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USA: Trump rivede gli standard emissioni auto, sospiro di sollievo per Stellantis e i Costruttori

Il Presidente onora la promessa elettorale e allenta i limiti di efficienza energetica (CAFE) imposti dall'amministrazione Biden. Una mossa da $109 miliardi che riaccende il dibattito sul futuro dell'elettrico e termico.

Donald Trump, come aveva promesso in campagna elettorale, allenta significativamente gli standard di efficienza energetica delle auto, facendo esultare i costruttori. I limiti precedenti erano stati imposti dall’amministrazione Biden, suscitando l’ira dei costruttori e delle concessionarie. Parliamo del CAFE (Corporate Average Fuel Economy): l’ordine esecutivo firmato dal tycoon rappresenta un netto dietrofront rispetto alla politica di transizione green accelerata e mira a ridurre l’impatto economico sull’industria e sui consumatori americani.

I dettagli: nuovo obiettivo CAFE fissato a 34,5 miglia per gallone

Il provvedimento accoglie la proposta della NHTSA (National Highway Traffic Safety Administration) di ridurre drasticamente gli obiettivi di riduzione dei consumi. Nello specifico abbiamo ora un nuovo obiettivo (anno 2031): 34,5 miglia per gallone (circa 55,52 km/3,78 litri). Biden aveva fissato un target di 50,4 miglia per gallone (circa 81,1 km/3,78 litri), partendo da 39,1 miglia.

Una “grande vittoria” per l’industria: l’opportunità Stellantis negli States

Durante la cerimonia di firma, alla quale hanno partecipato figure chiave dell’industria, inclusi gli amministratori delegati Jim Farley di Ford e Antonio Filosa di Stellantis, Trump ha motivato la sua decisione, dichiarando: Poniamo fine ai ridicoli standard di Biden, che hanno aumentato i prezzi e hanno costretto le Case automobilistiche a restrizioni costose”. Ha inoltre definito la mossa come una “grande vittoria per i consumatori e l’industria manifatturiera americana“.

Certo è un’occasione d’oro per Stellantis, che con la lunghissima esperienza nei motori termici può davvero fare breccia negli States. Ecco spiegati i 13 miliardi di dollari investiti qui, che hanno scatenato le ire del Canada e le preoccupazioni dei sindacati italiani.

Risparmio da $109 miliardi e lo smantellamento delle politiche Green di Biden

La Casa Bianca ha fornito stime dettagliate per giustificare la revoca degli standard di Biden, definendoli “illegali”, “straordinariamente severi” e “impossibili da soddisfare con le tecnologie disponibili”. Secondo l’amministrazione Trump, i precedenti standard avrebbero aumentato il costo medio di un’auto nuova di quasi 1.000 dollari rispetto a quanto previsto dalle norme attuali. L’azione del presidente consentirà alle famiglie americane un risparmio complessivo stimato in 109 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni.

Questo alleggerimento normativo è l’ultimo di una serie di provvedimenti con cui Trump sta smantellando l’architettura legislativa a favore della mobilità elettrica varata da Biden. Negli ultimi mesi, infatti, sono stati apportati correttivi significativi, come la fine anticipata degli incentivi federali per l’acquisto di veicoli elettrici. L’orientamento dell’attuale amministrazione conferma la volontà di tutelare il potere d’acquisto dei cittadini e la competitività dell’industria manifatturiera americana, pur a costo di rallentare il percorso verso la completa elettrificazione del parco circolante statunitense. Al di là delle opinioni sulla misura, va dato atto a Trump che promette con estrema puntualità qualsiasi promessa fatta in campagna elettorale. Fra cui l’eliminazione degli incentivi per le auto elettriche.

Europa al bivio: rischio esodo di massa verso gli USA (e il desiderio di Trump)

Con la Cina sovrana dell’elettrico e gli USA Eldorado del termico, l’Unione Europea si sta giocando il futuro dell’industria. A quanto pare, una decisione sul ban UE 2035 alle macchine a benzina, ibride e diesel non arriverà neppure il 10 dicembre 2025. Da capire, qualora il divieto di vendere macchine a combustione permanesse nel Vecchio Continente, in che misura i Gruppi sarebbero disposti a scommettere su un mercato di BEV europeo poco ricettivi: siamo solo al 16% di quota nonostante bonus e km zero.

Il rischio è quello di un esodo di massa verso gli States, che poi è il desiderio numero uno di Trump: più fabbriche in America, più occupazione, più indotto. Questo movimento industriale servirebbe anche per opporsi allo strapotere elettrico dei cinesi, che negli States non possono mettere piede.

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