Addio PUN, arriva il PUN Index GME, la tariffa diventa “zonale” dal 2025

Nel 2025 cambia il prezzo di riferimento PUN della tariffa dell'energia elettrica, che non è più nazionale. Il sistema elettrico italiano si avvia verso una maggiore complessità con l'introduzione dei prezzi zonali. Al Sud il costo dell'energia elettrica potrebbe subire sensibili riduzioni.

Dal 1° gennaio 2025, il mercato elettrico italiano ha subito una profonda trasformazione. E’ entrato in funzione un nuovo sistema di calcolo dei prezzi per l’energia elettrica, legato alle diverse aree geografiche e con una media ponderata chiamata PUN Index GME; le tariffe varieranno da zona a zona. L’addio al Prezzo Unico Nazionale (PUN) e l’introduzione di un sistema di prezzi zonali, come previsto dalla delibera ARERA 304/2024/R/eel, segnerà una nuova era per il settore energetico.

Il PUN Index GME, che sostituisce il PUN, riflette le dinamiche locali di produzione e consumo, garantendo una determinazione dei prezzi più precisa e aderente alla realtà. Questo nuovo meccanismo, basato sul principio di “pricing generation“, premia le zone elettriche più efficienti, incentivando lo sviluppo delle rinnovabili e la flessibilità del sistema. L’obiettivo è creare un mercato elettrico più efficiente, sostenibile e competitivo

Tariffa energia elettrica da nazionale a regionale

Le tariffe dell’energia elettrica varieranno quindi in base alla zona di residenza e saranno determinate dall’incrocio della domanda (più alta, maggiore il prezzo) e della produzione (più alta, minore il prezzo).

Andamento prezzo PUN nel 2024, che dal 2025 è sostituito da tariffe che variano da zona a zona

La novità, introdotta dal Decreto Energia, prevede che, dopo un anno di rodaggio, il Prezzo Unico Nazionale (PUN), in vigore da 17 anni, sarà sostituito da questo nuovo sistema PUN Index GME che tiene conto delle peculiarità territoriali, premiando le zone più virtuose.

Perché i prezzi zonali?

Chi ci guadagna? Perché questo cambiamento?

Durante il periodo di transizione, non è ancora previsto, ma a breve entrerà in vigore un meccanismo che premierà le zone più efficienti e green. Le aree con eccedenza di energia pagheranno meno di quelle in deficit, e le regioni con più impianti rinnovabili offriranno energia a prezzi inferiori.

Si può ipotizzare che il Sud Italia possa beneficiare di prezzi dell’energia più competitivi rispetto al Nord. Ecco perché:

Quindi, in linea di principio, gli utenti finali del Sud Italia dovrebbero vedere una riduzione delle proprie bollette rispetto agli utenti del Nord.

Nelle regioni con più impianti fotovoltaici l’energia elettrica costerà di meno

Il passaggio dal PUN al regime zonale è richiesto dall’Europa, mira a incentivare le rinnovabili e stimolare la competizione tra regioni. Consumatori e produttori saranno incentivati a partecipare attivamente alla gestione del sistema elettrico, contribuendo a un maggiore equilibrio e a una riduzione degli sprechi. Le regioni con un’alta penetrazione delle rinnovabili potranno beneficiare di prezzi più competitivi, mentre tutti i consumatori potranno contare su un sistema energetico più flessibile e reattivo.

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