Incidenti stradali, strade più pericolose e vittime della strada
Le strade più pericolose in Italia, dove si verificano incidenti stradali, quali sono le categorie più esposte
![incidenti auto stradali](https://foto.newsauto.it/wp-content/uploads/2020/04/incidenti-sabato-sera-780x470.jpg)
Nel 2023, con il ritorno delle abitudini di spostamento degli italiani ai livelli pre-pandemia, sulle strade italiane si è registrato un lieve miglioramento nel numero di vittime degli incidenti stradali, nonostante un leggero aumento degli incidenti e dei feriti. In particolare, si sono verificati 166.525 incidenti (+0,4% rispetto al 2022).
Incidenti stradali
In Italia nel 2023 si sono registrati 166.525 incidenti, con 3.039 decessi (-3,8% rispetto al 2023) e 224.634 feriti (+0,5%) su circa 53.000 chilometri di strade della rete viaria italiana. In media, ogni giorno sono stati registrati 456 incidenti stradali, pari a 19 incidenti ogni ora, con 8,3 morti al giorno e 25,6 feriti ogni ora. Il costo sociale degli incidenti con lesioni è ammontato a quasi 18 miliardi di euro, pari all’1% del PIL, che è salito a 22,3 miliardi di euro (1,1% del PIL) includendo i danni alle cose.
![Incidente stradale tra camion in autostrada](https://foto.newsauto.it/wp-content/uploads/2021/12/incidenti-stradali-aci-strade-piu-pericolose.jpg)
La maggior parte degli incidenti è avvenuta su strade urbane (73,3%), mentre il maggior numero di vittime si è concentrato sulle strade extraurbane (48,4%). Sulle autostrade si sono verificati il 5,3% degli incidenti e il 7,9% dei deceduti. Va specificato che rispetto al 2019, gli incidenti stradali sono diminuiti del 3,3%, i morti del 4,2% e i feriti del 6,9%.
Quando avvengono gli incidenti stradali
Analizzando la distribuzione oraria nei giorni lavorativi e festivi nel 2023, si è rilevata, per i giorni lavorativi, una concentrazione degli incidenti tra le 10 e le 11 del mattino, tra le 14 e le 15 e con un picco evidente alle 20. A partire dal 2020, si è osservata anche un’intensificazione del traffico dovuto al trasporto merci e alla logistica, a seguito dell’aumento dell’e-commerce e delle modifiche negli orari degli spostamenti per chi ha usufruito di tempi di lavoro più flessibili. Nei giorni festivi, la distribuzione degli incidenti ha avuto un profilo diverso rispetto a quello dei giorni lavorativi, con una concentrazione nelle ore notturne, tra le 13 e le 14 e alle 19.
Per tenere conto delle condizioni di luce e buio e del loro legame con gli incidenti stradali, sono stati considerati gli orari di alba e tramonto nelle province italiane, rilevati periodicamente ogni 15 giorni durante l’anno. Questo calcolo ha permesso di definire il numero di ore di luce e buio e di classificare gli incidenti in base a questa variabile.
Dal confronto tra le distribuzioni mensili degli incidenti stradali nel periodo di buio (tra tramonto e alba) e quello notturno convenzionale (tra le 22 e le 6 del mattino), si sono osservate differenze significative, soprattutto nei mesi invernali e autunnali, quando il sole tramonta nel pomeriggio.
Quantificare gli incidenti stradali avvenuti in condizioni di buio ha consentito di individuare i legami tra l’incidentalità stradale e la scarsa visibilità o illuminazione sulla rete stradale. L’indice di mortalità (morti su 100 incidenti) è risultato infatti più elevato nelle ore fra tramonto e alba rispetto al periodo notturno convenzionale (tra le 22 e le 6), soprattutto per gli incidenti con pedoni, in particolare sulle strade extraurbane a giugno e settembre, con tra i 10 e 16 morti ogni 100 incidenti. Sulle strade urbane, gli indici di mortalità per i pedoni sono risultati più elevati nei mesi di agosto e settembre.
Strade più pericolose
Quali sono le strade più pericolose? La maggior parte degli incidenti (73,3%) avviene sulle strade urbane, mentre il maggior numero di vittime (48,4%) si concentra sulle strade extraurbane. Sulle autostrade si registrano il 5,3% degli incidenti e il 7,9% dei deceduti.
L’indice di mortalità è più alto sulle strade extraurbane (4,1 decessi ogni 100 incidenti), è sceso a 2,7 sulle autostrade e a 1,1 sulle strade urbane. La media nazionale è stata pari a 1,8. La maggior parte degli incidenti (67,4%) è avvenuta tra veicoli in marcia, con il 90,9% che ha coinvolto uno o due veicoli.
Gli incidenti lungo un rettilineo sono avvenuti su strade urbane nel 47,3% dei casi e nel 57,9% su strade extraurbane. In ambito urbano, il 39,0% degli incidenti è avvenuto in corrispondenza degli incroci, il 7,1% in curva e il 4,5% nei pressi di una rotatoria. Sulle strade extraurbane, il 22,2% degli incidenti si è verificato in curva e il 14,5% in corrispondenza di un incrocio.
![Soccorso dei Vigili del Fuoco sul luogo di un incidente stradale in autostrada](https://foto1.newsauto.it/wp-content/uploads/2021/12/incidenti-stradali-aci-strade-piu-pericolose_3.jpg)
Il tasso di mortalità per 100.000 abitanti è stato superiore alla media nazionale (5,2) in 13 regioni, con il valore più alto in Sardegna (7,0) e il più basso in Umbria (5,3). Al contrario, il tasso di mortalità è sceso più della media nazionale in Basilicata, Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Valle d’Aosta, Campania, Lombardia e Liguria (da 5,0 a 3,6).
Incidenti stradali, le vittime della strada
Nel 2023, le vittime di incidenti stradali sono state 3.039: 2.416 uomini (79,5%) e 623 donne (20,5%). I conducenti deceduti ammontano a 2.135 (1.907 uomini e 228 donne), i passeggeri a 419 (195 uomini e 224 donne) e i pedoni a 485 (314 uomini e 171 donne). Le vittime si sono concentrate principalmente nelle fasce di età 20-29 anni e 45-59 anni per gli uomini, e oltre i 55 anni per le donne. Gli aumenti più significativi rispetto al 2022 si sono registrati nelle classi di età oltre i 70 anni, con un incremento rilevante per la fascia 75-79 anni (+23,6%), e tra i bambini tra 5 e 9 anni (da 8 a 13 vittime), nonché tra i 45-49enni (+1,8%).
Un dato particolarmente negativo riguarda i bambini da 0 a 14 anni deceduti in incidenti stradali, che sono stati 41 nel 2023, dei quali 28 tra 5 e 14 anni, in aumento rispetto agli anni precedenti. Questo valore è superiore a quello del 2019, con 39 vittime nel 2022, 28 nel 2021, 37 nel 2020 e 35 nel 2019. Nonostante le misure attuate per migliorare la sicurezza dei bambini in auto, l’efficacia delle azioni di sensibilizzazione e delle sanzioni non ha ancora raggiunto l’esito sperato, mantenendo lontano l’obiettivo di “vision zero” per i bambini.
![Scontro tra moto e automobile](https://foto1.newsauto.it/wp-content/uploads/2021/12/incidenti-stradali-aci-strade-piu-pericolose_2.jpg)
I feriti negli incidenti stradali sono aumentati soprattutto nelle classi di età oltre i 75 anni e tra i bambini rispetto al 2022, anche se in lieve calo rispetto al 2019. Il nuovo Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale 2030 mira a ridurre il numero di feriti e vittime attraverso miglioramenti nella progettazione di strade e veicoli, rafforzamento delle leggi e loro applicazione, e un’assistenza tempestiva ed efficace ai feriti, con ottimizzazione delle operazioni di soccorso e riduzione dei tempi di arrivo delle ambulanze.
Incidenti con monopattini e biciclette elettriche
Nel 2023, si è confermata la diffusione della micromobilità elettrica. L’Istat ha incluso “monopattino elettrico” e “bicicletta elettrica” tra le variabili di rilevazione a partire da maggio 2020. Gli incidenti con lesioni che hanno coinvolto almeno un monopattino elettrico sono stati 3.365, con 21 vittime e 3.195 feriti. Le biciclette elettriche sono state coinvolte in 1.391 incidenti, con 14 vittime e 1.367 feriti. Le biciclette non elettriche hanno avuto 15.118 incidenti, 204 vittime e 14.665 feriti.
In totale, nel 2023, ci sono stati oltre 16.000 incidenti con almeno una bicicletta e 3.365 incidenti con almeno un monopattino, causando 233 vittime, 6 pedoni deceduti e 19.833 feriti. Le vittime tra i conducenti di monopattini e biciclette sono aumentate, mentre sono rimaste stabili tra i pedoni e diminuite per altri utenti. Gli infortunati tra gli utenti di monopattini elettrici sono stati 3.196, con 21 morti.
![Incidenti monopattini elettrici](https://foto1.newsauto.it/wp-content/uploads/2020/06/incidente-monopattino-2.jpg)
La distribuzione per genere delle vittime ha mostrato un netto svantaggio per gli uomini, che rappresentano l’89% dei conducenti deceduti. Gli utenti più vulnerabili hanno costituito il 50% dei morti sulle strade. Gli indici di mortalità per i pedoni e i motociclisti sono risultati significativamente più alti rispetto agli occupanti di autovetture.
Gli obiettivi europei di dimezzamento delle vittime e dei feriti gravi non sono stati ancora raggiunti per le categorie più vulnerabili, come motociclisti, ciclisti e pedoni, mentre i ciclomotoristi e gli automobilisti hanno ottenuto maggiori riduzioni della mortalità negli ultimi 20 anni grazie a una maggiore sensibilizzazione e ai progressi tecnologici nei dispositivi di sicurezza.
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