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Guida autonoma in Italia, le città dove partono le sperimentazioni e la legge

Ursula von der Leyen annuncia che in Italia è stata creata una rete di città interessate alla guida autonoma, con 60 sindaci già coinvolti, promuovendo l’innovazione urbana e i progetti di robotaxi.

La Commissione Europea guidata da Ursula von der Leyen ha scelto l’Italia per sperimentare i veicoli a guida autonoma. La UE infatti ha creato una rete di città dove potranno circolare le prime auto a guida autonoma, con 60 sindaci che hanno già manifestato interesse, tra cui quelli di Torino e Milano.

Guida autonoma in Italia

In Italia, le sperimentazioni di guida autonoma sono già in corso in diverse città, anche se possono verificarsi interruzioni temporanee per garantire la sicurezza dei mezzi.

A Torino, il progetto Living Lab ToMove prevede la navetta autonoma AuToMove, un minibus elettrico gratuito per i cittadini, disponibile su un percorso di 3 km attorno al Campus Luigi Einaudi. La prenotazione avviene tramite l’app Wetaxi e a bordo è presente un safety driver per eventuali interventi manuali.

A Milano, una Fiat 500e a guida autonoma, sviluppata dal Politecnico di Milano, collega la stazione M2 Famagosta con il quartiere Cantalupa, percorrendo sia tratti urbani sia autostradali.

A Genova è in sviluppo un progetto integrato volto a una mobilità più connessa ed efficiente, con applicazioni autonome in ambito urbano. A Brescia, da gennaio 2025, è partito il car sharing elettrico a guida autonoma, con test mensili: una Fiat 500e raggiunge automaticamente l’utente prenotante tramite smartphone e lo accompagna fino alla destinazione.

Car sharing con auto a guida autonoma a Brescia
Car sharing con la Fiat 500e a guida autonoma a Brescia

In Emilia-Romagna, centri di ricerca come Hipert Lab e VisLab di Parma sviluppano algoritmi di intelligenza artificiale e sistemi autonomi tramite telecamere e radar, applicabili a veicoli normali.

Infine, Autostrade per l’Italia (Aspi) prosegue i test sulla rete autostradale, tra cui un percorso di 20 km sull’A26 con una Maserati MC20 Cielo autonoma, predisposta dal Politecnico di Milano.

La legge sulla guida autonoma

In Italia, la guida autonoma è regolata da norme precise che permettono la sperimentazione dei veicoli a guida automatica, ma sempre con un forte focus sulla sicurezza. Ogni progetto deve ricevere l’autorizzazione del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, e spesso anche il consenso del gestore della strada o autostrada su cui si intende operare.

Durante i test, è obbligatorio avere a bordo un supervisore, spesso definito “safety driver”, pronto a intervenire manualmente in caso di necessità. Questo supervisore deve avere almeno 1.000 chilometri di esperienza alla guida di veicoli autonomi, per garantire che possa gestire situazioni complesse in modo efficace.

Inoltre, i veicoli devono essere coperti da una polizza assicurativa specifica, e devono poter passare in qualsiasi momento dalla modalità autonoma a quella manuale, così da prevenire incidenti. Tutto ciò è regolamentato anche dal decreto Smart Road del 2018, che stabilisce le condizioni per la sperimentazione dei sistemi di guida automatica sulle strade pubbliche.

Maserati MC20 Cielo autonoma
Maserati MC20 Cielo autonoma

Nonostante queste regole, è previsto che i test possano subire interruzioni temporanee, ad esempio per manutenzione o per garantire la sicurezza in caso di anomalie. In sintesi, la normativa italiana consente lo sviluppo della guida autonoma, ma sempre in modo controllato, con supervisione umana, assicurazione e possibilità immediata di intervento manuale, assicurando così un equilibrio tra innovazione tecnologica e tutela della sicurezza dei cittadini.

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