regno Unito (-18,7%), Italia (-18,2%) e Spagna (-13,4%). A pesare sono state l’incertezza legata alla transizione energetica, l’impennata dei prezzi e la tendenza dei consumatori a rinviare l’acquisto o a preferire l’usato recente.
Vendite auto elettriche, ibride, benzina e diesel
Nei primi quattro mesi del 2025, le auto elettriche a batteria (BEV) hanno raggiunto il 15,3% del mercato UE, in crescita rispetto al 12% dello stesso periodo del 2024, con 558.262 immatricolazioni (+26,4%). A trainare la crescita sono stati Germania (+42,8%), Belgio (+31,3%) e Paesi Bassi (+6,4%), mentre la Francia ha registrato un calo del 4,4%.
Le ibride (HEV) restano la scelta preferita dagli automobilisti europei, salite al 35,3% di quota con 1.285.486 unità immatricolate (+20,8%). La spinta arriva soprattutto da Francia (+44,9%), Spagna (+35,8%), Italia (+15%) e Germania (+11%). In crescita anche le plug-in hybrid (+7,8%), che rappresentano ora il 7,9% del mercato, grazie a forti incrementi in Germania (+46,6%) e Spagna (+42,8%).

In netto calo, invece, le auto a benzina e diesel: la quota complessiva è scesa al 38,2%, rispetto al 48,4% del 2024. Le immatricolazioni a benzina sono crollate del 20,6% (1.041.176 unità), con flessioni marcate in Francia (-35,2%), Germania (-26,6%), Italia (-14,4%) e Spagna (-12,7%). Ancora più forte il calo del diesel: -26,4%, con una quota ridotta al 9,6%.
Chi ha venduto di più in Europa
L’analisi per costruttore in Europa ad aprile nel mercato dell’auto ha mostrato andamenti contrastanti tra i principali costruttori. Stellantis ha contenuto le perdite allo 0,5%, con 165.826 veicoli immatricolati. Hanno trainato il risultato Alfa Romeo (+40,2%), Jeep (+16,7%), Peugeot (+10,5%) e Opel/Vauxhall (+2,6%), mentre hanno pesato i cali di Fiat (-18%), DS (-16,4%), Lancia (-65%), Citroën (-6%) e degli altri marchi del gruppo (-21,3%).
Volkswagen si è confermato leader con 296.869 immatricolazioni e una leggera crescita dello 0,1%. Hanno performato bene Skoda (+11,6%) e Cupra (+46,2%), mentre hanno registrato flessioni Volkswagen (-1,7%), Audi (-4,9%), Seat (-31,3%) e Porsche (-21,3%).
Il gruppo Renault ha chiuso in positivo (+1,1% con 110.513 immatricolazioni), trainato dal marchio omonimo che ha segnato un +6,6%. Hanno invece perso terreno Hyundai-Kia (-1,8%), Toyota (-8,7%), Mercedes-Benz (-1,7%) e Ford (-3,2%).
BMW ha registrato una crescita del 7,5% (80.629 unità), mentre Saic (+24,5%) e Mitsubishi (+22,1%) hanno segnato aumenti significativi. In netto calo Tesla, che ha perso il 49%, insieme a Suzuki (-18,6%), Mazda (-24,5%), Jaguar Land Rover (-20,3%), Nissan (-9,7%), Volvo (-15,9%) e Honda (-11,6%).
Auto più vendute in Europa ad aprile 2025
Nella classifica dei 10 modelli di auto più immatricolati in Europa ad aprile 2025 le compatte di segmento B occupano le prime tre posizioni, nell’ordine la Renault Clio, la Dacia Sandero e la Peugeot 208.
POS | MARCA | MODELLO | IMM. | Var. (%) |
---|---|---|---|---|
1 | Renault | Clio | 18.997 | -3% |
2 | Dacia | Sandero | 18.590 | -28% |
3 | Peugeot | 208 | 16.529 | -6% |
4 | Volkswagen | Tiguan | 16.277 | +32% |
5 | Citroën | C3 | 16.113 | +7% |
6 | Toyota | Yaris Cross | 15.989 | +14% |
7 | Dacia | Duster | 15.900 | +17% |
8 | Volkswagen | Golf | 15.575 | -29% |
9 | Volkswagen | T-Roc | 15.365 | -21% |
10 | Toyota | Yaris | 15.277 | -11% |
Vendite auto aprile 2025 per Gruppi
GRUPPI | QUOTA | IMM. 2025 | IMM. 2024 | VAR. % |
---|---|---|---|---|
Volkswagen Group | 27.6 | 296,869 | 296,580 | +0.1 |
Volkswagen | 11.3 | 121,954 | 124,077 | -1.7 |
Skoda | 6.4 | 69,110 | 61,914 | +11.6 |
Audi | 5.0 | 53,429 | 56,160 | -4.9 |
Cupra | 2.4 | 25,928 | 17,730 | +46.2 |
Seat | 1.6 | 17,488 | 25,469 | -31.3 |
Porsche | 0.8 | 8,218 | 10,441 | -21.3 |
Altri | 0.1 | 742 | 789 | -5.9 |
Stellantis | 15.4 | 165,826 | 166,689 | -0.5 |
Peugeot | 5.2 | 56,216 | 50,862 | +10.5 |
Opel/Vauxhall | 3.0 | 31,860 | 31,064 | +2.6 |
Citroen | 2.9 | 30,952 | 32,916 | -6.0 |
Fiat | 2.3 | 24,346 | 29,686 | -18.0 |
Jeep | 1.1 | 11,974 | 10,257 | +16.7 |
Alfa Romeo | 0.6 | 5,971 | 4,258 | +40.2 |
DS | 0.3 | 2,716 | 3,249 | -16.4 |
Lancia/Chrysler | 0.1 | 1,337 | 3,820 | -65.0 |
Altri | 0.0 | 454 | 577 | -21.3 |
Renault Group | 10.3 | 110,513 | 109,342 | +1.1 |
Renault | 5.8 | 62,683 | 58,792 | +6.6 |
Dacia | 4.4 | 46,871 | 50,153 | -6.5 |
Alpine | 0.1 | 959 | 397 | +141.6 |
Hyundai Group | 8.3 | 89,890 | 91,514 | -1.8 |
Kia | 4.1 | 44,663 | 44,743 | -0.2 |
Hyundai | 4.2 | 45,227 | 46,771 | -3.3 |
Toyota Group | 7.2 | 77,498 | 84,890 | -8.7 |
Toyota | 6.6 | 71,388 | 78,909 | -9.5 |
Lexus | 0.6 | 6,110 | 5,981 | +2.2 |
BMW Group | 7.5 | 80,629 | 74,985 | +7.5 |
BMW | 6.3 | 67,881 | 65,725 | +3.3 |
Mini | 1.2 | 12,748 | 9,260 | +37.7 |
Mercedes-Benz | 5.0 | 53,747 | 54,699 | -1.7 |
Mercedes | 4.9 | 52,981 | 51,967 | +2.0 |
Smart | 0.1 | 766 | 2,732 | -72.0 |
Ford | 3.2 | 34,923 | 36,081 | -3.2 |
Nissan | 1.8 | 19,609 | 21,725 | -9.7 |
Volvo Cars | 2.7 | 28,546 | 33,928 | –15.9 |
SAIC Motor | 2.0 | 21,677 | 17,409 | +24.5 |
Suzuki | 1.4 | 14,574 | 17,898 | –18.6 |
Tesla | 0.7 | 7,261 | 14,228 | –49.0 |
Mazda | 1.0 | 10,395 | 13,774 | –24.5 |
Jaguar Land Rover Group |
0.9 | 9,820 | 12,323 | –20.3 |
Land Rover | 0.9 | 9,771 | 10,362 | -5.7 |
Jaguar | 0.0 | 49 | 1,961 | -97.5 |
Honda | 0.5 | 5,206 | 5,887 | –11.6 |
Mitsubishi | 0.4 | 4,650 | 3,809 | +22.1 |
Flessibilità nelle multe sulla CO2 e incentivi per rilanciare il mercato auto
Negli ultimi giorni Parlamento e Consiglio Europeo hanno approvato un emendamento al regolamento sulle emissioni di CO2, introducendo maggiore flessibilità: i costruttori potranno rispettare i target medi nel triennio 2025-2027, compensando eventuali scostamenti tra gli anni. In Italia, il MASE ha lanciato un programma da quasi 600 milioni di euro per il rinnovo del parco auto, rivolto alle fasce di reddito più basse, finanziato con risorse PNRR originariamente destinate alle infrastrutture di ricarica elettrica.
“Siamo rimasti un po’ spiazzati dalla notizia degli incentivi, del tutto inattesi e decisi senza alcuna consultazione”, dichiara Andrea Cardinali, Direttore Generale dell’UNRAE, commentando i dati delle vendite del mese di aprile in Europa. “Soprattutto – afferma Cardinali – preoccupa il fatto che siano stati annunciati senza essere ancora pienamente definiti. Il rischio, ancora una volta, è quello di una paralisi della domanda. Gli incentivi dovrebbero arrivare come decisioni notturne, non come promesse da rincorrere”.
“Uno stanziamento di quasi 600 milioni in un anno solo sui BEV (M1/N1) sarebbe il più ingente mai visto in Italia, e potrebbe effettivamente smuovere la transizione energetica, ma i paletti sono molti – rottamazione, ISEE, residenza in aree funzionali, microimprese – e un anno è troppo breve: si rischia seriamente di non riuscire a spenderli tutti”, aggiunge Cardinali.
“In tale scenario, sarebbe stato forse più opportuno destinare tali risorse alla revisione in chiave “green” della fiscalità delle auto aziendali, intervenendo su detraibilità dell’IVA, deducibilità dei costi e periodo di ammortamento, considerata la scadenza della Delega fiscale fra tre mesi. Le flotte aziendali, con il veloce tasso di rotazione dei veicoli, consentono di immettere sul mercato del nuovo e dell’usato un numero consistente di vetture a zero o bassissime emissioni”, prosegue il Direttore Generale. “Ma il vero peccato originale di questa misura è purtroppo rappresentato dalla sua stessa genesi: l’incapacità di spendere i fondi per lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica pubbliche, fattore abilitante fondamentale proprio per il diffondersi della mobilità a zero emissioni che si vuole incentivare”, conclude Cardinali.
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