ADAS per Auto Sportive: Nasce il Driving Coach per l’Assistenza alla Guida in Pista
AVL Italia e AS.CAR.I uniscono le forze per industrializzare "AS.CAR.I Driving Coach," un sistema avanzato basato su AI che supporta i piloti su circuito, migliorando performance e sicurezza.

AVL Italia, realtà attiva nello sviluppo di soluzioni tecnologiche e sistemi powertrain per la mobilità sostenibile nei settori automotive, ferroviario, marittimo ed energetico, e AS.CAR.I, azienda high-tech specializzata in sistemi di guida autonoma e assistita, hanno avviato una collaborazione per l’industrializzazione di un sistema avanzato destinato ai veicoli sportivi ad alte prestazioni. La partnership nasce con l’obiettivo di portare sul mercato “AS.CAR.I Driving Coach”, una tecnologia di assistenza alla guida su circuito rivolta ai conducenti di auto sportive.
Si tratta di un sistema di assistenza alla guida (ADAS) su circuito, che può essere installato in primo equipaggiamento su auto sportive o, in un prossimo futuro, come after market su vetture da alte prestazioni e da competizione. Il sistema dialoga direttamente con la centralina della vettura e funziona impostando livelli di performance consoni al grado di esperienza e capacità del pilota e, in tempo reale, corregge gli errori e interviene attivamente sulla dinamica del veicolo, combinando l’intervento attivo su freno e acceleratore.
Abbiamo provato sul tracciato ASC di Vairano, a Vidigulfo in provincia di Pavia, questo moderno sistema di guida assistita in pista capace di intervenire dove e quando il pilota si fa prendere troppo la mano in circuito ed esagera rischiando di perdere il controllo della vettura. E’ stato effettuato anche un test in pista su una Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio equipaggiata con la nuova soluzione, basata su sistemi di guida assistita alimentati da algoritmi di intelligenza artificiale.
Driving Coach in pista
Il problema è sempre lo stesso: ho la supercar, muscolosa GT o potente berlina RS, M Motorsport, AMG o GTA che sia, oppure ho la compatta GTI, R, Abarth, Gazoo, oppure ho una di quelle auto tuning trasformate e potenziate che tanto piacciono a Elaborare, ma poi dove posso andare a divertirmi e a scaricare a terra tutti i cavalli? Su strada no di certo, perché appena superi i 130 km/h rischi la ghigliottina, con buona pace di Robespierre, Marat e Danton. Magari sulle autostrade tedesche, ma non su tutte, e solo su certi tratti ben definiti, col rischio traffico sempre in agguato. E allora non ti resta che la pista, dove puoi sbizzarrirti finché vuoi e come vuoi. O no??
Ma l’approccio alla pista non è una cosa semplice: richiede capacità, intelligenza e soprattutto umiltà. Non si può arrivare in circuito con la convinzione di essere bravi da subito, perché baciati dallo Spirito Santo, ma è necessario andare per gradi, che sono tanto più numerosi quanto più elevati sono i cavalli da scaricare a terra. Infatti proprio per questo molti possessori di supercar si affidano alle cure di driver di scuole specializzate nell’insegnamento delle tecniche di guida con vetture potenti in pista, spiegando traiettorie, punti di frenata, tecniche di accelerazione, correzione degli errori e uso personalizzato dei servi elettronici. Ma non tutti hanno il tempo, e spesso l’umiltà, per seguire questi corsi, oppure a volte dimenticano strada facendo parte degli insegnamenti credendosi già pronti per uno step successivo basato solo sulle loro capacità. E qui allora casca l’asino…
Come interviene il Driving Coach AS.CAR.I
Lo abbiamo provato in circuito al volante della Giulia Quadrifoglio da 500 CV nelle condizioni più probanti possibili, cioè su asfalto bagnato. Innanzitutto il sistema Active Performance Control (APC) memorizza la pista in ogni suo dettaglio, con curve, traiettorie, punti di frenata e di accelerazione, e conosce sempre il punto esatto dove la vettura si trova, predice le traiettorie, capisce gli errori che stai commettendo e li corregge in autonomia.
Si attiva attraverso un pulsante ON sul cruscotto (per disattivarlo si preme OFF) e poi il guidatore può scegliere tra 10 mappature in crescendo di performance attraverso una levetta. Dietro al volante, al posto della strumentazione originale, è installato un visore con indicatore digitale della velocità, della marcia inserita e del livello di performance prescelto, che si illumina di giallo quando il sistema entra in modalità errore e di correzione. Sulla plancia uno schermo riporta i dati prestazionali, i tempi sul giro, i miglioramenti ed i peggioramenti, le correzioni in funzione del livello impostato.
In pratica è una telemetria in tempo reale, che non ti obbliga a fermarti ai box per scaricarla e visionarla, ma ti dà un messaggio immediato in modo che tu possa correggerti all’istante. Da qui il termine coach, che ti insegna come mettere a punto il tuo stile di pilotaggio in tutta sicurezza senza bisogno di lunghe sessioni di test. In sostanza è lo stesso concetto del simulatore di guida, ma applicato direttamente alla vettura, con tutti i vantaggi del caso in tema di percezione diretta.
Driving Coach non è studiato per la guida su strada, ma solo per la modalità circuito, e i tracciati vengono memorizzati di volta in volta nel sistema; è di grande aiuto non solo per chi approccia la pista per la prima volta, ma anche per chi vuole migliorarsi progressivamente utilizzando mappature sempre più performanti, fino ad arrivare all’impiego agonistico.
L’Alfa Giulia Quadrifoglio del nostro test era dotata di sensori e antenne esterne, essendo un prototipo derivato dall’elettronica di serie. Partendo da un livello basso, l’APC interviene in maniera decisa privilegiando la sicurezza, frenando con ampie riserve di spazio e accelerando in maniera progressiva solo a ruote dritte. Sembrerebbe limitativo, ma quando al primo giro non mi accorgo di una chicane sul percorso segnata (male) da due birilli, la macchina fa tutto da sé, rallenta illuminando di giallo il cruscotto e mi costringe ad effettuare la deviazione che non avevo visto.
Poi l’esperienza prende il sopravvento, e, in modalità 10 gli spazi di frenata si accorciano sensibilmente e l’erogazione in accelerazione si fa più consistente, sempre però col limite della sicurezza in primo piano. Certo, non è lasciata molta libertà all’immaginazione del pilota più esperto, la staccata al limite non è prevista da questa iniziale configurazione, lo sbandamento del retrotreno viene interpretato come errore da correggere. In teoria si potrebbe non togliere mai il piede dal pedale del gas, neppure alleggerire, tanto il sistema legge centimetro per centimetro la pista e ci pensa lui in autonomia a rallentare e a frenare se non lo fai tu, mentre per accelerare ci vuole comunque l’impulso del pilota.
Avrei preferito una mappatura con livelli di performance progressivi più spaziati in termini esponenziali, per arrivare davvero al limite estremo, ma siamo solo alle fasi iniziali, quelle del pilota dilettante. Sicuramente verranno studiate delle evoluzioni soprattutto per la guida racing, da applicare in situazioni estreme con tarature personalizzate, con memorizzazione del punto ultimo di staccata secondo lo stile di guida del pilota e dell’altrettanto importante punto primo dell’accelerata, ma tutto entro il limite di non mettersi la macchina col sedere davanti al muso o, peggio, per cappello nel momento in cui si perde la concentrazione. E questo è il futuro per chi vuole spremere il massimo dalla sua supercar senza rischiare pelle e portafoglio.
Il sistema “AS.CAR.I Driving Coach”
Il Driving Coach rappresenta un sistema avanzato di assistenza alla guida (ADAS) progettato specificamente per l’utilizzo in pista. Può essere installato durante la produzione del veicolo oppure come soluzione aftermarket.
L’architettura include:
• interventi attivi su freno e acceleratore
• metriche aggiornate in tempo reale
• analisi delle sessioni a guida conclusa

AS.CAR.I ha sviluppato il software e ne seguirà l’evoluzione, mentre AVL Italia si è occupata dell’integrazione tra sistema, powertrain e architettura dell’auto. La tecnologia definisce livelli di performance compatibili con le abilità del pilota e interviene per correggere eventuali errori, agendo direttamente sulla dinamica del veicolo. Gli algoritmi si basano su tecniche predittive e di ottimizzazione della traiettoria provenienti dalla ricerca nel motorsport.
In questo modo il sistema non effettua solamente una funzione di supporto: contribuisce alla crescita delle capacità del guidatore, aumentandone efficienza e sicurezza durante la guida in circuito. Il funzionamento ricorda una sorta di safety car intelligente, capace di adattarsi progressivamente allo stile di chi si trova al volante.
Digitalizzazione della guida sportiva
La collaborazione tra AVL Italia e AS.CAR.I introduce una nuova prospettiva nell’ambito della guida ad alte prestazioni: l’integrazione tra controllo del veicolo, dati in tempo reale e apprendimento del sistema. L’obiettivo comune riguarda l’evoluzione di tecnologie capaci di rendere l’esperienza in pista più accessibile, misurabile e sicura.
«Questa partnership – dichiara Dino Brancale, amministratore delegato di AVL Italia–, che abbiamo siglato con la firma di un Memorandum of Understanding, apre per AVL Italia nuove possibilità nell’ambito dei sistemi tecnologici per le auto sportive.

Grazie alla sua competenza nell’industrializzazione e integrazione, AVL è pronta a trasformare questa innovazione in un prodotto affidabile e scalabile.
Sono molto soddisfatto di questa sinergia con AS.CAR.I, che ritengo vada nella direzione da sempre auspicata e cioè quella di fare sistema tra le aziende dell’automotive e non solo, attivando sempre maggiori collaborazioni per poter affrontare il mercato con più forza e solidità».
«Siamo entusiasti per la collaborazione avviata insieme con AVL Italia, che riconosciamo come partner di assoluta eccellenza sia in termini di competenze tecnologiche che per quanto riguarda la metodologia di lavoro e la qualità della interazione – dichiara Riccardo Cesarini, Executive Co-Founder & Mentor di AS.CAR.I.

Siamo convinti che insieme daremo un impulso fondamentale alle attività di sviluppo e di introduzione del Driving Coach nelle principali Case costruttrici».
