Notizie auto

Motori benzina e diesel anche dopo il 2035, sì ai biocarburanti

La Commissione Europea sta valutando la possibilità di rivedere il divieto di vendita di auto termiche previsto per il 2035, includendo una possibile deroga anche per i biocarburanti.

La Commissione europea apre ai biocarburanti e avvia la revisione dello stop alle auto termiche dal 1° gennaio 2035, anticipando il vertice Ue di fine novembre. Accanto agli e-fuel, entrano nel dibattito anche i biofuel. Così andrebbe in frantumi il progetto del Green Deal full electric concepito nel 2019 da Bruxelles, che non sta dando i frutti sperati: sono macchine che si vendono, per qualche settimana, solo dietro ecobonus statali corposi.

Fra le ragioni del flop elettrico, il prezzo elevato, l’autonomia ridotta, il numero insufficiente di colonnine di ricarica, il costo elevatissimo dell’elettricità, la perdita di valore precoce. A essere precisi, l’ibrido plug-in cancellerebbe il bando termico europeo, non si limiterebbe ad allentarne i vincoli: la regola prevista era l’elettrico totale senza contaminazioni termiche.

Motori benzina e diesel anche dopo il 2035

Von der Leyen annuncia l’accelerazione della revisione del regolamento Ue sulle emissioni di CO2 per auto e furgoni, inizialmente prevista per il 2026, anticipandola entro la fine del 2025. La misura fa parte del Clean Industrial Deal, la declinazione industriale del Green Deal, e arriva dopo mesi di confronto serrato con l’industria, già sfociati a maggio nella decisione di rendere più flessibile il calcolo delle multe per i costruttori in ritardo sugli obiettivi intermedi di riduzione delle emissioni al 2030, fissati al 55% per le nuove auto e al 50% per i veicoli leggeri.

La revisione prevede anche la rivalutazione del ruolo dei carburanti a zero e basse emissioni, includendo e-fuel e biocarburanti avanzati, rafforzando il principio di neutralità tecnologica. Von der Leyen sottolinea la necessità di flessibilità per raggiungere le emissioni nette zero entro il 2050, rassicurando i Paesi membri più cauti.

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea

Per il 2035, l’obiettivo concordato prevede un taglio tra il 66,25% e il 72,5% rispetto ai livelli del 1990, mentre per il 2040 Bruxelles propone un calo del 90%, con la possibilità di compensare fino al 3% tramite crediti internazionali di alta qualità.

L’intero target Ue potrà essere leggermente inferiore al 90%, a patto che sia compensato da riduzioni analoghe, economicamente vantaggiose e ad alta integrità, extra-Ue.

Italia e Germania contro lo stop del 2035

La posizione della Von der Leyen arriva dopo la presa di posizione di Italia e Germania che chiedono con urgenza alla Commissione europea di rivedere le politiche sull’automotive, sottolineando la necessità di un cambio di rotta per garantire la competitività del settore industriale europeo. In una lettera congiunta inviata ai vertici Ue, i governi di Roma e Berlino evidenziano le difficoltà dell’industria dell’auto, alle prese con la concorrenza cinese, i dazi americani e i vincoli ambientali introdotti dal Green Deal europeo. L’appello mira a promuovere una transizione verde realmente sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico, superando le rigidità ideologiche attuali.

L’iniziativa come detto arriva mentre la Commissione valuta la revisione del regolamento che impone lo stop alla produzione di nuove auto a benzina e diesel dal 2035. Italia e Germania chiedono di introdurre il principio di neutralità tecnologica, permettendo alle imprese di affidarsi non solo all’elettrico, ma anche a soluzioni alternative come carburanti sintetici ed e-fuel, senza penalizzare la competitività europea.

Le linee guida saranno discusse dai leader Ue durante il vertice di fine novembre, mentre spetterà ai ministri dell’Ambiente tradurre gli obiettivi in percentuali concrete in vista della Cop30 di Belém, in Brasile. Questa mossa segna una sterzata strategica nell’automotive europeo, bilanciando la spinta verso l’elettrico con la necessità di maggiore flessibilità e innovazione tecnologica.

Polemiche feroci sul Green Deal

Tutte queste indiscrezioni sull’auto termica e sull’alt all’elettrico hanno scatenato la furia dei Socialisti (S&D) contro i Popolari ma anche di Francia, Spagna e Svezia che al contrario vogliono che sia confermato lo stop 2035. Soprattutto Francia e Spagna in una missiva ribadiscono il loro impegno a rispettare lo stop alle vendite di auto a combustione dal 2035, confermando il pieno sostegno agli obiettivi di zero emissioni del Green Deal europeo.

I due Paesi chiedono che l’imminente revisione delle normative sulle emissioni non modifichi le scelte già adottate, sottolineando che l’elettrificazione del settore automotive resta una priorità strategica per l’industria europea e la transizione ambientale.

Fiat 500 ibrida sulla linea di produzione di Mirafiori
Italia e Germania vogliono rivedere il Green Deal, mentre Francia e Spagna difendono lo stop al 2035

Pur disponibili a valutare flessibilità tecniche finalizzate a rafforzare la competitività europea, Francia e Spagna si oppongono a qualsiasi deroga che possa indebolire gli obiettivi climatici, in particolare l’estensione dei benefici normativi alle auto ibride plug-in, considerate poco efficaci sul fronte delle emissioni reali. Nel contesto delle politiche di sostegno, propongono l’uso dei super-crediti, un meccanismo pensato per incentivare lo sviluppo e la produzione in Europa di piccole auto elettriche accessibili e a basse emissioni.

Trump il rivoluzionario

La verità è che ieri l’UE green godeva dell’appoggio di Joe Biden: a braccetto, Bruxelles e Washington procedevano verso l’elettrico. Dal 20 gennaio 2025, come noi avevamo previsto, c’è il fattore Trump, che punta dritto sul motore termico. Adesso le cose per la Commissione UE, già sotto il profilo politico pencolante, sono cambiate: difficile andare contro in contemporanea a Stati Uniti, Russia, Cina, mentre si tenta di arginare il conflitto in Ucraina.

Leggi anche:

→ Stop vendita auto termiche dal 2035

→ Crisi nel settore automotive
→ Lavoro nel settore automotive

Disattiva l'AD Block

Gentile lettore, per navigare sul sito di NEWSAUTO ti chiediamo di disattivare l'AD Block. Ci sono persone che lavorano per offrire notizie sempre aggiornate, realizzare prove di auto su strada con un servizio puntuale e di qualità che ha bisogno di preziose risorse economiche che arrivano proprio dai banner disattivati. Grazie, siamo fiduciosi della tua comprensione. Il Team di Newsauto