Dal 1° gennaio 2026 entra in vigore la nuova normativa sul bollo auto che introduce, per la prima volta in Italia, un’esenzione totale così estesa. La misura riguarda soprattutto le famiglie a basso reddito e per un tempo limitato, come già previsto, per le auto elettriche.
Esenzione bollo auto per reddito
Il provvedimento prevede l’abolizione completa della tassa di circolazione per gli automobilisti il cui reddito annuo sia inferiore a 8.000 euro, con l’obiettivo di sostenere le fasce economicamente più fragili.
L’esenzione non viene concessa automaticamente: per usufruirne, è necessario presentare documentazione ufficiale che attesti il proprio reddito, come il modello CU, la dichiarazione dei redditi dell’anno precedente o una certificazione rilasciata dall’Agenzia delle Entrate.
Come richiedere l’esenzione del bollo auto
Per la richiesta di esenzione del bollo auto è necessario presentare una domanda tramite modulo dedicato presso gli uffici competenti, che possono essere sia l’Agenzia delle Entrate sia gli uffici regionali che gestiscono il bollo, essendo questo un tributo di competenza regionale.
In alcuni casi, come per i richiedenti con età superiore a 65 anni, con disabilità o che richiedono esenzioni già previste da normative precedenti, possono essere richiesti documenti aggiuntivi. È fondamentale conservare tutta la documentazione e rispettare i tempi di presentazione per evitare ritardi o esclusioni dal beneficio.
Esenzione per veicoli elettrici e ibridi
Beneficiano dell’esenzione dal bollo auto anche i proprietari di auto elettriche, che usufruiscono di cinque anni di esenzione totale a partire dalla data di immatricolazione. Dal sesto anno è prevista una riduzione del 75% della tariffa piena. In Lombardia e Piemonte l’esenzione rimane totale.
L’esenzione è automatica: basta che la tipologia di alimentazione sia correttamente registrata nelle banche dati del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, senza ulteriori adempimenti da parte dell’automobilista.
Altre categorie esentate
Oltre ai veicoli elettrici e ibridi, la normativa conferma e amplia le esenzioni già esistenti. Non pagano il bollo:
- i mezzi intestati ad associazioni non profit del terzo settore;
- le auto utilizzate per servizi sociali a favore della collettività;
- i veicoli storici che rispettano i requisiti certificati dalla normativa.
Novità bollo auto nel 2026
Oltre alle esenzioni sul pagamento del bollo auto nel 2026 ci sono altre novità importanti. La principale riguarda la scadenza personalizzata, introdotta nella recente riforma, che sarà legata al mese di immatricolazione del veicolo: ad esempio, un’auto immatricolata a febbraio 2026 avrà la scadenza del bollo a marzo, e così ogni anno.
Scompare la possibilità di pagare il bollo a rate mensili o semestrali, con il pagamento previsto in un’unica soluzione, salvo eventuali deroghe regionali per categorie particolari di veicoli. Il trasferimento delle somme tra Regioni sarà automatico, evitando al cittadino di dover effettuare operazioni aggiuntive se il bollo viene pagato in una Regione diversa da quella di residenza.
Per le auto usate, dal 2026 il pagamento del bollo sarà a carico del nuovo proprietario a partire dal primo giorno del periodo d’imposta. Inoltre, i veicoli in fermo amministrativo non potranno più usufruire dell’esenzione, e il bollo dovrà essere comunque pagato.
Infine, il superbollo rimane invariato: continuerà ad applicarsi ai veicoli con potenza superiore ai 185 kW, confermando la sovrattassa per i modelli più potenti.
