Stop ai motori endotermici 2035, Bruxelles rinvia la decisione finale
La Commissione UE rinvia al 2026 il pacchetto auto sulle emissioni, che dovrebbe rivedere o modificare lo stop ai motori termici del 2035, ammettendo deroghe per ibride plug-in e aprendo all’uso dei biofuel.

Lo stop ai motori termici dal 2035 potrebbe essere rinviato o addirittura cancellato, ma da Bruxelles oltre alle indiscrezioni non arrivano decisioni ufficiali. Il pacchetto di misure sulle emissioni, quello che appunto dovrebbe rimettere in discussione lo stop alla vendita di auto a benzina e diesel dal 2035, non sarà presentato il 10 dicembre 2025. La Commissione europea ha infatti deciso di posticipare tutto “di alcune settimane”, lasciando l’industria automobilistica in una fase di incertezza sempre più difficile da gestire.
Rinvio del pacchetto auto UE
La conferma del rinvio è arrivata dal commissario ai Trasporti Apostolos Tzitzikostas, in un’intervista al quotidiano tedesco Handelsblatt. Il pacchetto non è pronto e potrebbe non arrivare prima di gennaio 2026. Un rallentamento che smentisce le aspettative di molti governi, tra cui l’Italia, e che pesa sulle strategie dei costruttori: Volkswagen e Stellantis hanno già rinviato i loro piani industriali in attesa della decisione europea.
Nell’agenda pubblica della Commissione non è presente alcun appuntamento dedicato all’automotive almeno fino all’11 dicembre. E un portavoce dell’esecutivo ha ribadito che tutte le scadenze pubblicate online sono “indicative”.
Perché Bruxelles ha deciso di rimandare
Secondo Tzitzikostas, la Commissione ha bisogno di più tempo per definire un pacchetto “completo” e capace di includere tutti gli aspetti richiesti da Stati membri e industria. Bruxelles è in attesa dei contributi delle varie cancellerie e solo dopo averli valutati potrà procedere.
Il pacchetto dovrebbe essere “aperto a tutte le tecnologie”, quindi includere anche carburanti a zero e basse emissioni, biofuel e biocarburanti avanzati. Una posizione che riapre la discussione sulla neutralità tecnologica, sostenuta da Italia e Germania.
Inoltre tra le ipotesi sul tavolo ci sono deroghe per le ibride plug-in e per alcune tipologie di flotte. Una richiesta avanzata dal cancelliere tedesco Friedrich Merz e accolta positivamente anche dall’ad di Stellantis, Antonio Filosa.
Favorevoli e contrari
Il dibattito interno è reso più complesso dalla necessità di trovare un equilibrio tra due blocchi contrapposti:
- Germania e Italia, favorevoli a una revisione delle politiche climatiche e all’apertura ai biofuel;
- Francia e Spagna, più inclini a mantenere la linea attuale.
A Stoccarda, durante un recente evento, il commissario all’Industria Stéphane Séjourné ha sottolineato la necessità di “adattare il percorso” verso la transizione energetica introducendo maggiore flessibilità. Secondo Séjourné, dopo il 2035 potrebbe essere autorizzata più di una tecnologia per evitare incertezze ai consumatori.
Il rinvio evidenzia le difficoltà della Commissione von der Leyen, stretta tra pressioni politiche, richieste dei governi e le crescenti preoccupazioni dell’industria. Il rischio è che l’assenza di una linea chiara finisca per aggravare la crisi dell’automotive europeo, mentre i marchi cinesi continuano ad avanzare a grandi passi.

