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Italia in crisi, PIL in picchiata

Il PIL, Prodotto interno Lordo Italiano, nel quarto trimestre del 2019 è in calo: -0,3%. Per far ripartire l'economia sono necessari interventi a sostegno delle imprese, dei piccoli commercianti, delle officine, meccanici e concessionarie auto, nonché delle partite iva. Per l'Istat c’è una pesante ombra sulle prospettive di crescita del 2020.

Aria di crisi in Italia, l’instabilità politica e le perplessità generate dalla Manovra Finanziaria 2020 non fanno ben sperare su una ripresa dell’economia italiana, stando alla prima stima sul prodotto interno lordo nel quarto trimestre 2019 diffusa dall’Istat. Rispetto al terzo trimestre si registra un calo dello 0,3% che interrompe la modestissima crescita che aveva caratterizzato l’ultimo trimestre del 2018 e i primi tre trimestri del 2019. 

A ciò si aggiunge che, secondo l’ultima nota mensile sull’economia italiana dell’Istat, “l’andamento dell’indicatore anticipatore mantiene un profilo negativo suggerendo il proseguimento della fase di debolezza dei livelli produttivi”.

Sono tempi duri soprattutto per i concessionari d’auto ed officine che lavorano prevalentemente sulle vendite delle nuove auto, ma si riducono i margini anche per coloro che lavorano sull’usato come meccanici, gommisti e tutta la filiera che ruota intorno al mondo dell’automobile. Gli italiani hanno meno soldi, paura e l’economia arranca.

L’Italia è in crisi: PIL 2019 crescita quasi nulla

Con il dato del quarto trimestre, il Pil dell’intero 2019 fa registrare una crescita rispetto al 2018 dello 0,2% (praticamente nulla), ma, segnala il Centro Studi Promotor, si colloca al di sotto del livello ante-crisi del 2007 del 4,1% e soltanto lievemente al di sopra del livello registrato nel 2004. E tutto ciò mentre in tutte le economie avanzate i livelli ante-crisi sono stati ormai da molti anni decisamente superati.

“In questo quadro – afferma Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – molto opportuna sarebbe l’adozione di un provvedimento che desse impulso alla ripresa dell’economia e desse anche un contributo positivo all’ambiente e alla sicurezza stradale, come avvenne con gli incentivi alla rottamazione di automobili del 1997, che, non solo determinarono una crescita delle immatricolazioni del 39% ma generarono anche un maggior gettito per l’Erario di 1.400 miliardi di lire e una crescita del Pil di 0,4 punti come certificò la Banca D’Italia nel suo Bollettino Economico n.30 del febbraio 1998”.

Gian Primo Quagliano Centro Studi Promotor
Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor

Come uscire dalla crisi?

Come uscire dalla crisi e far ripartire l’economia? La soluzione non è facile, ma sicuramente un alleggerimento del carico fiscale (accompagnato ad una attento controllo della spesa pubblica), la riduzione di adempimenti e burocrazia, un sostegno ai mercati con maggiori incentivi mirati anche ad un contributo all’ambiente ed alla sicurezza stradale potrebbero dare respiro e dare un sollievo.

Speriamo sempre che i nostri politici prendano atto di questa situazione e propongano interventi concreti a sostegno delle attività commerciali in seria difficoltà anche nel settore dell’auto come rivenditori d’auto, concessionari d’auto, meccanici, gommisti, carrozzieri, ecc.

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