Autovelox, arriva il censimento con la mappa di tutte le postazioni

Il governo punta a censire gli autovelox con una mappa ufficiale per garantirne trasparenza e tracciabilità. Ma senza decreto attuativo, dal 18 ottobre dovranno essere spenti.

Arriva una novità sugli autovelox in Italia che potrebbe cambiare il modo in cui vengono gestiti. Il Decreto Infrastrutture (legge n. 105/2025) impone a Comuni, Province e Regioni di censire e comunicare al Ministero delle Infrastrutture tutti i dati sugli autovelox presenti sul territorio

Autovelox dove saranno visibili
Quando sarà consultabile la posizione?
Oggi è consultabile la posizione degli autovelox?
Autovelox non omologato può essere usato?

Il censimento è affidato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che dovrà raccogliere i dati comunicati da comuni, province e altri enti locali sugli autovelox installati, per poi pubblicare una mappa accessibile a tutti gli utenti. Un’operazione che punta a rendere trasparente la collocazione degli strumenti di controllo della velocità, spesso criticati per il loro uso a fini più economici che di sicurezza.

Autovelox, dove sono

L’obiettivo è quello di creare una pagina sul sito del Ministero dove chiunque possa vedere dove sono posizionati gli autovelox, compresi tutor e semafori intelligenti. Accanto alla posizione, dovrebbero essere indicati anche marca, modello e stato dell’omologazione di ogni dispositivo.

Oggi in Italia si contano oltre 11.000 strumenti di rilevamento automatico delle infrazioni stradali. Si tratta di una delle cifre più alte al mondo: circa il 10% del totale globale, con solo Russia e Brasile davanti. Tuttavia, non esiste ancora una mappa ufficiale, e questo ha alimentato a lungo polemiche legate alla “sorpresa” con cui gli autovelox vengono posizionati.

Autovelox spenti senza decreto attuativo

I tempi non sono immediati. La mappa degli autovelox potrebbe quindi essere online entro l’autunno, anche se molto dipenderà dai tempi della burocrazia e dalla collaborazione degli enti locali. Ma attenzione alle date: il 19 agosto è la data chiave entro cui il Ministero delle Infrastrutture deve emanare il decreto attuativo previsto dalla legge n. 105/2025 per il censimento degli autovelox. Senza questo atto, gli enti locali non potranno comunicare i dati delle apparecchiature e, per legge, tutti gli autovelox in Italia dovranno essere spenti entro il 18 ottobre.

Dove sono posizionati oggi?

In attesa della mappa ufficiale degli autovelox annunciata dal Ministero, oggi chi vuole conoscere la posizione dei rilevatori di velocità può contare su alcune alternative già disponibili.

La Polizia di Stato, ad esempio, pubblica settimanalmente un elenco in formato PDF con le postazioni fisse attive e il calendario dei controlli mobili previsti lungo le strade italiane. È una fonte ufficiale, ma non particolarmente comoda da consultare mentre si è alla guida.

I dispositivi Coyote segnalano la presenza degli autovelox

Molti automobilisti si affidano invece a app non ufficiali, come Radarbot, TomTom Go Navigation, Waze, Google Maps, Coyote o Sygic. Queste applicazioni segnalano gli autovelox grazie al contributo degli utenti, indicando sia le postazioni fisse sia quelle mobili. Molte di esse funzionano anche offline e sono compatibili con sistemi come CarPlay e Android Auto, risultando quindi più pratiche per un uso quotidiano.

Autovelox non omologati che fine faranno?

Oltre alla geolocalizzazione, la mappa dovrà indicare anche lo stato dell’omologazione di ogni autovelox. Questo punto è particolarmente delicato: da tempo si discute della validità di molti dispositivi non omologati, la cui presenza potrebbe risultare illegittima.

La mappa degli autovelox dovrà indicare anche lo stato dell’omologazione di ogni dispositivo

Con l’entrata in vigore della nuova norma, qualsiasi autovelox non inserito nella lista ufficiale dovrà essere disattivato. In altre parole, se un dispositivo non risulta censito, non potrà più essere utilizzato per elevare multe.

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