Anche l’UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) richiede l’eliminazione del superbollo che, attraverso maggiori vendite, genererebbe maggior gettito fiscale ed una ripresa dell’economia.
Il Superbollo è un provvedimento deciso dal Governo Monti (12/11 – 185kw) che ne inaspriva uno precedente del Ministro Tremonti (7/11 -225 kw) con l’obiettivo di generare un maggiore gettito fiscale di 168 Mio €/anno.
Il Superbollo è entrato in vigore il 1/1/2012 e si calcola così: 20€/kW per auto con oltre 185 kW.
Dall’uscita dalla crisi nel 2015, si assiste ad un modesto recupero dell’immatricolato >185 kw del +3,8% nel 2016 rispetto ai volumi del 2011.
“Il superbollo del 2011 del Professor Monti sta combinando un disastro. Pur avendo quest’ultimo ammesso di averlo introdotto per motivi simbolici e oggi anacronistici, è ancora qui.
Ma, direte, oltre ad aver ucciso le auto potenti e massacrato l’indotto e l’artigianato che ci gravitava attorno, il Superbollo ha finanziato le disastrate finanze italiane tassando maggiormente quelli con la maggior capacità contributiva. (Così dice la nostra bella costituzione.)
E invece no. Ha portato meno soldi all’erario, i ricchi hanno pagato meno tasse e sperperato valore italiano svenduto all’estero. Quindi, l’appello che lancio è: Fate pagare più tasse ai ricchi, e un po’ anche agli appassionati” dice Eugenio Blasetti di Mercedes-Benz Italia.
Con l’introduzione del Superbollo si sta assistendo al fenomeno dell’evasione fiscale a causa delle “targhe estere”
Il parco circolante cala dal 2011 per riprendersi parzialmente quando le nuove immatricolazioni superano le radiazioni e l’export si mostra in via di esaurimento. L’export dopo il picco del 2012-2013 torna a calare dopo aver esaurito il parco interessante da destinare ad altri mercati.
SUPERBOLLO RIPERCUSSIONI NEGATIVE
Con il superbollo auto abbiamo perso in Italia:
– fatturato
– gettito fiscale
– un’area dell’eccellenza motoristica tipicamente italiana
– competenze commerciali e tecniche difficilmente rinnovabili con sofferenza per tutta la filiera.
SUPERBOLLO Impatto disastroso sul Mercato
Di questo tema caldo relativo al Superbollo se ne è parlato abbondantemente nella tavola rotonda che si è svolta contestualmente alla presentazione della 3ª edizione del Salone dell’Auto Parco Valentino.
Eugenio Blasetti (press relations manager Mercedes-Benz)
E c’erano i meccanici maghi. Ricordo quello di una concessionaria di Roma che aveva il camice bianco. Era burbero, severo ma umano e quando la mia auto vecchia ma potente ebbe un problema serio, me lo risolse prendendo il costosissimo pezzo da un’auto incidentata.
Questo oggi è sparito, almeno in Italia. Perché le auto potenti nuove se ne vendono poche in Italia. Quelle irraggiungibili, da collezione, e quelle poche che si vendono dopo il primo proprietario, dopo quattro anni, se ne vanno all’estero. E i maghi hanno cessato l’attività o si dedicano alle utilitarie. Perché pochissimi possono permettersi di mantenerle.
E questo ha un responsabile: il superbollo del 2011 del Professor Monti. Pur avendo quest’ultimo ammesso di averlo introdotto per motivi simbolici e oggi anacronistici, è ancora qui. Ma, direte, oltre ad aver ucciso le auto potenti e massacrato l’indotto e l’artigianato che ci gravitava attorno, il Superbollo ha finanziato le disastrate finanze italiane tassando maggiormente quelli con la maggior capacità contributiva. (Così dice la nostra bella costituzione.)
E invece no. Ha portato meno soldi all’erario, i ricchi hanno pagato meno tasse e sperperato valore italiano svenduto all’estero. Quindi, l’appello che lancio è: Fate pagare più tasse ai ricchi, e un po’ anche agli appassionati. Sostituite il superbollo con un’imposta di immatricolazione pari al 3-5% del prezzo. In modo che il secondo proprietario ne paghi la metà ed il terzo un quarto (secondo la logica del valore residuo). E se il flusso di cassa non è sufficiente aumentate questo valore per i primi anni per poi ridurlo. Tornerete a far sognare gli italiani che sono orgogliosi di vivere nel paese di Ferrari, Maserati, Lamborghini e Alfa Romeo. E riaccenderete le discussioni a scuola e nei bar o nei circoli sportivi su chi fa meglio le auto tra Modena e Stoccarda.
Lidia Dainelli (direttore comunicazione Jaguar Land Rover)
La forma con la quale la tassa è stata concepita ha di fatto distrutto in Italia un segmento che rappresenta il fiore all’occhiello dell’automotive e ha generato un danno per tutto il comparto automobilistico. Tale danno ha un duplice aspetto, direi pratico e “filosofico”.
Il superbollo per le auto più potenti è stato e continua a essere improduttivo per lo Stato: ha generato una serie di fenomeni a catena tra cui un calo verticale delle vendite sopra i 185KW, l’aumento delle esportazioni di auto usate, mentre quella parte alta del segmento avrebbe potuto generare un importante gettito fiscale per lo Stato e quindi un impulso positivo all’economia.
L’altro aspetto è direi più di cuore: in Italia vige ancora l’emozione data da una bella vettura prestazionale, il desiderio, la passione nell’acquistarla e guidarla: la vettura diventa un po’ l’immagine, l’identità dell’acquirente. Questa sovrattassa che voleva colpire i super ricchi ha invece danneggiato lo slancio del possesso di un oggetto desiderato. Potete immaginare come può colpire a livello emozionale Jaguar che ha come DNA di brand the Art of Performance!
Pietro Innocenti (direttore generale Porsche Italia)
Romano Valente (direttore generale UNRAE)
Andrea Levy (presidente Parco Valentino)