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Frenata rigenerativa: perché le palette al volante sono consigliate

Scopri l'importanza delle palette al volante per gestire la la frenata rigenerativa e perché molti costruttori ne vincolano la gestione alle modalità Eco, Normal o Sport, limitando la libertà di chi guida. Un'auto elettrica senza palette è come una chitarra a cui mancano le corde più sottili: può ancora suonare, ma non ti permette di fare l'assolo che vorresti!

Il mondo delle auto si divide in due categorie: quelle che si guidano con piacere e quelle che si subiscono. In particolare sulle auto elettriche c’è un accessorio che considero il vero spartiacque tra un’auto elettrica progettata per chi ama guidare e quella pensata solo per essere trasportati: sono le palette dietro al volante per la gestione della frenata rigenerativa.

In molti dei miei video su Newsauto mi sentite spesso lamentare la loro mancanza e ne spiego sempre il motivo (vedi su Ford PUMA). Non è un capriccio da “purista” del cambio manuale, ma una necessità tecnica legata all’efficienza e, soprattutto, al piacere di guida.

Il mito da sfatare: il pedale del freno è “ibrido”

Prima di tutto, facciamo chiarezza tecnica. Molti pensano che senza palette l’unico modo per recuperare energia sia rilasciare l’acceleratore o che premendo il pedale del freno si usino solo le pastiglie. Falso. Le auto elettriche moderne utilizzano il Brake Blending: anche quando premiamo il pedale tradizionale, la centralina usa prioritariamente il motore elettrico come generatore per rallentare, attivando i freni meccanici solo nelle decelerazioni più violente o sotto i 5-10 km/h. Quindi, se il pedale fa già questo lavoro, perché insisto tanto sulle palette?

La leva per gestire la frenata rigenerativa al volante sulla Hyundai Inster.
La leva per gestire la frenata rigenerativa al volante sulla Hyundai Inster.

Perché le palette cambiano la vita (specialmente in discesa)

Le palette non servono a cambiare marcia — dato che le elettriche hanno un rapporto fisso — ma a modulare istantaneamente la capacità del motore di frenare, quello che spesso viene chiamato “freno motore”. Ecco perché sono fondamentali:

  • Il freno motore “su misura”: in una lunga discesa, avere le palette significa poter impostare il livello di frenata ideale (solitamente da 3 a 4 livelli) per mantenere la velocità o rallentare, senza mai toccare il pedale del freno. E’ molto potente se impostata al massimo, con effetto di un freno motore da un propulsore diesel.
    È come scalare marcia con un’auto termica per non surriscaldare l’impianto frenante. In discesa quando hai poi necessità di far riprendere velocità alla vettura, basta tirare la leva destra per “mollare il freno”.
  • Guida predittiva: avvicinandosi ad una rotonda o un tornante, un paio di clic sulla paletta sinistra permettono di rallentare l’auto in modo fluido e naturale. È una gestione molto più precisa rispetto al “modulare” il pedale del freno, che a volte può risultare spugnoso proprio a causa della transizione tra frenata elettrica e meccanica.
  • Massimo recupero, zero fatica: gestire la rigenerazione con le mani permette di mantenere il piede destro pronto sull’acceleratore, rendendo la guida dinamica molto più efficace. In montagna, un uso sapiente delle palette può restituire alla batteria fino al 15% dell’energia in una singola discesa.
La MX-30 è dotata di palette al volante per gestire la frenata rigenerativa
La MX-30 REV è dotata di palette al volante per gestire la frenata rigenerativa – VIDEO

Il limite dei profili di guida con la rigenerazione “vincolata”

Sebbene la tecnologia permetta una gestione modulare del recupero energetico, non tutti i costruttori offrono la stessa libertà d’azione. In molti modelli attuali, la forza della frenata rigenerativa non è impostabile in modo indipendente, ma è vincolata alla modalità di guida selezionata (Eco, Normal o Sport) o ad un pulsante, il classico “B” utilizzato per creare un effetto e-Pedal come lo chiama Nissan, in modalità ON/OFF. In alcuni casi l’opzione “B” può essere selezionata dalla stessa leva che passa da R, N, D, o DB.

  • In modalità Eco: spesso viene privilegiato il “veleggiamento” (coast), riducendo al minimo la rigenerazione per sfruttare l’inerzia in autostrada.
  • In modalità Sport viene aumentato forzatamente il freno motore per simulare una guida più dinamica e garantire che la batteria sia sempre pronta a erogare potenza. Quando sei in modalità sport aumenta anche l’effetto on-pedal.

Questa scelta dei produttori limita di fatto l’automobilista: non è possibile, ad esempio, avere la risposta pronta dello sterzo e del motore (Sport) ma preferire una guida fluida senza bruschi rallentamenti al rilascio del pedale. La rigenerazione diventa così un automatismo del software piuttosto che uno strumento nelle mani di chi guida, rendendo impossibile adattare il comportamento dell’auto al percorso (come una lunga discesa o il traffico intenso) se non cambiando la modalità di guida da eco a sport e e viceversa.


Perché i costruttori fanno questa scelta?

Probabilmente è una questione di semplificazione dell’interfaccia (UX): i brand temono che troppe regolazioni possano confondere l’utente medio. Tuttavia, per chi cerca l’efficienza massima (ma soprattutto piacere di guida) le palette al volante rimangono la soluzione migliore, poiché permettono di scalare i livelli di recupero come se fossero marce di un cambio sequenziale, indipendentemente dal fatto che si stia guidando in modalità Eco o Sport.

La mia battaglia delle palette al volante nei test drive

È proprio per questi motivi che, durante le mie prove su strada, lancio spesso qualche critica alle auto dove non è presente questo comando o viene nascosto all’interno dei menu del sistema infotainment. Guidare un’elettrica senza palette, specialmente su percorsi tortuosi o in forte pendenza, significa rinunciare a una parte del controllo sul veicolo e, in ultima analisi, a una parte dell’efficienza energetica che queste auto promettono.

Un’auto elettrica senza palette è come una chitarra a cui mancano le corde più sottili: può ancora suonare, ma non ti permette di fare l’assolo che vorresti!

Auto elettriche con palette al volante per la gestione della frenata rigenerativa

Gruppo / Marchio Modelli Principali N. Livelli Funzioni Speciali
Hyundai Ioniq 5, Ioniq 6, Kona EV, Inster 4 + i-Pedal i-Pedal: arresto completo con le palette. Auto: rigenerazione basata su radar.
Kia EV6, EV9, Niro EV, EV3, EV5 4 + i-Pedal i-Pedal 3.0: massima personalizzazione del recupero anche in frenata.
Renault Mégane E-Tech, Scenic E-Tech, R4 E-Tech 4 Livello 0: veleggiamento puro (ruota libera).
Mercedes-Benz Gamma EQ (EQA, EQB, EQE, EQS) 3 + Auto D-Auto: l’auto decide il recupero in base a traffico e pendenza.
Audi Q4 e-tron, Q6 e-tron, Q8 e-tron, e-tron GT 3 Predittivo: scala i livelli automaticamente prima di curve o rotonde.
Honda Honda e, e:Ny1 4 Feeling “sportivo” che simula il freno motore delle marce basse.
Mazda MX-30 (EV e R-EV) 5 Palette molto reattive, studiate per il piacere di guida (Jinba Ittai).
Toyota / Subaru bZ4X, Solterra 4 Focus sulla stabilità in condizioni di scarsa aderenza (X-Mode).
BMW i4, i5, i7, iX (alcune versioni) 3 + Adaptive Spesso la paletta sinistra attiva la rigenerazione massima temporanea.
MG Motor MG4, MG5, Marvel R, ZS EV 3 Gestione semplice ma efficace per chi non vuole usare il touch.
Nissan Ariya 3 Integra il sistema e-Pedal Step gestibile anche via palette.

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