Concessionarie Stellantis, aggiornamento sui mandati di agenzia
Stellantis rivede le strategie dell’ex CEO Tavares, sospendendo il modello di agenzia per i concessionari e aggiornando il Piano Italia per rilanciare la produzione auto nel Paese.

Stellantis si trova in una fase di profonda transizione strategica, mentre cresce l’attesa per l’arrivo del nuovo CEO. Il gruppo automobilistico, nato dalla fusione tra FCA e PSA, sta rivedendo alcuni piani chiave stabiliti dall’ex amministratore delegato Carlos Tavares, con un impatto significativo sull’assetto della rete di concessionari e sulla produzione in Italia.
Cosa cambia per i concessionari Stellantis
Una delle novità più rilevanti riguarda la sospensione del modello di agenzia che avrebbe rivoluzionato il rapporto tra Stellantis e i concessionari europei. Il piano, annunciato nel 2021, prevedeva la cessazione dei contratti tradizionali con l’obiettivo di centralizzare vendite e prezzi, lasciando ai concessionari il ruolo di semplici intermediari per consegne e assistenza.
Questo approccio aveva suscitato forte opposizione da parte della rete di vendita, preoccupata per la riduzione dei margini di profitto e della propria autonomia operativa. A confermare la marcia indietro è stato Jean-Philippe Imparato, Chief Operating Officer della regione Enlarged Europe, durante un incontro con i concessionari a Verona.

Il modello di agenzia Stellantis verrà sospeso in tutta Europa, eccetto che in Austria, Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi, dove era già stato avviato nel 2023.
Incentivi alla rottamazione e batterie
Parallelamente alle revisioni interne, Stellantis guarda anche all’Unione Europea, chiedendo un supporto al settore automotive. I problemi principali riguardano gli alti costi di produzione, soprattutto quelli legati all’energia, e una normativa ambientale sempre più severa che impone tempi stretti e investimenti significativi per adeguarsi.
Per questo, Stellantis intende avanzare alcune proposte mirate. La prima riguarda l’introduzione di un programma europeo di rottamazione, pensato per incentivare la sostituzione dei veicoli più vecchi, con oltre dieci anni di età. L’obiettivo è duplice: da un lato ridurre le emissioni del parco circolante, dall’altro stimolare la domanda di auto nuove.
La seconda proposta si concentra sulla produzione di batterie per veicoli elettrici, con Stellantis che chiede all’Europa contributi pubblici pari ad almeno 40 euro per ogni kWh prodotto, una cifra che coprirebbe circa la metà del costo totale di produzione
Produzione auto di Stellantis in Italia
Nel corso del suo intervento, Jean-Philippe Imparato ha anticipato che a giugno 2025 verrà presentato un aggiornamento del Piano Italia, il progetto industriale che Stellantis aveva annunciato alla fine del 2024 per rilanciare la produzione automobilistica in Italia.
Questa nuova versione del piano terrà conto delle modifiche normative introdotte a livello europeo, in particolare della decisione di posticipare al 2028 l’entrata in vigore delle nuove regole sulle emissioni. Un cambiamento che offre più tempo ai costruttori per adeguarsi, ma che richiede anche un aggiustamento delle strategie industriali.

Nel dettaglio, il nuovo Piano Italia si concentrerà su alcuni obiettivi chiave:
- il rilancio della produzione di propulsori in Italia, per garantire continuità industriale e presidio tecnologico;
- un’attenzione particolare ai brand del gruppo in maggiore difficoltà, per rafforzarne la competitività sul mercato;
- investimenti mirati su Maserati, il marchio di lusso del gruppo, considerato strategico per il posizionamento nel segmento premium.
Imparato ha anche sottolineato che Stellantis avvierà a breve un confronto con il Governo italiano, con l’obiettivo di definire i dettagli del piano e assicurare il massimo impatto in termini di rilancio produttivo e occupazionale.