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Bando Termico 2035: L’ACEA Avverte l’UE: “Il Tutto Elettrico Non Si Può Centrare”

ACEA: senza una rete di colonnine adeguata, incentivi stabili e neutralità tecnologica, spingere il tutto elettrico rischia di invecchiare il parco auto europeo e aumentare le emissioni.

L’ACEA (Associazione dei Costruttori Europei) lancia l’ennesimo e forte grido d’allarme sul bando termico 2035 imposto dall’UE: l’obiettivo del tutto elettrico non può essere centrato alle condizioni attuali. La quota di mercato dei veicoli a corrente, ferma al 15-16%, è insufficiente per raggiungere il 100% entro la scadenza.

Per questo motivo, l’ACEA chiede una revisione profonda del progetto Green Deal 2019 e l’adozione di un nuovo percorso normativo più realistico. Questo percorso dovrebbe riconoscere le sfide distinte e sostenere una transizione competitiva e guidata dai consumatori verso la mobilità a zero emissioni.

Auto Elettrica: perché la transizione rallenta?

Nonostante l’impegno continuo dei produttori nel perseguire la neutralità climatica per il 2050 e l’elettrificazione come via principale per la decarbonizzazione dei trasporti, i problemi strutturali sono troppi per garantire il successo del bando 2035.

I principali ostacoli individuati dall’ACEA sono:

  • Rete di ricarica inadeguata: la rete di colonnine non è sufficiente in termini di estensione, capillarità e velocità di ricarica, creando la cosiddetta “ansia da autonomia”.
  • Incentivi insufficienti e disomogenei: la mancanza di incentivi auto elettriche stabili e armonizzati non stimola sufficientemente la domanda dei consumatori.
  • Ritardo nella catena del valore: c’è un notevole ritardo nello sviluppo di una catena del valore delle batterie in Europa.

Aggiungiamo noi, anche le TARIFFE della corrente per la ricarica sulle colonnine pubbliche in AC e FAST DC che dovrebbero essere ridotte del 50%.

Questi fattori impediscono alla domanda di auto elettriche di tenere il passo con i target di emissioni zero, minacciando la crescita e l’occupazione nel lungo termine. Particolarmente critica è la situazione del segmento furgoni, dove le vendite di veicoli commerciali elettrici rimangono troppo basse. Anche questo problema necessita di attenzione urgente.

Effetto Boomerang di un target non realistico 📉

Spingere i consumatori verso i veicoli elettrici a batteria (BEV) senza aver prima creato le giuste condizioni abilitanti, avverte l’ACEA, rischia di produrre un effetto boomerang.

Qual è il rischio? Le persone potrebbero decidere di mantenere i loro veicoli più vecchi più a lungo a causa del costo e della scomodità percepita del passaggio all’elettrico. Ciò comporterebbe un inevitabile invecchiamento del parco veicoli europeo e, paradossalmente, un aumento delle emissioni complessive su strada.

Tre richieste di ACEA All’UE per salvare la transizione 🛣️

ACEA chiede all’Unione Europea un cambio di rotta basato su tre pilastri fondamentali:

  1. Raddoppiare gli Sforzi sulle Condizioni Abilitanti: la sola revisione normativa non basta. Sono essenziali:
    • Obiettivi infrastrutturali più stringenti (regolamento AFIR).
    • Investimenti massicci nella rete elettrica.
    • Riforme per l’integrazione vehicle-to-grid.
    • Incentivi sostenuti per stimolare la domanda e rendere i veicoli elettrici economicamente più accessibili.
  2. Un Approccio a Tre Corsie (Tailored): i target di decarbonizzazione devono essere collegati a due dimensioni critiche: segmentazione del mercato e neutralità tecnologica. Devono essere sviluppate politiche su misura per i diversi segmenti: auto, furgoni e veicoli pesanti.
  3. Neutralità Tecnologica: l’UE dovrebbe sostenere tutte le opzioni di propulsione praticabili che contribuiscono alla riduzione delle emissioni. Ciò include, oltre ai BEV, tecnologie come gli ibridi plug-in (PHEV), i veicoli con estensione dell’autonomia e le celle a combustibile a idrogeno, riconoscendole come valide alleate nella transizione ecologica

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