Le E-Car sono la nuova categoria di auto che potrebbe aiutare i costruttori europei ad uscire dalla crisi e a dare slancio alle vendite di auto elettriche. L’acronimo “E” sta per ecologica, economica ed europea, e identifica vetture compatte pensate per essere sostenibili, pratiche ed efficienti. Non significa necessariamente che siano solo elettriche: le E-Car possono avere diverse motorizzazioni, ma il focus è su consumi ridotti, ridotte emissioni e accessibilità.
La kei Car
In Giappone esiste una categoria di auto ultracompatte già da decenni: le Kei Car. Queste vetture sono regolate rigidamente per legge, con dimensioni massime precise: 3,40 metri di lunghezza, 1,48 metri di larghezza e 2 metri di altezza. Questi limiti tengono conto anche dei veicoli commerciali leggeri, che rientrano nella stessa categoria.
Anche la motorizzazione è regolata: le versioni termiche non possono superare i 660 cc e la potenza è limitata a 64 CV. Le kei car elettriche non hanno vincoli sulla cilindrata, ma mantengono lo stesso tetto di potenza.
E-Car
Ma come saranno le E-Car di cui si sta parlando in Europa? Un interessante esempio di E-Car arriva dalla Dacia Hipster. Rispetto alle kei car, la Hipster è più corta (3 metri) e leggermente più alta (1,53 metri), mentre la larghezza (1,55 metri) si avvicina molto ai limiti giapponesi. Si tratta però di un concept: non esistono ancora linee guida europee sulle dimensioni delle future E-Car. La Hipster è stata progettata come vettura elettrica, ma nulla esclude altre varianti di motore nella produzione finale.
Anche sul fronte dei prezzi ci sono differenze interessanti. In Giappone, le kei car sono estremamente economiche: la Suzuki Alto costa circa 6.000 euro, mentre la Hustler supera gli 8.500 euro. La futura Dacia Hipster di serie potrebbe collocarsi sotto i 15.000 euro, quindi più economica di alcune elettriche attuali come la Dacia Spring, ma vicina ai valori di un’auto compatta tradizionale come la Sandero.
Oltre al prezzo ridotto, le kei car offrono numerosi vantaggi fiscali e pratici: tasse ambientali più basse, assicurazioni più economiche e pedaggi ridotti. Questi benefici hanno reso le kei car una scelta popolare in Giappone, dove rappresentano circa il 35-36% del mercato.
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