Viti speciali BMW, accesso limitato solo alle officine autorizzate

BMW brevetta viti con testa speciale che richiede chiavi dedicate, limitando interventi a officine autorizzate e fai-da-te.

BMW ha depositato un nuovo brevetto per viti con testa speciale, progettate per essere serrate o allentate solo con una chiave dedicata, non disponibile alle officine indipendenti o agli appassionati del fai-da-te. La scelta rischia di riaccendere il dibattito nella chiusura delle case automobilistiche alle officine indipendenti.

Viti speciali con logo BMW

Secondo il brevetto, la testa della vite riproduce il celebre logo BMW, il “roundel” blu e bianco, e presenta un incavo proprietario che non può essere azionato con utensili standard come Torx, esagonali o E-Torx. Il documento specifica che la vite non può essere manipolata con strumenti comuni, rendendo necessaria la rete autorizzata BMW per qualsiasi intervento.

Le applicazioni ipotizzate includono punti strutturali visibili del veicolo, come il fissaggio dei sedili o il collegamento tra abitacolo e struttura portante, zone che richiedono coppie di serraggio elevate e dove l’uso di strumenti non idonei potrebbe compromettere la sicurezza.

Manutenzione BMW solo nelle officine autorizzate

Il brevetto prevede diverse varianti di viti, non solo con testa incassata e logo BMW, ma anche versioni a testa piatta o tonda, aumentando la flessibilità di utilizzo.

Brevetto delle viti speciali con logo BMW

Questa scelta rappresenta un passo significativo verso il controllo della manutenzione dei veicoli da parte della casa madre, ma limitano l’accesso a chi non possiede gli strumenti ufficiali: potrebbe avere serie implicazioni sulle officine indipendenti e sul mercato del fai-da-te automobilistico. Chissà se queste viti arriveranno veramente sulle nuove BMW?

ll conflitto normativo: sicurezza o protezione del mercato?

L’introduzione di hardware proprietario come le “viti-logo” BMW si scontra frontalmente con il Regolamento UE 2018/858, che impone ai costruttori di garantire un accesso “facile e non discriminatorio” alle informazioni e alle attrezzature per la riparazione. Se da un lato BMW giustifica la scelta con la necessità di garantire standard di sicurezza elevati su punti strutturali, dall’altro questa mossa rischia di aggirare lo spirito del Regolamento BER (ex Monti).

Quest’ultimo sancisce il diritto del consumatore di scegliere un’officina indipendente per la manutenzione senza perdere la garanzia, a patto che vengano seguiti i protocolli della casa. Se la “chiave speciale” non venisse resa disponibile sul mercato libero a costi ragionevoli, l’ostacolo non sarebbe più solo digitale (come già accade con i blocchi software delle centraline), ma diventerebbe una barriera fisica invalicabile, limitando di fatto la libera concorrenza e il diritto alla riparazione garantito dall’Europa.

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