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Traforo del Frejus, terminati i lavori, ora due gallerie separate per senso di marcia

Completato il raddoppio del traforo tra Italia e Francia: il Frejus diventa il tunnel stradale a doppia galleria più lungo d’Europa, con maggiori standard di sicurezza e gestione del traffico.

Il Traforo del Frejus, infrastruttura strategica tra Italia e Francia, cambia volto: inaugurata ufficialmente la seconda canna, che trasforma il collegamento in un tunnel a doppia galleria autonoma, con una corsia dedicata per ogni senso di marcia. L’evento di inaugurazione si è svolto il 28 luglio 2025 presso Bardonecchia, alla presenza dei ministri dei trasporti dei due Paesi: Matteo Salvini per l’Italia e Philippe Tabarot per la Francia.

Lavori Traforo del Frejus terminati

I lavori al Traforo del Frejus per la realizzazione della seconda galleria sono iniziati nel dicembre 2010 dal lato italiano, proseguendo con lo scavo francese nel luglio 2011. Il collegamento tra le due sezioni è avvenuto il 17 novembre 2014, mentre i lavori si sono conclusi con i collaudi nel giugno 2025. La cerimonia di apertura arriva con circa un anno di ritardo rispetto alle previsioni iniziali, a causa di rallentamenti legati alla pandemia e all’aumento dei costi dei materiali.

Inaugurazione nuovo Traforo del Frejus
Inaugurazione nuovo Traforo del Frejus

L’opera è stata finanziata con un investimento complessivo di circa 700 milioni di euro, sostenuto dalle concessionarie SITAF/ASTM (Italia) e SFTRF (Francia).

Cosa cambia dopo i lavori al Traforo del Frejus

Con la seconda canna, il Tunnel del Frejus raggiunge una lunghezza complessiva di 12,848 km, diventando così il più lungo d’Europa con doppia galleria, superando il traforo del Gran Sasso (10,176 km). La galleria ha un diametro interno di 8 metri e una corsia di marcia larga 3,50 metri per ciascun senso di marcia.

L’infrastruttura è dotata di 34 rifugi pedonali (18 in territorio francese e 16 in quello italiano) e 9 bypass carrabili per i mezzi di emergenza. Completano l’impianto 2 centrali di ventilazione, 6 stazioni tecniche interrate e un posto di controllo centralizzato, situato in Italia, che gestisce sicurezza e traffico in tempo reale.

Gallerie separate per senso di marcia

Il progetto rientra nel corridoio europeo TEN-T Mediterraneo, rafforzando il ruolo dell’infrastruttura nei collegamenti transalpini.

Il potenziamento ha un impatto significativo sulla sicurezza, riducendo il rischio di incidenti frontali e migliorando l’accesso per i soccorsi.

Il Tunnel del Frejus raggiunge ora i 12,848 km, con doppia galleria e una corsia per ciascun senso di marcia
Il Tunnel del Frejus raggiunge ora i 12,848 km, con doppia galleria e una corsia per ciascun senso di marcia

Le nuove gallerie rispettano i più recenti standard europei, con corsie separate, rifugi pedonali, bypass carrabili, stazioni tecniche interrate, sistemi di ventilazione e impianti antincendio. Il Posto di Controllo Centralizzato, situato in Italia, consente il monitoraggio in tempo reale di traffico, sicurezza e condizioni ambientali.

Traforo del Frejus storia

L’idea di un collegamento sotto il Monte Frejus risale al 1832, per iniziativa di Giuseppe Francesco Médail, doganiere originario di Bardonecchia. Dopo vari progetti e appoggi politici, nel 1857 il progetto viene affidato agli ingegneri Sommeiller, Grattoni e Grandis, con il sostegno di Cavour e Paleocapa. Il tunnel ferroviario viene inaugurato il 17 settembre 1871, diventando una delle opere simbolo dell’ingegneria europea dell’epoca.

La costruzione del traforo autostradale inizia negli anni ‘70, con apertura al traffico il 12 luglio 1980. La seconda canna autostradale è l’ultimo tassello di un’evoluzione lunga quasi due secoli.

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