Biocarburanti vs Petrolieri: scontro sulla miscelazione obbligatoria di Bioetanolo nella Benzina
Le compagnie petrolifere chiedono lo stop all'obbligo di miscelare biocarburanti dal 2026, scatenando la dura reazione dei distillatori. In gioco la decarbonizzazione del parco auto italiano.

In Italia si è acceso un forte scontro tra compagnie petrolifere e distillatori in merito all’uso dei biocarburanti nella benzina. La controversia nasce dalla richiesta dei petrolieri a Parlamento e Governo Meloni di sospendere dal 2026 l’obbligo di miscelare quote crescenti di biocarburanti, come il bioetanolo, con la tradizionale benzina fossile.
L’obbligo era stato introdotto dall’esecutivo Draghi, ma la richiesta di sospensione ha sollevato la rivolta dei distillatori. Questi ultimi definiscono l’iniziativa “incomprensibile”, sottolineando come il parco auto italiano sia composto in netta maggioranza da veicoli a benzina e ibridi, rendendo la decarbonizzazione di questo carburante una necessità immediata.
I distillatori: “soluzione efficace per decarbonizzare subito”
AssoDistil, l’associazione che rappresenta le principali realtà della distillazione italiana, ha espresso “stupore e rammarico” per la mossa delle compagnie petrolifere. Sandro Cobror, direttore di AssoDistil, argomenta a favore del bioetanolo:
“Siamo consapevoli che il futuro dei trasporti guarda all’elettrico, ma oggi dobbiamo utilizzare le soluzioni più efficaci e disponibili per decarbonizzare i trasporti, come il bioetanolo, l’unico biocarburante sostenibile per abbattere le emissioni di un parco macchine di oltre 40 milioni di veicoli, di cui più del 50% alimentati a benzina o ibridi benzina, e responsabile del 63% delle emissioni nocive del settore trasporti”.
Per i distillatori, la decarbonizzazione non può attendere l’elettrificazione completa e deve passare attraverso l’utilizzo di mix energetici che includano biocarburanti certificati sostenibili, come il bioetanolo che utilizza soprattutto residui della filiera agroalimentare.
La Legge Italiana e l’Obbligo di Miscelazione Crescente
La spinta all’uso dei biocarburanti è dettata dalla normativa europea. Nel 2021, l’Italia ha recepito la direttiva europea REDII con il decreto legislativo 199, introducendo misure per promuovere le biobenzine.
Il bioetanolo in miscela fino al 10% (E10) è compatibile con la quasi totalità dei motori in circolazione in Italia e nel resto d’Europa. Il decreto del 16 marzo 2023 del Ministero dell’Ambiente stabilisce percentuali minime di miscelazione crescenti:
- 3% nel 2025
- 5% nel 2026 (valore minimo)
Il No delle Compagnie Petrolifere: rete obsoleta o scusa?
La motivazione addotta dalle compagnie è semplice: la rete è obsoleta per accogliere il bioetanolo.
I distillatori ribaltano l’accusa, sostenendo che ci sarebbero stati ben quattro anni di tempo, dall’introduzione dell’obbligo, per ammodernare la rete. Insomma, si tratterebbe di una colpa imputabile ai petrolieri che avrebbero ritardato gli investimenti necessari.
La posizione degli ambientalisti e il dubbio sulla sostenibilità
Le associazioni ambientaliste, pur riconoscendo le bioenergie come potenziale alleato per la decarbonizzazione, sono caute. Il loro supporto è condizionato al rispetto rigoroso dei criteri di sostenibilità e all’impiego nei soli settori dove non esistono alternative.
Il timore è che un aumento incontrollato delle bioenergie possa portare a effetti negativi, come la concorrenza con i terreni per la produzione alimentare, un eccessivo uso dell’acqua o i cambiamenti nell’uso del suolo. Per l’ala più “green”, l’unico vero obiettivo resta l’auto elettrica.
Simone Nuglio, coordinatore dell’Ufficio mobilità di Legambiente, è categorico:
“Il sistema migliore per decarbonizzare è l’elettrificazione, anche perché i biocarburanti comunque continuano a produrre inquinanti derivati dalla combustione come biossido di azoto e PM10. Ricordo che siamo alla quarta procedura di infrazione per la qualità dell’aria da parte dell’Europa… Inoltre, la filiera di approvvigionamento dei biocarburanti non è del tutto trasparente: c’è stato un allarme della Corte dei Conti Europea secondo cui la quantità di oli esausti importati dall’Asia sembra essere eccessiva rispetto ad una realistica produzione”.
ll Governo Meloni tra Biocarburanti ed E-fuel: quale sostegno?
L’orientamento del Governo Meloni sui carburanti alternativi è noto: l’esecutivo è tradizionalmente favorevole ai biocarburanti e si è espresso contro il ban termico 2035 in sede di discussione europea, sostenendo la necessità di norme meno rigide e di soluzioni alternative.
In questo contesto, si inserisce anche la spinta della Germania per gli e-fuel, carburanti sintetici prodotti da energia rinnovabile e CO2, verso i quali la Commissione UE ha recentemente mostrato una certa apertura. La decisione finale del Governo Meloni sulla richiesta di sospensione dei petrolieri stabilirà l’effettivo bilanciamento tra gli obiettivi di decarbonizzazione immediata e le visioni a lungo termine per il settore dei trasporti.
