Nuovi pedaggi autostradali, l’Autorità dei Trasporti approva il sistema “pay per use”
Dal 2026 entrerà in vigore la riforma dei pedaggi, con nuovi schemi pay-per-use, maggiore trasparenza contabile e regole più rigorose su investimenti e sicurezza.

Arriva la tanto attesa riforma del sistema dei pedaggi. L’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART) ha approvato i nuovi sistemi tariffari per le concessioni autostradali, introducendo una riforma attesa da anni che potrebbe aprire la strada a una riduzione dei pedaggi autostradali. Il nuovo impianto regolatorio, definito attraverso le delibere n. 240 e 241, si fonda sul principio del “pay per use”, riconoscendo in tariffa solo gli investimenti effettivamente realizzati e non quelli semplicemente programmati.
Come funziona il nuovo sistema “Pay-per-Use” e perché i prezzi potrebbero scendere
Il cuore della riforma è la trasparenza. Fino ad oggi, i pedaggi potevano aumentare anche in previsione di lavori futuri. Dal 2026, il costo sarà legato esclusivamente ai cantieri chiusi e alle opere fruibili. Questo meccanismo di “pagamento sul reale” apre concretamente alla possibilità di una riduzione delle tariffe su diverse tratte nazionali.
Addio a costi ingiustificati: tariffe basate solo su opere completate
Tra le principali novità figura l’allineamento del Wacc, il tasso di remunerazione del capitale investito, ai valori di mercato. Il parametro sarà aggiornato periodicamente, evitando rendimenti non giustificati e contribuendo a una maggiore sostenibilità delle tariffe per gli utenti.

Le poste figurative, ovvero le voci di remunerazione rinviate nel tempo, vengono ora strettamente collegate agli investimenti effettivamente realizzati. In questo modo si elimina il rischio che le tariffe gravino su opere non completate o mai avviate.
Più sicurezza e manutenzione: arrivano i nuovi indicatori di qualità (KPI)
La riforma introduce nuovi criteri per valutare l’equilibrio economico-finanziario delle concessioni autostradali. In presenza di squilibri oggettivi sono previsti meccanismi di compensazione, pensati per garantire stabilità al sistema senza penalizzare gli utenti.
Inoltre vengono introdotti indicatori di performance (KPI) per monitorare l’efficienza gestionale e la qualità del servizio. L’obiettivo è incentivare una gestione più attenta alla manutenzione, alla sicurezza e all’esperienza di chi utilizza quotidianamente la rete autostradale.
Nuove regole alle concessioni autostradali, da quando?
Le nuove disposizioni si applicheranno alle concessioni a partire da gennaio, con misure transitorie per quelle già in essere. Alcuni elementi, come il Wacc e le poste figurative, entreranno in vigore immediatamente. Verso un’autostrada più giusta (e meno cara?) La riforma dell’ART segna la fine dell’era degli aumenti “al buio”. Se il principio del pay-per-use verrà applicato con rigore, il 2026 potrebbe essere l’anno della svolta per le tasche degli italiani, trasformando il pedaggio da tassa inevitabile a contributo proporzionato alla qualità del servizio ricevuto. Resta da vedere come i grandi concessionari reagiranno a questo nuovo “giro di vite” su investimenti e sicurezza, ma la strada tracciata sembra finalmente quella giusta per chi guida ogni giorno.
