Entro il 2032 sarà realizzato il ponte sullo Stretto di Messina. Il 6 agosto 2025 il Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) ha approvato il progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina, avviando la fase operativa. Restano da completare alcuni passaggi tecnici, tra cui la verifica della Corte dei Conti e la presentazione del progetto esecutivo da parte del consorzio Eurolink, guidato da Webuild.
Quello di Messina sarà il ponte con la campata più lunga al mondo seguito dal ponte dello stretto di Akashi che si trova in Giappone, lungo 3.911 metri ma con una campata unica di 1.991 metri. Il ponte giapponese collega due città su due isole giapponesi, ed è attraversato da circa 23.000 auto ogni giorno con un costo di pedaggio di circa 18 euro.
Progetto ponte sullo Stretto di Messina
Per la realizzazione del ponte sullo Stretto si prevede l’avvio dei cantieri entro il 2025. Dal punto di vista tecnico sarà il ponte sospeso più lungo al mondo.
Per garantire il traffico marittimo, l’impalcato avrà un’altezza di 72 metri dal mare, con un franco navigabile di 70 metri anche a pieno carico. Il costo stimato è di 13,5 miliardi di euro, con un impatto previsto sul PIL di oltre 23 miliardi, 10.000 posti di lavoro nel primo anno e 253 imprese coinvolte, in maggioranza italiane.
Caratteristiche, campate, misure, come sarà
Il progetto originario del ponte sullo Stretto di Messina del 2011 verrà adeguato alle nuove norme tecniche, di sicurezza e ambientali. Il nuovo iter autorizzativo dovrà bollinare il ponte strallato più lungo al mondo (3,2 chilometri).
Il progetto comprende la realizzazione di 40 km di collegamenti stradali e ferroviari al territorio, di cui l’80% sarà in galleria. Sul lato siciliano, sono confermate tre fermate ferroviarie sotterranee (Papardo, Annunziata, Europa), che insieme alle stazioni di Villa, Reggio e Messina formeranno il sistema metropolitano interregionale dell’area dello Stretto. È prevista anche la costruzione del Centro Direzionale sul lato calabrese, progettato dallo Studio Daniel Libeskind, con dettagli architettonici che saranno definiti in fase di Progettazione Esecutiva.
Nel progetto è stata confermata la resistenza del ponte a terremoti e venti, con la capacità di incrociare due convogli pesanti da 750 m in velocità in qualsiasi punto. Il tempo medio di attraversamento sarà di circa 15 minuti per i servizi ferroviari tra Villa San Giovanni e Messina Centrale, riducendo notevolmente i tempi attuali.
Ponte di Messina “sospeso”
Il progetto del ponte sullo Stretto di Messina è ambizioso ed una grande sfida per chi sarà chiamato a realizzarlo. L’attraversamento stabile sullo stretto è stato progettato secondo lo schema del ponte sospeso. Il progetto tecnico attualmente disponibile consiste in circa 8.000 elaborati e prevede le seguenti caratteristiche:
PONTE STRETTO MESSINA CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE | MISURA |
Lunghezza complessiva (m) | 3.666 |
Lunghezza campata centrale (m) | 3.300 |
Larghezza impalcato (m) | 60,4 |
Corsie stradali per singolo senso di marcia (6 totali) | 3 |
Binari ferroviari | 2 |
Altezza delle torri (m) | 399 |
Coppie di cavi per il sistema di sospensione | 2 |
Lunghezza complessiva cavi (m) | 5.230 |
Diametro cavi di sospensione (m) | 1,26 |
Numero trecce d’acciaio per singolo cavo | 44.323 |
Altezza canale navigabile (m) | 65 |
Volume cemento armato dei blocchi di ancoraggio (mc) | 533.000 |
Capacità infrastruttura (veicoli x ora) | 6.000 |
Capacità infrastruttura (treni al giorno) | 200 |
Grado di resistenza sismica (magnitudo scala Richter) | 7,1 |
La lunghezza della campata centrale potrebbe oscillare tra i 3.200 e i 3.300 metri, a fronte di 3.666 metri di lunghezza complessiva comprensiva delle campate laterali, 60,4 metri di larghezza dell’impalcato, 399 metri di altezza delle torri, 2 coppie di cavi per il sistema di sospensione, 5.230 metri di lunghezza complessiva dei cavi, 1,26 metri come diametro dei cavi di sospensione, 44.323 fili d’acciaio per ogni cavo di sospensione, 65 metri di altezza di canale navigabile centrale per il transito di grandi navi, con volume dei blocchi d’ancoraggio pari a 533.000 metri-cubi.
L’opera è costituita da 6 corsie stradali, 3 per ciascun senso di marcia (2 + 1 emergenza) e 2 binari ferroviari, per una capacità dell’infrastruttura pari a 6.000 veicoli/ora e 200 treni/giorno. Il progetto prevede inoltre l’utilizzo dell’infrastruttura ferroviaria per dare vita ad un servizio di trasporto pubblico locale tra le due città di Messina e Reggio Calabria.
Il ponte è stato progettato con una resistenza al sisma pari a 7,1 magnitudo della scala Richter, con un impalcato aerodinamico di “terza generazione” stabile fino a velocità del vento di 270 km/h.
Società di gestione del ponte e costo pedaggio
Il ponte sarà in grado di garantire tempi medi di attraversamento di circa 15 minuti per i servizi ferroviari diretti tra Villa San Giovanni e Messina Centrale, rispetto agli attuali 120 minuti per i treni passeggeri e 180 minuti per i treni merci, e di circa 10 minuti su gomma (tra lo svincolo di Santa Trada e lo svincolo di Giostra), rispetto agli attuali 70 per le auto (terminal San Francesco) e 100 minuti per i mezzi merci (terminal Tremestieri). Ci sarà un pedaggio da pagare per il transito sul ponte di cui non è ancora stato definito l’importo ma, con riferimento ai 18 euro per transitare sul ponte giapponese Akashi lungo 3.911 metri, si ipotizza essere inferiore alle 50 euro considerando che oggi il passaggio di un’auto sul traghetto per lo Stretto costa 37 euro.
Ponte sullo Stretto a rischio sismico?
Nel 2021 è stato diffuso uno studio condotto sui fondali marini dello Stretto di Messina e sulla sismo-tettonica dell’area, realizzato dal Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Catania insieme al Center for Ocean and Society-Institute of Geosciences dell’Università di Kiel in Germania e l’Osservatorio etneo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.
Lo studio ha stabilito che l’area dello Stretto potrebbe essere altamente sismica, dato che si trova in corrispondenza della faglia che scatenò il terremoto del 1908. La sfida ingegneristica dunque è complessa, ma non impossibile. I tecnici hanno confermato la resistenza del ponte a terremoti e venti, con la capacità di incrociare due treni pesanti da 750 m in velocità in qualsiasi punto.
Quando inizieranno i lavori del ponte?
I lavori dovrebbero iniziare entro la fine del 2025 e terminare entro il 2032. Durante la costruzione del ponte di Messina, verranno realizzate anche le nuove autostrade calabresi di categoria A/B. Questi nuovi tratti saranno principalmente costruiti nel periodo di realizzazione del ponte sullo Stretto (dal 2024 al 2032).
Attualmente, i lavori sono in corso tra Sibari e Roseto, con progetti in partenza tra Catanzaro e Crotone e in completamento tra Vibo e Soverato. I nuovi tracciati prevedono due corsie di marcia per direzione, larghe 3,75 metri, che seguiranno lo stesso standard del ponte e delle relative opere di raccordo.
Quanto costa la realizzazione del ponte sullo Stretto
I costi di realizzazione del ponte sono stimati in circa 13,5 miliardi di euro, come detto. I costi di manutenzione, invece, sono stimati in circa 3 miliardi di euro all’anno.
Storia del ponte
Il progetto del ponte sullo Stretto di Messina per collegare Sicilia a Calabria mai come questa volta può realizzarsi. Nel corso della storia italiana è stato più volte oggetto di accesi dibattiti relativi a costi, utilità e fattibilità tecnica, proposta con una serie di variegati progetti di ingegneria civile, approntati in tempi diversi e con soluzioni differenti, per realizzare un attraversamento stradale e ferroviario stabile dello Stretto di Messina, collegando così la Sicilia con la Calabria e la Penisola italiana.
Nel 1981 venne costituita la società stretto di Messina. Nel 2003 fu approvato il progetto preliminare. Nel 2009, l’opera venne reinserita nel Documento di programmazione economico-finanziaria tra le infrastrutture strategiche. Nel 2010 fu consegnato alla società Stretto di Messina il progetto definitivo. Il Governo di Mario Monti decise di fermare tutto. Con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 15 aprile 2013 venne disposta la messa in liquidazione della Società.
Il Governo Meloni nel Consiglio dei Ministri, il 16 marzo 2023, ha approvato il decreto-legge con cui ha riavviato l’iter realizzativo dell’opera attraverso la prosecuzione del rapporto concessionario, la ripresa dei rapporti contrattuali tra la società concessionaria, il contraente generale e gli altri soggetti affidatari dei servizi connessi alla realizzazione dell’opera, nonché la risoluzione del contenzioso pendente.
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