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Credito di imposta pneumatici ricostruiti, nuova misura fiscale?

Credito di imposta per l’acquisto di pneumatici ricostruiti, la richiesta fiscale è stata fatta nel corso del convegno “Non chiamatelo rifiuto! Sfide e nuove prospettive per l’economia circolare”

Credito di imposta sugli pneumatici ricostruiti, si punta ad introdurre un beneficio economico per chi decide di utilizzare questo tipo di coperture. Si tratta di una misura di fiscalità ambientale (utile a supportare la crescita della filiera della ricostruzione di pneumatici) e che pone l’accento sull’importanza dell’economia circolare.

Credito di imposta sugli pneumatici ricostruiti

Di questa misura fiscale si è fatto promotore l’Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici): innalzare la quota obbligatoria di acquisto per pneumatici ricostruiti all’interno del green public procurement (Gpp) ad almeno il 40%.

Questo tema è stato al centro dell’importante convegno “Non chiamatelo rifiuto! Sfide e nuove prospettive per l’economia circolare” organizzato da Airpm che si è svolto il 25 settembre a Roma al MoMec (Montecitorio Meeting Centre).

Pneumatici ricostruiti Malatesta
Pneumatici ricostruiti Malatesta

“Non chiamatelo rifiuto! Sfide e nuove prospettive per l’economia circolare”

All’incontro hanno partecipato esponenti delle Istituzioni ed esperti delle politiche ambientali e del settore dell’economia circolare.

Il convegno, moderato dalla giornalista Maria Leitner, è stato aperto dai saluti del Sottosegretario agli Affari Europei Laura Agea. “Mai come oggi – ha sottolineato – le sfide sui temi che riguardano l’economia circolare sono aperte e presenti nel dibattito europeo ed in seno alle istituzioni europee”.

Locandina convegno “Non chiamatelo rifiuto! Sfide e nuove prospettive per l’economia circolare”
Locandina convegno “Non chiamatelo rifiuto! Sfide e nuove prospettive per l’economia circolare”

La Sen. Patty L’Abbate (Capogruppo M5S in 13° Commissione Ambiente) ha evidenziato che nel programma di governo è incluso il “Green New Deal”. “Occorre adottare misure che premino prassi socialmente responsabili da parte delle imprese e promuovano lo sviluppo tecnologico e le ricerche più innovative in modo da rendere più efficace la transizione ecologica e indirizzare l’intero sistema produttivo verso un’economia circolare”.

Anche il Sen. Andrea Ferrazzi (Capogruppo PD in 13° Commissione Ambiente) ha parlato dell’importanza di questa sfida rimarcando come il governo abbia messo al centro del proprio programma il tema dell’economia circolare. “Siamo interessati a recepire pienamente il nuovo pacchetto di direttive europee per i rifiuti e per l’economia circolare. Bisogna prendere atto di questa nuova direttiva che definisce criteri stringenti che stabiliscono a livello europeo gli elementi necessari e sufficienti per far sì che un rifiuto possa diventare una risorsa”.

La professoressa Silvia Serranti (Docente ordinario di Ingegneria delle Materie Prime presso la Sapienza Università di Roma) ha quindi fatto il punto sulla situazione attuale per ciò che riguarda l’estrazione mondiale di materie prime. “L’economia circolare – ha sottolineato la professoressa – è legata anche alla possibilità di trovare soluzioni alternative al reperimento delle materie prime che sono a rischio di approvvigionamento. A questo proposito il riciclo dei materiali è particolarmente importante perché consente di ridurre la necessità di estrarre materie prime in maniera tradizionale”.

Relatori del convegno “Non chiamatelo rifiuto! Sfide e nuove prospettive per l’economia circolare”

VIDEO ricostruzione di un pneumatico autocarro all’interno della fabbrica Marangoni

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