Auto Cinesi: vendite in Europa e Italia in forte crescita (MG, BYD, Omoda e Leapmotor)
Le auto cinesi conquistano Europa e Italia: MG, BYD, Omoda, Jaecoo e Leapmotor trainano un mercato in forte crescita, con tecnologie avanzate, prezzi competitivi e incentivi statali che ne accelerano le vendite.

I marchi cinesi in Europa ormai sono una realtà consolidata, certificata dai dati di mercato delle vendite che hanno raggiunto 622.000 unità nei primi dieci mesi dell’anno, facendo salire la quota di mercato dal 3% al 5,6%.
A trainare questa crescita sono soprattutto due marchi: MG, leader indiscusso con oltre 250.000 unità, e BYD, che procede con forza grazie alle sue 137.000 immatricolazioni.
La crescita record delle auto cinesi nel Mercato Europeo
Le case automobilistiche cinesi si stanno affermando come concorrenti strutturali, supportate da strategie sofisticate nell’elettrificazione, da politiche di prezzo aggressive e da una rete commerciale di concessionarie in rapida espansione in tutta Europa.
Mese dopo mese, la presenza dei brand cinesi si rafforza. Nel maggio 2025, le immatricolazioni hanno toccato quasi 66.000 unità, con una crescita annua del 111%. Un grande balzo in avanti, che a settembre si è trasformato in un vero punto di svolta: la quota di mercato cinese ha raggiunto il 7,4%, segno evidente che la loro non è una presenza passeggera, ma un nuovo equilibrio del settore.
MG ha addirittura superato marchi storici come Fiat in diversi mercati, vendendo 29.400 vetture solo a maggio. BYD, dal canto suo, sta registrando aumenti impressionanti, con un ritmo di crescita che sfiora il +397%.
La spinta decisiva in Italia: incentivi e marchi trainanti
In Italia la crescita delle auto cinesi è diventata particolarmente evidente nel 2025, trainata soprattutto da MG, BYD e dai marchi Omoda e Jaecoo del Gruppo Chery.
I nuovi incentivi statali di novembre hanno dato una spinta decisiva: Omoda e Jaecoo hanno registrato un aumento delle vendite del 386% raggiungendo 2.204 unità, mentre BYD ha addirittura moltiplicato per sei le immatricolazioni, salendo a 3.526 auto e portando la sua quota di mercato al 2,84%, superando Kia e avvicinandosi a Ford.
Anche Leapmotor, integrata in Stellantis, ha contribuito a un balzo eccezionale del Gruppo, che a novembre ha segnato una crescita pari al +2.887,84% con 5.075 unità vendute in tutto il 2025.
Secondo le previsioni più accreditate, i marchi cinesi potrebbero arrivare entro il 2030 a controllare il 13% del mercato europeo. Una cifra enorme, mai vista prima. Parallelamente, la quota dei produttori europei potrebbe scendere dal 62% al 58%
Panoramica completa dei marchi cinesi in Italia (BYD, Geely, Chery e Altri)
Ma quali sono i marchi cinesi che vendono auto in Italia? Ecco di seguito la panoramica:
BYD
- BYD (elettriche e PHEV)
- Denza (premium)
- Yangwang (SUV e lusso elettrico)
- FangChengBao (SUV e crossover di fascia alta)
Stellantis
- Leapmotor
SAIC
- MG
- Maxus (van e commerciali elettrici)
- Roewe
- IM Motors
- Feifan (premium)
- Wuling, Baojun (marchi di volume)
Gruppo Geely
- Geely, Galaxy, Geometry, Jidu
- Volvo, Polestar, Lotus
- Lynk & Co, Zeekr
- Proton, Smart, Tangjun
- Farizon (commerciali)
Great Wall Motors (GWM)
- Great Wall
- Haval (SUV)
- Ora (elettriche urbane)
- Pocco, Sar Motor
- Tank (SUV off-road di lusso)
- Poer (pick-up)
- Wey (SUV premium)
Chery Automobile
- Chery
- Exeed
- Icar
- Jetour
- Karry
- Omoda
- Jaecoo
FAW (First Automotive Works)
- Hongqi
- Bestune
- Haima
- Sitech
- Jiefang
Oltre a questi ci sono alcune aziende italiane che importano modelli cinesi e li rivendono con brand propri, personalizzando dotazioni e allestimenti: DR, EVO, Sportequipe, ICH-X, Tiger, Birba, Stilnovo, Cirelli, EMC.
Vantaggi competitivi e svantaggi sul mercato europeo
I vantaggi delle auto cinesi sono soprattutto prezzi più competitivi, dotazioni tecnologiche ricche, forte spinta sull’elettrico e disponibilità immediata, un aspetto decisivo in un mercato europeo con tempi di consegna spesso lunghi.
I principali svantaggi riguardano invece la rivalutazione nel tempo, ancora incerta, una rete assistenza non pienamente consolidata e una certa diffidenza dei consumatori, sebbene i dati mostrino che la fiducia verso questi marchi è in crescita costante.


