Aumento pedaggi autostradali dal 1° agosto 2025: le nuove tariffe proposte
Annullato l'aumento previsto dei pedaggi autostradali dal 1° agosto 2025il cui gettito sarebbe dovuto servire a coprire il fabbisogno economico di Anas.

Dal 1° agosto 2025, gli italiani avrebbero dovuto fare i conti con un nuovo aumento dei pedaggi autostradali per auto, moto, Suv e furgoni. È questa la sorpresa estiva contenuta in un emendamento appena presentato (e poi ritirato) dai relatori alla legge di conversione del Decreto Infrastrutture durante l’esame in commissione Trasporti alla Camera, il cui voto è atteso in Commissione alla Camera già lunedì 7 luglio.
Marcia Indietro sul Sovracanone Anas
Dopo ore di discussioni, il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha annunciato il ritiro dell’emendamento che era stato precedentemente firmato dai relatori di tutte le forze di maggioranza. La nota del ministero è stata concisa, indicando semplicemente che il ministro chiedeva il ritiro dell’emendamento. Poco dopo, Fratelli d’Italia ha confermato la decisione, con i deputati Antonio Baldelli e Massimo Milani che hanno dichiarato: “Non ci sogneremo mai di portare avanti un emendamento non condiviso dal ministro competente, e quindi accogliamo con grande favore l’invito del ministro Salvini a ritirare l’emendamento riguardante il tema del sovracanone a favore di Anas“
Aumenti pedaggio autostradale 2025
Nel dettaglio, l’emendamento proposto prevede un aumento dei pedaggi pari ad 1 millesimo di euro a chilometro per tutte le classi di pedaggio, sia quelle destinate ai veicoli leggeri (classi A e B), come auto, moto, SUV e camper, sia per i veicoli pesanti (classi 3, 4 e 5), ossia camion e tir.
L’aumento, pari a 1 euro ogni 1.000 km percorsi, sembra contenuto ma, su lunghe percorrenze e in periodi di traffico intenso come l’estate, può incidere sulle spese complessive di famiglie, vacanzieri e autotrasportatori.
Perché un aumento dei pedaggi autostradali
Secondo i promotori, l’aumento dei pedaggi mira a coprire il fabbisogno economico di Anas, cresciuto negli ultimi anni per via della ridefinizione della rete gestita, dell’aumento dei costi per l’illuminazione pubblica e dell’estensione con le “strade di rientro” di Veneto e Piemonte.

L’incremento dovrebbe garantire 90 milioni di euro annui, necessari a mantenere l’equilibrio finanziario e a sostenere gli investimenti previsti dal Contratto di Programma 2021-2025.